Discussioni su Pasolini: un delitto italiano - Film (1995)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Gugly • 7/04/09 20:58
    Portaborse - 4710 interventi
    Sul sito di Dagospia ho trovato questa notizia:
    "RANIERI IN FILM SU ULTIMO ANNO DI VITA DI PASOLINI...
    (Ansa) - L'ultimo anno di vita di Pier Paolo Pasolini sara' ricostruito in un film, interpretato da Massimo Ranieri nel ruolo dello scrittore-regista, intitolato Pasolini, la verita' nascosta, che sara' girato il larga parte nel suo buen retiro: la torre medievale di Chia, frazione di Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo. Proprio nella torre di Chia, Pasolini avrebbe dovuto incontrarsi con alcuni amici la mattina del 2 novembre 1975, ma durante la notte precedente fu assassinato all'idroscalo di Ostia.

    Il film, diretto da Federico Bruno e sceneggiato da Massimiliano Moccia, e' incentrato sulla stesura del libro incompiuto Petrolio, nel quale Pasolini denuncia il tentativo eversivo della destra economica italiana e la strategia della tensione, di cui il poeta parlo' anche in un articolo sul Corriere della Sera, 'Cos'e' questo golpe'.

    Pasolini s'innamoro' di Chia nella primavera del 1964, mentre stava visionato i luoghi in cui girare la scena del Battesimo di Gesu' per il film Il Vangelo secondo Matteo. Nel 1970 riusci' ad acquistarla e a trasformarla nella sua seconda residenza.
    Durante le permanenze nel Viterbese si impegno' affinche' l'allora Libera Universita' della Tuscia fosse riconosciuta come ateneo di Stato."

    In effetti come somiglianza qualcosa c'è, ma l'accento bolognese dello scrittore?

    Mah....
  • Nando • 25/04/10 11:09
    Risorse umane - 1427 interventi
    Grande notizia ma tuttora non vi sono notizie riguardanti le riprese, Ranieri è tornato a girare per l'Italia con il suo spettacolo. Per quanto riguarda il dialetto, confido in Ranieri che reputo uno dei migliori artisti viventi in Italia. Un salutone e se hai qualche notizia sulla genesi del film aggiornami...................
  • Funesto • 22/06/11 15:09
    Fotocopista - 1415 interventi
    @ Daidae.
    Non so se con "70" ti riferisci proprio al 1970 o agli Anni '70 in generale, ma se ti riferisci al 1970, all'epoca Pasolini era ancora vivo e vegeto! Sarebbe morto nel 1975 :-)
  • Zender • 22/06/11 17:08
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Effettivamente... Difficile fare un film sulla morte di Pasolini nel 70...
  • Funesto • 22/06/11 19:02
    Fotocopista - 1415 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Effettivamente... Difficile fare un film sulla morte di Pasolini nel 70...

    XP!
    E sarebbe stato molto inquietante e premonitore...
  • Stefania • 23/06/11 03:36
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Quando ancora leggo di teorie complottiste-fantapolitiche riguardo al delitto Pasolini, mi cadono le braccia. Quando sento allusioni a chissà quali "verità nascoste" nel romanzo Petrolio piuttosto che nell'articolo "Cos'è questo golpe?" ("Io so.."), mi sento offesa per Pasolini. Non credo sapesse delle verità e le nascondesse: lui la verità l'avrebbe urlata. L'articolo "Cos'è questo golpe?", stracitato a sproposito e sottoposto a complicate esegesi, manco fosse un frammento di Ermete Trismegisto, è un saggio di abbagliante chiarezza: Pasolini parla della strategia della tensione, anzi "delle tensioni" (anticomunista e antifiscista), strategia evidentemente mirata alla conservazione del potere da parte del partito di centro, vale a dire la Democrazia Cristiana. E' una lettura abbastanza diffusa, già in quegli anni, di ciò che accadeva in quegli anni. Dice anche di conoscere i nomi dei mandanti di tale strategia della tensione, ma di "non avere né prove, né indizi". Si tratta della certezza morale di un intellettuale che interpreta gli eventi, non della certezza oggettiva di chi è a conoscenza di indicibili segreti di Stato. Ipotizzare che Pasolini fosse in possesso di prove concrete già all'epoca dell'articolo (un anno prima della sua morte) e che avesse taciuto, lanciando quindi un avvertimento in codice, mi pare un offesa alla sua personalità e alla sua memoria.
    A chi dava fastidio, Pasolini? Praticamente a tutti, a destra, sinistra e centro.
    Per chi rappresentava un concreto pericolo, Pasolini? Praticamente per nessuno. Non aveva una così forte influenza sull'opinione pubblica da poter aggregare consenso, da poter dare spallate ai potenti.
    Pasolini è stato un intellettuale e un poeta, ma non è morto perché intellettuale e poeta: triste ma vero, non fanno più paura a nessuno, gli intellettuali e i poeti.
    E' morto come molti omosessuali che frequentano ambienti violenti, perché ha incontrato la persona sbagliata, nel luogo e nella notte sbagliata.
    Accettare questo mi sembra il modo migliore di ricordarlo, con rispetto e con rimpianto.
    Anche se, purtroppo, non è il modo migliore per costruire un film sulla sua morte, perciò avanti, sceneggiatori, con più fantasiose ipotesi!!!
  • Cotola • 23/06/11 08:41
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Tutto giusto ma ho due annotazioni personali da fare al tuo intervento:

