Il Dandi • 27/02/10 16:19
Segretario - 1488 interventi B. Legnani ebbe a dire:
Funesto ebbe a dire:
Oddio, sarò libero di dare 5* a un film o no?
Ci risiamo come con Sette Note in Nero...
Il termine "ottimo" non sarà sinonimo di capolavoro, ma ripeto che un film, secondo me, non è per forza un capolavoro, se gli si da *****, perchè il termine "capolavoro" lo si da ad un film che farà scuola e spicca per importanza all'interno di un genere. Questo film non ha alcuna importanza per il giallo all'italiana, però (sempre secondo me) è impeccabile sotto ogni punto di vista. Quindi è eccellente, straordinario, superbo, tutto quello che vuoi, ma rimane sempre e comunque un "qualsiasi" clone argentiano. Il mio è un punto di vista, ma il mio ragionamento non fa grinze. Se Zender mi vuole cambiare il pallinaggio è bene, se non vuole amen, bene lo stesso, dovessero uscirci le discussioni per una cosetta del genere che non cambia la vita proprio a nessuno...
Non ci siamo capiti, o non vuoi capirmi. Tu puoi dare anche ***** a PARENTESI TONDE o a PANAREA, se per te le meritano. Non mi interessa.
Il fatto è che tu dici che il film NON è un capolavoro e vuoi dargli *****, che vuol dire capolavoro.
Tutto qui. Io bado alla logica, non al pallinaggio, che è personale.
Zender, per favore, alza il punteggio, dando "capolavoro" a questo film, benché il Funesto pallinante-richiedente non lo ritenga un capolavoro.
Scusate se riapro una discussione già fatta, ma credo che sia un ottimo pretesto per discutere dei criteri ai quali siamo tutti obbligati ad uniformarci. Sentirsi liberi di dare un giudizio personale, e al tempo stesso doverlo motivare oggettivamente seguendo un criterio universale, può essere molto difficile. Il Davinotti, con la sua legenda da * a ***** compresi i 1/2*, sposa un indirizzo critico ben preciso, ovvero quello della
catalogazione per generi. A mio avviso giustamente e sanamente, ma bisogna pur rimanere coscienti che quello della classificazione per generi non è l'unico indirizzo critico possibile (e in Italia non è mai stato quello predominante, fino a pochi anni fa). Tant'è vero che i generi catalogati a volte sembrano forse anche troppi (noir separato da poliziesco, thriller separato da giallo, animali assassini separato dall'horror) col rischio di rendere il tutto un po' dispersivo, o di trovare un film catalogato in un genere diverso da quello che ci si aspetterebbe. La domanda è: la legenda ci invita a dare al massimo dei voti a un
"capolavoro del suo genere", oppure a un film talmente sorprendente da travalicare i confini del suo genere? Non so se mi sono spiegato. Io per esempio ho dato il massimo dei voti a
La vittima designata, sicuramente per molti esagerando, non perché lo ritenga un capolavoro come thriller, ma un capolavoro cinematografico tout-court. In sostanza credo che Funesto sia stato intimorito dalla definizione della legenda ****1/2: film straordinario,
quasi perfetto, che in effetti sembra un po' svilente rispetto al "Grande esempio di cinema" dei soli ****. Perfettamente d'accordo quindi con la logica del Legnani, ma secondo me le definizioni dei **** e del ****1/2 potrebbero essere tranquillamente invertite.
Funesto, Siska80
Undying, John trent, Anthonyvm
Hackett, Trivex, Nicola81, Metuant, Aal, Corinne, Zadok, Myvincent, Ultimo, Silversix, Minitina80, Darkknight, Pinhead80, Fedeerra, Nick franc, Marcel M.J. Davinotti jr.
ShangaiJoe, Ciavazzaro, Cotola, Mark, Rebis, Bruce, Buiomega71, Giùan, Maik271, Giordani, Samdalmas, Motorship, Didda23, Ira72, Nando, Noodles, Keyser3, Wulfgar, Teddy
B. Legnani, Caesars, Deepred89, Ghostship, Homesick, Daniela, Rambo90, Il Dandi, Capannelle, Herrkinski, Nipo, Furetto60, Jdelarge, Panza, Markus, Alex1988, Faggi, Rufus68, Berto88fi, Paulaster
Cif, Stefania, Mtine, Bubobubo, Il ferrini
Kinodrop, Cerveza
Fauno