Discussioni su Lezioni di piano - Film (1993)

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
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  • Rebis • 30/05/12 14:14
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Rivisto al cinema, ancora una grande emozione.

    Credo la fama del film ne abbia compromesso la vera natura mettendo in atto un processo di banalizzazione (complice il lezioso, prosaico titolo italiano) che lo ha posto - erroneamente - in un'aura da cinema d'essai dall'inclinazioni femminista.

    In realtà, come in tutti i lavori dell'autrice, il tema è la mostruosità, l'attenzione per il "freak" che ci portiamo dentro, e il conseguente dissidio tra armonia e distonia (che qui raggiunge il massimo della completezza espositiva, grazie all'impianto scenografico - il pianoforte nella foresta pluviale - e a quel finale che... ferisce l'udito).

    Certo, narrativamente Ada e la sua musica sono al centro, ma i due ritratti maschili, per quanto polarizzati, riescono ad esprimere nondimeno fragilità, desiderio, ostinazione... E i tre personaggi diventano un vero e proprio accadimento, un fenomeno naturale esplorato con uno slancio romantico passionale così spudorato e irriverente che è ha pochi eguali al cinema.
  • Xabaras • 3/12/22 18:46
    Galoppino - 63 interventi
    Vorrei qui proporre una questione: la storia d'amore è in realtà impostata su un rapporto prettamente carnale: l'amante maori si annuncia già da subito come un'erotomane ordinando alla muta pianista di togliersi camicetta e alzare la gonna. Ma gli erotomani non starebbero meglio nel cinema di genere? (mi viene adesso come esempio il professore di De Sade 2000 oppure il Tarantino di "dal tramonto all'alba" o il Kinski di molti film). Nel cinema d'autore gli erotomani mi piacerebbe vederli banditi.(parere personale comunque).
    Ultima modifica: 3/12/22 18:55 da Xabaras
  • Rebis • 4/12/22 02:33
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Keitel non è un erotomane ma un uomo grezzo, primitivo, un analfabeta emotivo che sente ma non sa verbalizzare, muto a sua volta, e le richieste che fa ad Ada, il sequestro del pianoforte riacquistato tasto per tasto, sono il solo modo che conosce per colmare una distanza che altrimenti non saprebbe come consumare. Lui la ama, ma è privo di eleganza, di intelligenza. E Ada è attratta proprio dal suo corpo sgraziato, ma sensuale, da un "gioco" che comprendono solo loro, pattuito attraverso un linguaggio basico e non formale. Per me siamo su un livello di complessità non riducibile ai film con Kinski.