Discussioni su Lontano dal paradiso - Film (2002)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 23/02/19 10:14
    Consigliere - 25998 interventi
    Immerso in uno sfavillante cromatismo che è pura gioia per gli occhi (i colori dell'autunno , i vialetti, le giardinette, le strade, le villette e i suoi interni, i vestitini, tutto abbagliato dalla bellezza folgorante dal genio di Edward Lachman), questo sentito omaggio a certo melò degli anni '50 è lancinante e intenso, pregno di dolore e passione (spesso repressa dai dettami del perbenismo dell'epoca)

    Chi scrive odiò profondamente Velvet Goldmine, ma quì Haynes fa il "miracolo", pigliando lo spettatore e mettendolo in una macchina del tempo, una delorean "virtuale" che si ferma nel 1958

    Di Sirk ho visto poco o nulla in realtà (la mia "generazione" crebbe con il cinema degli anni 70), e quindi mi sono sfuggiti gli omaggi che ho letto nelle recensioni delle riviste specializzate (Ciak e Film Tv, e quella dei siori Mereghetti, Morandini e dell'ovoMaltin), mentre da par mio ho odorato certo cinema della cospirazione, nonchè barlumi quasi lynchiani (Twin Peaks, o dei colori pastello dell'incipit di Velluto blu, delle famiglie perfette, degli aromi delle torte fatte in casa, della felicità da Mulino bianco, e sotto la patina fintissima del benessere brulicano le formiche che divorano le orecchie sotto le staccionate con i roseti) e tracce di fantascienza paranoica (la Moore è una mogliettina perfetta, quasi programmata, che sembra uscita dalla Fabbrica delle mogli, la sua tenera amicizia-che si muta in passione da reprimere-con il giardiniere di colore viene vista come una specie di "pandemia", messa al bando da una gretta società benpensante, convenzionale e meschina, che mi ha fatto venire alla mente certe tematiche della SF anni 50, tipo L'invasione degli ultracorpi, dove tutte le casalingue e le donnette-e ci si mette anche l'amica del cuore che accetta l'omosessualità del marito della Moore, ma diventa glaciale sul rapporto interraziale tra l'amica e il giardiniere nero-sembrano fatte con lo stampino, che fissano sospette la donna, come se fosse un corpo estraneo nell'irridente e fin troppo perfetto paesino del Connecticut, unica "umana" in un mondo di copie talmente inappuntabili quanto fittizie e "plastificate"

    Zeppo di momenti dolorossisimi (la confessione, in pianto, sul divano, con le parole strozzate, di Quaid che si è innamorato, la piccola Sarah-figlia del girdiniere di colore-presa a sassate da alcuni bulletti in erba, lo schiaffo che Quaid ammolla alla Moore sul divano, le maledette malelingue con telefonate al seguito, la scenata di Quaid alla Moore, i discorsi razzisti al party, lo straziante finale alla stazione, summa lacerante dell'impossibilità di amare liberamente in un mondo crudele che fa del razzismo il male peggiore, dove a rimetterci è la passione soffocata della donna) e di coraggiose pulsioni omosessuali (quando il regista è gay e mostra l'universo queer, allora, non c'è niente di meglio, perchè mette al bando ridicoli e stantii luoghi comuni) come Quaid che va al cinema e pedina due gay in una stradina notturna che entrano in un locale, con inquadrature sghembe da film noir, in ufficio beccato in flagrante dalla mogliettina che le porta la cena, e il top nella vacanza in Florida, con il voglioso gioco di sguardi tra Quaid e il biondino appetitoso, che si risolve nella camera d'albergo e la terribile visita medica (l'omosessualità vista ancora come una malattia, da curare, se occorre, con ormoni e elettroshock)

    E quì salta fuori che regista di razza è Haynes (al di là dello straordinario apparato tecnico e figurativo) che sa toccare corde delicate, spesso penetranti, con grande raffinatezza e sensibilità (basti pensare alla gita tra il giardiniere e la Moore nel bosco autunnale, che si conclude in un locale per soli neri o alla sequenza del foulard che sfugge dal collo della Moore per volare sopra il tetto della casa)

    Unica nota stonata l'invasiva e tronfia colonna sonora di Elmer Bernstein, ma che non intacca questo bel pezzo di cinema.
    Ultima modifica: 23/02/19 14:26 da Buiomega71