    su Petrolio: il discorso è più complesso che per l'articolo su cui la tua disanima è davvero bella ed interessante. Pare, infatti, che mancherebbero alcune pagine (secondo alcuni sottratte, fatto però sempre smentito dai familiari di Pasolini) all'edizione definitiva dell'opera che resta comunque tra le più complesse e magmatiche dello scrittore di friulano. Se queste pagine siano mai esistite o esistano ancora e cosa ci fosse scritte in esse non è dato saperlo.

    La morte di Pasolini poi non credo possa essere semplicemente liquidata come un semplice fatto di sangue dovuto ad un incontro sbagliato. Non dico che sia stata organizzata da qualcuno per qualche motivo politico, ma è sicuramente vero che su quel delitto permangono ancora oggi, ombre e dubbi di grandi proporzioni.
    Troppe le incongruenze (per non dire fesserie) che sono state portate avanti. Difficile che il Pelosi (come si evince peraltro dal film) abbia potuto fare tutto da
    solo. Pasolini era uno sportivo, un uomo dal fisico abbastanza vigoroso: possibile che un piccoletto gracile come Pelosi lo abbia potuto uccidere in quel modo, da solo e senza
    qualche aiuto? Non credo. Comunque la si pensi è però indubbio che quell'omicidio resta ancora oggi avvolto nel mistero e mi sento di dire che, quasi sicuramente, all'epoca non ci fu la volontà di chiarire
    davvero come andarono le cose. Chissà magari
    Pelosi era coinvolto solo tangenzialmente nel
    fatto e per liquidare tutto velocemente (perchè comunque quella era una morte scomoda) lo si è fatto diventare capro espiatorio. Ogni ipotesi potrebbe essere valida, ma di certezze non mi sembra ce ne
    siano molte.
  • Zender • 23/06/11 09:15
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Infatti l'ipotesi avanzata da molti che sia un delitto in qualche modo "politico" non credo possa essere esclusa a priori. Magari le teorie avanzate sui moventi non sono nemmeno quelle giuste e i motivi sono altri ancora, magari Petrolio nulla c'entra. Insomma, non è facile credere alle varie congetture fino a oggi diffuse, ma che ancora sia un delitto "oscuro" è un dato di fatto, viste le plurime ritrattazioni del Pelosi. E quando c'è qualcosa che non coincide con le ricostruzioni la possibilità che i moventi siano diversi da quelli "accettati" oggi non mi pare da scartare in partenza.
  • Stefania • 23/06/11 13:20
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Ciao, Cotola, è un piacere discutere con te. Di Petrolio ho detto poco, perché mi sembra un'illazione, se possibile, ancor più nebulosa delle altre. Non capisco cosa significhi "mancherebbero alcune pagine". Per dire questo, qualcuno deve avere stabilito un confronto con la stesura integrale del romanzo e quella mancante delle famose "alcune pagine". Ne consegue che qualcuno deve comunque avere letto quelle famose "alcune pagine", per dire che adesso mancano!
    Generalmente, uno scrittore consegna all'editore un capitolo per volta del romanzo che scrive, e i redattori lo leggono e lo conservano negli archivi, fino alla stesura definitiva. Nessuno scrittore, mi risulta, tiene una sola copia-anche non definitiva- del suo romanzo sparso sulla scrivania, o chiuso nel cassetto del comò, manco fosse il verbale della riunione di condominio: ne dà una copia alla segretaria, una al notaio di fiducia, una al proprio editore. Teniamo presente che a quei tempi non esistevano i computers, perciò i dattiloscritti erano preziosi!
