Discussioni su Maskhead - Film (2009)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/03/19 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 6/03/19 21:25
    Consigliere - 26011 interventi
    Il vangelo secondo Vogel, ovvero l'amplificazione del delirio scatologico/corporeo malato del suo regista

    Vogel è regiticamente meno rudimentale che negli August (tecnica che affinerà nel remake non dichiarato di La morte dietro la porta, Sella Turcica), esce dal groviglio dell'extreme fatto in casa e si getta a capofitto in una serie di parafilie , a volte, insostenibili. Camera a mano, qualche scena in esterno notturno, una cura più professionale per le immagini (vedi lo show erotico della ragazza clown) e parecchio lerciume e squallidume che resta appiccicato addosso

    Insiste meno nel gore (anche se quando c'è, colpisce duro: una testa insacchettata presa a martellate, le braccia amputate della ragazza clown dopo essere state avvolte con il domopack) ma non lesina sulle "schifezze" in cui infarsisce la sua opera, in una discesa nelle abberrazioni/umiliazioni sessuali sadiane che lasciano spazio al disgusto, tra cui: BDSM, fetish, lesbo (il giochino con il piedino al ristorante simil Alexandra Delli Colli e i chicos nello Squartatore di New York), coprofagia (lo schiavetto che la deve mangiare in una ciotola per cani), pissing dispreggiativo (il cow boy in faccia alla ragazza clown legata nel cesso), sesso orale con la frutta e la banana al cioccolato, un fist fucking anale omosex che manco Cruising e set da film porno per accalappiare vittime e darle in "pasto" a Maskhead, fino al delirante orgasmo di sangue della penetrazione a base di tavola chiodata usata a mò di dildo.

    E da set di filmetti pornografici (dove la famiglia di Maskhead non è poi dissimile da quella degli August Underground, allargandosi al cow boy e alle due lesbiche come procacciatrici di vittime inconsapevoli da immolare alla causa del martirio e della sofferenza, dalle scultissime interviste ai manzi che si ravanano il pacco, alle ragazze porcelline fino alle mistress) si muta in "ciak si gira" di veri e propri snuff movie (geniale la trovata dello snuff nel film con i titoli di testa e di coda), dove Maskhead fà la sua comparsa in tutto il suo terrifico fascino possente di signore della morte e del dolore, che assume tratti quasi barkeriani (vedere le sue "cure" che manco Darkman) accanendosi su vittime sia maschili che femminili, convinte di essere assolute protagoniste di squallidi filmacci, porno, torturando, seviziando, amputando e sperimentando macchinari dei supplizzi (il braccio spezzato del gay)

    Vogel nella quintessenza del lercio e del putrido, del zozzo e dell'alienazione mentale in uno spettacolo della morte che lascia più di un segno e i "piaceri proibiti" dello schifo sulla pelle.
    Ultima modifica: 6/03/19 22:37 da Buiomega71