Discussioni su Obsession - Film (1998)

Praticamente basterebbero i primi minuti di film a far scappare a gambe levate (complici le pompose e tronfie musiche di Christopher Young-altrove eccellente-) di quello che sembra una loffia soap-opera tra due sposini mai così odiosi (lui è uno stoccafisso, lei una madonnina infilzata) e la suocera (madre di lui) tutta moine (fasulle) e sorrisoni. Eppoi tutti alla messa di mezzanotte, al maneggio coi cavalli, e dal ranch in Virginia che manco la telenovela Il segreto, una nonnetta paraplegica che fà battute ciniche e simpatiche e che vorresti vedere morta da tanto e divertente. Poi si torna a New York a fare i neo sposini in carriera (lei è incinta e vomita sul polsino del capo, poi subisce un'agressione casalinga come in un episodio di Magnum PI)

Insomma, smadonnando e imprecando, mi chiedevo che cavolo di film stavo vedendo (sputtanandomi l'unico giorno in cui posso godermi finalmente un film) e la tentazione di usare il fastforward del VCR era impellente.

Poi, però, si comincia ad avvertire che la suocera di lei non abbia tutte le rotelle a posto (deliranti preghiere in chiesa, la stanza del futuro nascituro, le bugie, la morbosa possessione verso il figlio, un'oscuro incidente del passato che causò l'accidentale morte del marito) e , imprevedibilmente, l'asticella comincia a alzarsi, quando la mogliettina odora che la suocera è matta come un cavallo. Fuga col Suv per le stradine di campagna eppoi arrancando sulla statale dove passano i camion, una via di mezzo tra il finale di Non aprite quella porta e la Florinda Bolkan massacrata di Non si sevizia un paperino

Il filmaccio sembra prendere improvvisamente quota, e ti dici che Darby, in fondo, a solo prolungato un pò troppo le attese. Parti dolorossisimi, dissanguamenti, la Paltrow che sembra uscita da un "possession movie", la Lange che fà a maglia mentre la Paltrow soffre tra i tormenti del travaglio, recisione, piuttosto barbara, del cordone ombelicale, "adesso quasto bambino è mio", e la suocera è pronta a mandare nel mondo dei più la nuora scomoda con una bella iniezione.

Sapori acri del miglior "southern gothic thriller" aldrichiano, con le mammine care che sbroccano nella follia omicida.

Ma , dopo questa notevole impennata che pareva salvasse il film in corner, si ripiomba nell'inutilità, con un tremendo finale da filodrammatica che manco nelle telenovele brasiliane , dove si vorrebbe esaltare la bravura delle attrici, e si finisce nello stucchevole e nel comico involontario (mazzata finale l'orribile chiusa da film tv alla Rosamunde Plicher).

Tutto viene buttato nella spazzatura, e attendendo (inutilmente) gran finali thilling con battute slasher o lotte a corpo a corpo, ti arriva una prova da teatro della tragedia da far ridere i polli e i pollastri, trasformando un potenziale thriller in un drammone pomposo e ridicolo alla Tennessee Williams

La pulsione morboso/incestuosa che ne poteva scaturire (gli elementi c'erano tutti) non viene sfiorata nemeno per sbaglio, in un peccato quasi mortale per questo genere di film. Edulcorando il tutto da filmetto estivo pomeridiano per casalinghe annoiate.

Di contro ho apprezzato abbastanza la Paltrow (che ricordavo più odiosa e insopportabile, e il suo ruolo migliore era quando aveva la testa nella scatola in un thriller di culto), mentre la Lange gigioneggia un pò troppo (taccio su Schaech, un vero e proprio pesce lesso)

La musichetta della filastrocca che risuona dalla giostra coi cavallini e la stessa della Casa 2

Per una volta mi accodo ala critica che, all'unanimità, lo massacra.

Mentre la Paltrow stà partorendo , la Lange la incita di spingere, e la Paltrow le risponde " Stò spingendo, puttana!"

Amen