Undying • 19/08/09 15:29
Risorse umane - 7574 interventi Tutto quel che segue è da intendersi come libera espressione di un pensiero prettamente personale.
A scanso di spiacevoli equivoci.
In base a quale alchemica ragione un regista debuttante opta per propinare al pubblico un film velleitario dalla preoccupante e delirante aspettativa autoriale?
Una volta Massaccesi, che regista lo era per davvero, al debutto si nascondeva dietro pseudonimi e decise di firmare con il suo vero nome, come film d'esordio,
La morte ha sorriso all'assassino.
Son cambiati i tempi, mi si dirà.
E ci credo, perchè - in generale - le nuove leve si vergognano ad affrontare il cinema di genere e optano invece, come in questo specifico caso, per un confuso e vuoto prodotto elitario, che non affronta con coraggio un tema sconveniente (la malattia mentale) per paura di fare fiasco.
Allora perché non dargli un minimo di aspetto "di genere", così che lo si possa confondere con un horror, magari sulla scia di quello "erudito" (Von Trier & C.)?
Ma per piacere....
Ultima modifica: 19/08/09 15:44 da
Undying
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