Discussioni su Letto a tre piazze - Film (1960) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

21 post
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  • Tnex • 2/12/10 21:16
    Galoppino - 17 interventi
    R.f.e. ebbe a dire in curiosità:
    Nadia Gray è doppiata a "corrente alternata"! Scherzi a parte, in alcune sequenze (evidentemente lasciate con il sonoro "in presa diretta"), ha la sua voce originale, in altre è invece doppiata da Rosetta Calavetta (sic!).

    Maria Cristina Gajoni è doppiata da Maria Pia Di Meo.

    Rosetta Calavetta è stata una delle grandi doppiatrici italiane del novecento (e una delle più prolifiche).Fu la mitica voce di Marylin Monroe e l'altrettanto mitica voce della signorina Rottermayer nel cartone "Heidi"........UN MITO

    p.s. per chi non lo sapesse Nadia Gray era un'attrice rumena (nome vero:Nadia kujnir-Herescu),che ha lavorato in Francia e Italia
    Ultima modifica: 3/12/10 10:44 da Zender
  • R.f.e. • 3/12/10 09:56
    Fotocopista - 826 interventi
    Ma l'hai notata anche tu questa differenza che ho citato, Tnex...? Si notava anche in Dorian Gray ne Totò, Peppino e i fuorilegge, o in Maurizio Arena che "cambia doppiatore" in un'estemporanea sequenza di Totò e Carolina, e in tanti altri film (mi ricordo, per esempio, Lorella De Luca in Una pistola per Ringo, ma gli esempi sono parecchi).
    Ultima modifica: 3/12/10 10:02 da R.f.e.
  • Tnex • 3/12/10 18:53
    Galoppino - 17 interventi
    @ R.f.e. Devo dire che non ho notato la cosa.Riascolterò il film per conferma.
  • Graf • 24/03/14 02:26
    Fotocopista - 908 interventi
    Letto a tre piazze lo doveva dirigere Lucio Fulci che lo aveva scritto.
    Egli aveva già raggiunto l'accordo contrattuale ed economico con la Cineriz che produceva il film.
    Purtroppo Totò mise il veto sul regista.
    (E l'autentico motivo ostativo è ancora da chiarire...).
    A questo punto, alla regia subentrò Steno del quale Fulci era stato a lungo il fidato aiuto.
    Cose che succedono nella vita, cose che succedono nel cinema.
    A breve, Fulci si rifarà ampiamente di questa atroce delusione diventando il regista "personale", insieme a Simonelli, della coppia comica Franco e Ciccio che avrebbe contribuito a far esplodere nelle loro enormi capacità comiche da lì a due anni.
    Ultima modifica: 27/05/16 00:44 da Graf
  • Zender • 24/03/14 07:16
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Hai la fonte della notizia?
  • Graf • 24/03/14 13:07
    Fotocopista - 908 interventi
    La monumentale opera di Albiero e Cacciatore "Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci". Un mondoaparte editore