    Che Pelosi non abbia agito da solo, è palese, del resto Pelosi fu condannato per "omicidio in concorso con persone ignote". Ma queste persone ignote potevano essere semplicemente suoi conoscenti maggiorenni, che l'hanno obbligato a non fare i loro nomi: come minorenne, lui ha avuto una condanna più mite. Che Pelosi ritratti e racconti storie ancora più incredibili della prima, mi pare normale: ha passato una vita dentro e fuori dalla galera (non solo per il delitto Pasolini), ha problemi di tossicodipendenza, non ha mai saputo tenersi un lavoro: tenere accesi i riflettori su di sé, dire e non dire, rilasciare interviste e partecipare a trasmissioni televisive è la sua unica speranza per non scivolare nell'oblio. E nella miseria;)
  • Pigro • 23/06/11 14:45
    Consigliere - 1659 interventi
    Questione infinitamente complessa, che non avrà mai soluzione. E forse è giusto anche così, nel senso che quello di Pasolini è stato davvero - in senso letterale - "un delitto italiano", cioè un delitto la cui responsabilità ricade sull'Italia in senso più generale, sul suo essere brodo di coltura volgare, borghese, bigotto e mafioso: che poi quest'Italia abbia armato la mano di marchettari sciolti o sicari pagati da qualcuno, questo poco importa, perché tutto esce sempre da lì, cioè da quell'Italia di cui Pasolini stesso aveva "paura", come lui stesso aveva dichiarato pochi giorni prima. Quindi, personalmente, pur occupandomi da anni di Pasolini, ho sempre evitato di addentrarmi in discorsi sul suo omicidio: non mi appassiona sapere chi l'ha ucciso e chi è stato il mandante, perché in una prospettiva storica, il delitto è comunque politico, perché chi l'ha ucciso e chi è il mandante era quell'Italia (non gli italiani, sia chiaro: non ne faccio un discorso di "responsabilità di tutti", ma di responsabilità culturale di un'intera nazione in quanto tale).

    Detto questo, pure la questione Petrolio è molto complessa. Anche qui non voglio addentrarmi troppo in questioni tecniche, ma incrociando le dichiarazioni di Pasolini (sempre che non le abbia "gonfiate": cosa possibile) e i fogli ritrovati (che non avevano altre copie, perché ancora era molto lontano dall'averlo non dico finito, ma anche solo abbozzato: quindi niente notai o segretarie o editori), risulterebbero mancanti un tot di pagine. Però, anzitutto non si sa se la sua dichiarazione fosse sincera, poi il romanzo stesso è tutto fatto di blocchi mancanti (e quindi non è detto che le eventuali pagine mancanti siano davvero corrispondenti al discorso sull'Eni) e infine non è detto che siano state rubate (un mio amico ironizza sempre sui "ladri filologi" che nottetempo, anziché rubare l'intero libro, se lo sarebbero letto, togliendo proprio e soltanto quelle precise pagine...).
    Aggiungo che, a prescindere da questo, sono anch'io del parere di Stefania: in Petrolio Pasolini cita effettivamente dati e fatti reali sull'Eni e le varie connivenze. Peccato che le abbia prese da un libro pubblicato poco tempo prima... Insomma, Pasolini non era un giornalista d'inchiesta e non aveva segreti: i suoi ragionamenti si basavano solo su dati che erano già sotto gli occhi di tutti.
  • Samuel1979 • 18/08/18 22:42
    Addetto riparazione hardware - 4162 interventi
    Non so se è stato detto, ma Carlo De Filippi, l'attore che interpreta Pino Pelosi, mori' l'anno dopo per overdose.
    Ultima modifica: 19/08/18 00:13 da Samuel1979