Discussioni su Pusher - L'inizio - Film (1996)

DISCUSSIONE GENERALE

30 post
  • Didda23 • 29/01/14 13:55
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Ovvio Arancia meccanica è un capolavoro, mentre Bronson è un filmetto a confronto.
    Credo che molti abbiano tirato in ballo Kubrick per certe scelte stilistiche e per l'accostamento musica-classica violenza. Poi certo che a livello di sceneggiatura siamo su due pianeti completamenti differenti.

    Ripeto Refn per me ha del potenziale tecnico immenso, sfortunatamente - a parte Drive- non ha trovato una storia all'altezza delle immagini. Pusher l'ho trovato molto derivativo e visivamente ancora molto grezzo.
  • Jandileida • 29/01/14 14:02
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    visivamente ancora molto grezzo.

    Quello per me, in questo caso specifico, è un valore aggiunto non da poco. Penso anche sia voluto, se vedi lo stile degli altri due, fatti dopo parecchio ma seguendo la stessa impostazione. In ogni caso molto meglio del formalismo senz'anima di Solo Dio
    Ultima modifica: 29/01/14 14:03 da Jandileida
  • Didda23 • 29/01/14 14:27
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Ok ti capisco Jandi, dipende anche dalla sceneggiatura.Il grezzo è un valore aggiunto quando la storia lo richiede per creare quella aria malsana e zozza. Però di mio preferisco gli orpelli formali, ma solo se c'è sostanza. In Refn la forma è sempre avanti rispetto al contenuto
  • Buiomega71 • 30/01/14 10:06
    Consigliere - 25998 interventi
    Un buon esordio per l'appassionato cinefilo Refn, che più che ai "tarantinismi" guarda al primo Scorsese (si sente l'influsso di Mean Streets, con il suo realismo da cinema vèritè, personaggi perdenti e sempre borderline, Frank come L'Harvey Keitel dell'opera scorsesiana e il suo socio Tonny ne e la controparte di Robert De Niro, sempre scherzoso e poco affidabile, una Copenaghen ben poco turistica e mdp sempre alle costole, che non molla mai i suoi personaggi) e guarda più all'intimismo del Paul Schrader dello Spacciatore, che nemmeno agli inferi metropolitani di un Abel Ferrara.

    Pur se con qualche immaturità tecnica e qualche "ingenuità" dell'opera prima, Refn sapeva già il fatto suo

    Disseminato da omaggi cinefili (il poster in bella vista di Mad Max in camera di Frank, le foto di scena di Scarface e Taxi Driver appiccicate sullo specchio del bagno, il manifesto francese di L'urlo di Chen Terrorizza anche l'occidente appeso alla porta del bagno, il cartonato delle Iene (Keitel e Buscemi a pistole spianate) in salotto di uno dei debitori di Frank) che dimostrano l'amore incondizionato di Refn per certo cinema, qualcosa che non solo ricorda Mean Streets, ma pure gli esordi di George Miller (Radovan in pelle nera, quel retrogusto di "amatorialità" che e valore aggiunto)

    Alcuni dialoghi, poi, sono da antologia (i volgarissimi discorsi su pratiche sessuali particolari tra Frank e Tonny in macchina) e un atmosfera squallida e degradata si respirano per tutto il film.

    Refn, con mia sorpresa, rifugge la violenza isterica "tarantiniana", scegliendo un approccio più realistico da "real tv", non calcando particolarmente la mano su di essa (anche se rimangono nella memoria: il debitore tossicomane che si spara in bocca col fucile, il pestaggio di Tonny al pub, il tentano taglio delle dita-previo tenaglia-perpetrato da Milo ai danni di Frank, che arriva dritto dritto da Bound-Torbido Inganno, il "raid" di Frank in palestra)

    Interessante, poi, la densa psicologia dei personaggi (bellissimo il personaggio della triste e sconsolata Vic, Frank-che assomiglia vagamente a Tom Sizemore-un perdente dal cuore d'oro-in fondo-che si incasina sempre più fino alle tragiche conseguenze, Tonny e un misto di bimbominkia mal cresciuto, che non prende mai nulla sul serio, sboccato e non propriamente raffinato, Milo, il boss serbo, tanto paziente quanto spietato) e anche i personaggi di contorno hanno il loro peso (il tirapiedi di Milo, Radovan, lo svedese, i poliziotti che interrogano Frank, la bionda tossica e traditrice-che affibbia lievito a Frank al posto della coca-, la madre di Frank)

    Non ho visto ancora nulla di Refn (prima di questo), ma guardando le foto di scena di Drive o Solo Dio Perdona, mi sono venute in mente nei cromatismi ora lividi, ora saturi, degli esterni di Copenaghen con luci al neon, o gli interni dei locali, nella bellissima fotografia di Morten Soborg.

    Da antologia: Frank che improvvisa un rock sul divano di Vic, Vic che si buca in bagno, il finale cupissimo e sospeso, che e un gran pezzo di cinema.

    Di contro c'è un pò di monotonia narrativa (e logorroica) e qualche immaturità tecnica , nonchè una messa in scena piuttosto grezza.

