Buiomega71 • 20/09/12 10:52
Consigliere - 25997 interventi Scimmiottare uno stile o un modo di raccontare, a sempre fatto più male che bene...
E il caso di Antoine De Caunes, una specie di Takeshi Kitano francofono (showman, attore, umorista e presentatore), che piglia tutto lo scibile dell'horror vampirico ottantiano (chessò:
Vamp,
Stress da vampiro e le
Miriam scottiane) mixandolo con postmodernismi da quattro soldi e mettendoci avventure nottambule alla
Fuori Orario e
Tutto in una notte in salsa prettamente tarantiniana.
Il tutto shakerato in narrazioni ipertrofiche alla Jan Kounen, con un umorismo idiota e demente che dura per tutto il film.
I primi 40 minuti sono davvero inguardabili e di un logorroico estenuante, con la faccia insopportabile di Guillame Canet (un Griffin Dunne dei poverissimi) che si infila a feste e party, nelle notti parigine più glamour, millantando amicizie importanti e ha continui battibecchi con buttafuori rincitrulliti degni di un film con Lorenzo Lamas.
Poi, una specie di Van Helsing miliardario, lo ingaggia per ritrovare una coppia di vampiri incestuosi (Asia Argento e Orazio Massaro)e da qui scaturisce una sarabanda di gag e sketch irritante e fastidiosa.
Caunes si lascia prendere la mano da tarantinate varie, viste e straviste in altri mille film, come la gang di truzzi picchiatori che vuole sodomizzare Canet, ma ovviano per il pestaggio, in quanto sprovvisti di...Preservativi! E la mancata gang/bang omo si risolve con una urinata in compagnia sull'insopportabile Canet. Caunes cita e occhieggia allo stupro omo di
Pulp Fiction, ma la sua e solo caciara finto provocatoria fine a se stessa.
Così come il locale di scambisti (una versione comica e idiota di
Irreversible), dove le coppie fanno il trenino e cantano "Oh Chihuahua" o si accompagnano a rintronate milf al guinzaglio.
Oppure sempre Canet che spacca le dita ad un truzzone grosso come una montagna, quest'ultimo fà il duro e ci gode, ma quando Canet le distrugge la sua collezione di automobiline, il bestione frigna come un bambino.
Anche la scena dello scantinato (sempre
Pulp Fiction), con feroci pittbull e rottweiler da combattimento, tremende fucilate, addestratori matti come un cavallo e ludibrio snuff e alquanto derivativa (penso anche ai
Fiumi di Porpora) e troppo artificiosa per coinvolgere.
Tra mostre fetish (sì, ci sono pure quelle) e un finale che ammicca a
Blade (non viene risparmiato nemmeno l'effetto
Matrix della pallottola che esce dalla canna della pistola, con un effetto CG davvero pacchiano) la caciara arriva al capolinea e lascia assonnati e totalmente privi di qualsiasi emozione.
Salverei alcune intuizioni (Canet, che di giorno, dorme ai bordi di una piscina, citazione franchiana?), e alcune soluzione visive (soprattutto nella chiusa finale nella stanza da letto, tra cieli azzurri cosparsi di nuvole e il ghigno di Asia davanti alla tv), ma troppo poco in realtà, dove a farla da padrone sono battute e sketch di grana molto grossa.
Plauso, comunque, per una sensualissima Asia Argento. Decisamente carnale e ultrafetish, che disquisisce sull'uso del rossetto e la prostituzione, cita Janet Leigt di
Psyco, dice di avere le tette troppo grosse e adora i reggiseni anni '60. E nella scena stracult si sdoppia in tre sul lettone, con labbra rosso carminio e una pelle bianca come il latte.
Se Caunes voleva dare una diversa rappresentazione del vampirismo e essere originale, le è andata male. Filmetto che vuol essere bizzarro, fuori dagli schemi e provocatore, ma assomiglia a mille altri e procura solo noia e deja vù.
Undying, Occhiandre
Lucius
Buiomega71