Jorge • 23/05/11 19:33
Galoppino - 48 interventi Scusa l'intromissione Brainiac, ma la domanda alla tua risposta sta tutta nell'interrogativo da te posto a fine intervento, nel senso che basta togliere il punto interrogativo per partire da un dato logico, astruso forse ma che sta alla base del personaggio interpretato da Mel Gibson; il soggetto è un delirio schizoide bello e buono, dato appunto che il protagonista (sono esperto di legge, non di psichiatria) mi pare difatti oppresso da una schizofrenia evidente, che lo porta alla depressione e che non gli consente di rapportarsi agli altri, famiglia compresa. Disertando volutamente gli incontri con lo specialista, questi s'inventa un metodo scandinavo -se non ricordo male- (ovviamente inesistente) che ha, come fantasiosa idea di basee, l'assunto di dialogare con gli altri usando come mezzo un pupazzo(il castoro che da il titolo al film); nei primi tempi le cose sembrano risolversi, ma la scelta fatta dal protagonista, mancando di qualsivoglia supporto medico, è evidentemente destinata a ritorcerglisi contro..il che porta nel film una svolta quasi "splatter" difficilmente immaginabile agli esordi (non dico altro perchè non voglio spoilerare). Soggetto quantomai criticabile, dunqe, ma dallo sviluppo senz'altro coerente.
Brainiac ebbe a dire: difatti non lo sto giudicando esimio Galbo, altrimenti l'avrei commentato, ma trovandoci quivi in una "discussione generale" (e quindi in uno spensierato pourparler che nel mio intervento era -ed auspicabilmente/ spessatamente mi augurerei fosse- dichiaratamente ironico) mi concederai di riscontrare che ad aperturam libri questo soggetto è palesemente und incontrovertibilmente un delirio schizoide?
Ultima modifica: 23/05/11 19:48 da
Jorge
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