    Chi cerca il solito "gangster movie" ipertrofico e adrenalinico tra mexican standoff e sparatorie "jonwooiane" rimarrà deluso, perchè Refn scava nelle psicologie, negli angoli di vite perdute e senza redenzione, in una vita quotidiana fatta di amori platonici, amicizia, machismo goliardico, menzogna e fughe disperate che non portano da nessuna parte.

    Per me è il Mean Streets degli anni 90 (pur coi suoi difetti) e Refn ha già in nuce tutti i numeri del grande narratore. Pessimo il doppiaggio italiano (ridicoli gli accenti "stranieri" di Milo e Radovan)
    Ultima modifica: 30/01/14 19:46 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 30/01/14 10:57
    Consigliere - 25998 interventi
    CURIOSITà

    Nel salotto di Frank, alle sue spalle, il manifesto di Mad Max



    Nel bagno di Frank sono riconoscibili le foto di scena (sulla destra) di Taxi Driver (in alto) e Scarface (in basso)



    Nel salotto di un debitore di Frank, sulla destra, si riconosce Harvey Keitel (pistola spianata contro Steve Buscemi) nelle Iene



    Sulla porta del bagno di Frank, Bruce Lee in L'urlo di Chen Terrorizza anche l'occidente

    Ultima modifica: 30/01/14 19:45 da Buiomega71
  • Daniela • 30/01/14 13:17
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    per Buio:
    visto ieri sera. Ho trovato molto interessante il tuo accostamento con Means Streets, bisogna che lo "ripassi" per una conferma, dato che la prima e unica visione risale a troppi anni fa, ma a naso mi sembra assai pertinente.
    Concordo anche in pieno sulla non-tarantinietà (oddio, sembra uno scioglilingua) nella rappresentazione della violenza.

    E ti ringrazio per avermi fatto scacciare un tarlo.
    Avevo già visto Kim Bodnia in Bleeder (sempre nel ruolo del protagonista) e poi in paio di altri film danesi, e la sua mi era da subito sembrata una faccia vagamente familiare. Stessa sensazione ieri sera, ma senza riuscire a focalizzarne il motivo. Ecco a chi assomiglia: Tom Sizemore...
  • Buiomega71 • 30/01/14 13:32
    Consigliere - 25998 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    per Buio:
    visto ieri sera. Ho trovato molto interessante il tuo accostamento con Means Streets, bisogna che lo "ripassi" per una conferma, dato che la prima e unica visione risale a troppi anni fa, ma a naso mi sembra assai pertinente.
    Concordo anche in pieno sulla non-tarantinietà (oddio, sembra uno scioglilingua) nella rappresentazione della violenza.

    E ti ringrazio per avermi fatto scacciare un tarlo.
    Avevo già visto Kim Bodnia in Bleeder (sempre nel ruolo del protagonista) e poi in paio di altri film danesi, e la sua mi era da subito sembrata una faccia vagamente familiare. Stessa sensazione ieri sera, ma senza riuscire a focalizzarne il motivo. Ecco a chi assomiglia: Tom Sizemore...


    Ottimo Daniela, allora non sono solo mie "congetture astratte" e prettamente personali

    M fà davvero piacere che anche tu abbia avuto le mie stesse sensazioni visionando il film

    Una cosa che ho notato in Refn (e che mi ha colpito molto) e proprio la rappresentazione della violenza, lontana da "tarantinismi" vari, da ipertrofie con mexican standoff (era un mio timore prima della visione) trattandola con un certo realismo da "strada"

    Il personaggio di Frank e un misto di tenera fanciullezza (la scimmia di peluche regalata a Vic, il suo non riuscire a manifestarle l'amore che prova per lei, il non avere con lei rapporti sessuali perchè "fà la troia"), millanteria, di paura, di sfiga, solitudine e ferocia, che lo fa quasi sembrare un looser peckinpahniano (lontano anni luce dalla figura classica dello spacciatore, che in certi film-soprattutto americani- sono fighi e cool)

    Pare quasi, con le dovute proporzioni, un antitesi di Scarface in micro
    Ultima modifica: 30/01/14 19:29 da Buiomega71
  • Galbo • 30/01/14 15:48
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Queste vostre interessanti dissertazioni mi invogliano ancora di più a vedre il (o i) film
  • Galbo • 30/01/14 21:01
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Visto stasera e apprezzato. Devo dire che il paragone con Scorsese (Mean streets in particolare) è quantomai pertinente. Mi convince molto di più questo film, grezzo ma in cui si intravede una profonda sincerità di ispirazione, rispetto al molto più patinato (e a mio giudizio più vuoto) Drive, per non parlare del pessimo Solo Dio perdona. Sono curioso a questo punto di vedere gli altri due film della trilogia...
  • Buiomega71 • 30/01/14 21:04
    Consigliere - 25998 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Visto stasera e apprezzato. Devo dire che il paragone con Scorsese (Mean streets in particolare) è quantomai pertinente. Mi convince molto di più questo film, grezzo ma in cui si intravede una profonda sincerità di ispirazione, rispetto al molto più patinato (e a mio giudizio più vuoto) Drive, per non parlare del pessimo Solo Dio perdona. Sono curioso a questo punto di vedere gli altri due film della trilogia...

    Ottimo, Galbo...In cuor mio sapevo che avresti apprezzato questa imperfetta (ma vitale e appassionata) opera prima
    Ultima modifica: 30/01/14 21:07 da Buiomega71