Discussioni su Ondine - Il segreto del mare - Film (2009)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/08/10 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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  • Non male, dopotutto:
    Capannelle, Jcvd
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Luckyboy65, Nando, Buiomega71, Pigro

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Buiomega71 • 20/10/13 17:17
    Consigliere - 25998 interventi
    Emozione! Stasera appuntamento con il mio amato Neil Jordan, spero non mi deluda come in High Spirits o Triplo Gioco

    Lo amo già alla follia per In Compagnia Dei Lupi (che per me rimane un fantasy anarchico e assolutamente visionario mai più eguagliato-nemmeno da Jordan stesso-), nonchè per quel bellissimo noir che e Mona Lisa (così anche per La Moglie Del Soldato, che altro non e che una diversa rappresentazione di Mona Lisa, appunto)

    Quel delicato modo di trattare l'incesto in Un Amore Forse Due, Intervista Col Vampiro (che mi ha spiazzato, perchè meno barocco e surreale di In Compagnia Dei Lupi, ma che mi ha comunque rapito gli occhi e il cuore), il ritorno ai temi dell'infanzia, della amata Irlanda e del fantastico nel quotidiano nel sottovalutatissimo Il Garzone Del Macellaio, e lo stupefacente thriller In Dreams, che seppur su commissione trasuda visioni e temi jordiani da tutti i pori

    Certo, non mi aspetto cose tipo Splash o Ondine -La Sirena, mio film culto da ragazzino, erotico stravagante teutonico datato 1973, o L'Undine con Isabelle Pasco

    Quando mi accingo a visionare un film di un autore che visceralmente amo, scatta in me sempre un emozione come se fosse un incontro amoroso...

    Speriamo bene...
    Ultima modifica: 20/10/13 17:19 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 21/10/13 09:35
    Consigliere - 25998 interventi
    Mi duole il cuore a cassare un autore che amo, ma Ondine è davvero poca cosa, quasi un filmettino povero povero, di una banalità e di una piattezza quasi sconcertanti.

    Non è che non abbia tocchi jordaniani, anzi, alcune location sono incantevoli: il bosco con le cascate dove si rifugia Ondine, la casetta sul mare e il suo interno, il canto di Ondine che attira salmoni e crostacei. Alcuni tocchi "fiabeschi" tipici dell'autore di Sligo: Ondine che calza gli stivaletti coi lacci, Ondine che esce dalla porta della casetta mentre fuori piove, il grande albero dove Farrell si rifugia a dormire, Ondine che emerge dalle acque davanti ad una stupefatta Annie. L'acqua, elemento primario come in In Dreams

    Poi c'è qualche barlume del Jordan crudo e realistico di Mona Lisa (i pub, le stradine notturne irlandesi illuminate ai neon) e gli amori "impossibili" come nella Moglie Del Soldato e in Un amore forse due

    Ma finisce lì, perchè per il resto è una storiella loffia loffia, noiosa, che gira a vuoto, che non ha nulla da dire (un po' come ha fatto Abel Ferrara con Il Nostro Natale), sospesa tra la fiaba e la leggenda e la realtà quotidiana, con un twist finale (sulla reale provenienza di Ondine) di una pochezza e banalità sconcertante, che manco in un tv movie tedesco (anche se nel pre-finale "violento" Jordan sceglie toni cupi, con fotografia sporca e sgranata) e chiusa con happy end fastidiosissimo e pacchiano, che nemmeno nei film tv romantici alla Rosemunde Pilcher che trasmette Canale 5 nei pomeriggi d'estate

    Pure la fotografia del grande Chris Doyle mi pareva spenta e anonima...

    Vedendo tutto ciò mi chiedevo che fine avesse fatto il Neil Jordan che adoro (anche se la sua mano si sente comunque, nel bene e nel male), che se ne esce con un filmetto dalle cadenze e dai ritmi a dir poco televisivi (nonostante affronti temi a lui cari: l'Irlanda, il fantastico nel quotidiano, gli amori tormentati), che manca del suo estro visionario in un racconto piatto piatto, compitino scolastico tra commedia, dramma e un pizzico di fiaba (a questo punto meglio rivedersi il bellissimo Il Segreto dell'isola di Roan), che scivola addosso anonimamente talmente e incolore e senza alcun nerbo narrativo, scritto male e diretto quasi stancamente

    Le vere sorprese del film rimangono la "selkie" di Alicja Bachleda, statuaria e bellissima silfide dei mari (almeno così Jordan fà credere, se non fosse per una spiegazione finale tra le più imbarazzanti viste in un film) e qualche scorcio irlandese.

    Spiace sempre quando un regista che si adora toppa un film (e con Non Siamo Angeli, High Spirits e Triplo Gioco siamo a quota quattro), ma come leggevo in giro anni fa: un regista non può definirsi grande se non sbaglia almeno due o tre film.
    Ultima modifica: 21/10/13 12:39 da Zender