    Attualmente non ho la disponibilità del volume che ho prestato ma ricordo che nelle pagine iniziali è riportata questa notizia con un intervento di Vittorio Vighi (se ricordo bene...) che aveva scritto il soggetto del film insieme a Fulci e l'aveva anche sceneggiato, se non sbaglio.
    Il motivo dovrebbe essere di un certo dissapore sorto tra Totò e Fulci durante le riprese del primo film diretto da Fulci "I ladri", film al quale Totò aveva voluto partecipare a motivo della sua stima e amicizia che nutriva (allora) per il regista romano.
    Ma c'è in giro, riporta sempre il volume di Albiero e Cacciatore,anche un'altro versione: pare che Totò sospettasse di un flirt tra Fulci e sua moglie Franca Faldini...
    Comunque, da allora, cioè dal 1960, i rapporti tra Fulci e Totò si interruppero definitivamente.
    (Dopo la lavorazione del film "Colpo gobbo al'italiana" si interruppero i rapporti professionali e d'amicizia anche tra Fulci e Mario Carotenuto che, da produttore del film, lo aveva fortissimamente voluto a dirigerlo...).
    Fulci aveva un carattere non facile....
    Ultima modifica: 25/02/15 02:25 da Graf
  • Zender • 24/03/14 14:28
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Aspettiamo che ti ritorni per essere certi allora, prima di citare. Sui flirt invece glissiamo pure.
  • Graf • 26/03/14 01:48
    Fotocopista - 908 interventi
    OK Zender, ci aggiorneremo tra qualche settimana.
    Ultima modifica: 26/03/14 23:06 da Graf
  • Zender • 28/04/14 08:10
    Capo scrivano - 47804 interventi
    D'accordo, allora attendo di sapere.
  • Graf • 29/04/14 02:50
    Fotocopista - 908 interventi
    Lucio Fulci fu allontanato, all'inizio del 1960, dalla regia ormai certa de Il letto a tre piazze per colpa di un inatteso e inusitato veto di Totò, un genio universale della comicità ma anche un Principe di aristocratica signorilità e un uomo conosciuto per la sua spagnolesca generosità verso tutti i colleghi del mondo dello spettacolo soprattutto se in difficoltà….
    C'’era qualcosa che non quadrava in questo rifiuto. Che cos'era successo?
    E soprattutto, che cosa c’era dietro?
    Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore nel loro fondamentale libro “Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci” si ripromettono di spiegare l’'arcano cercando di scoprire quale tipo di motivo razionale ci fosse dietro un'interdizione così clamorosa.
    Così decidono di intervistare direttamente una fonte attendibile che potesse sapere molte cose, vale a dire Vittorio Vighi, lo sceneggiatore che, in stretta sintonia con Fulci, scrisse quella sceneggiatura di Il letto a tre piazze che entusiasmò talmente il direttore generale della Cineriz Franco Magli fino al punto di convincerlo ad affidare a Fulci il ruolo di regista riconoscendogli un compenso pari a 4 milioni di lire che era, per l'’epoca, una signora parcella per un regista alle prime armi e semisconosciuto come Fulci allora era.
    Vighi nell'intervista, della quale riassumo il senso, afferma che corrispondeva a verità il fatto che Totò non volle far dirigere Letto a tre piazze a Fulci e che mise un veto ostativo. La causa era che Totò non fosse stato soddisfatto della regia di Fulci ne I ladri, il film di esordio del regista romano, nel quale l'attore napoletano interpretava il ruolo di un commissario di polizia dalla furbizia volpina. Sul set ci furono degli screzi e dei seri urti caratteriali tra Fulci e Totò e, siccome il comico napoletano era sensibilissimo ai rapporti umani, mise da allora una croce sopra al suo decennale rapporto di amicizia e di collaborazione professionale con il regista romano. La conseguenza spiacevole fu che Fulci e il suo “clan” furono letteralmente estromessi dal film prodotto dalla Cineriz e che al loro posto subentrò il “clan” di Steno il quale modificò la sceneggiatura iniziale senza però stravolgerla del tutto.
    Fin qui la dichiarazione di Vittorio Vighi che appare, a mio avviso, piuttosto credibile e verosimile. Essa è riportata a pag. 45 del libro suindicato.
    A questa intervista Albiero e Cacciatore aggiungono, però, una nota esplicativa scritta a pag.338 prima colonna, stampata in caratteri piccolissimi e quasi illeggibili e che appare piuttosto inquietante e poco rispettosa della memoria di alcuni artisti che hanno fatto la storia del nostro cinema. Per dovere di completezza (si dice così?) riporterò il suo contenuto in modo fedele.
    In questa nota a margine Albiero e Cacciatore danno voce allo stesso Fulci che offre la sua versione dei fatti circa l'’ostracismo di Totò nei suoi confronti per quanto riguarda la regia di Letto a tre piazze.
    La ricostruzione dell'episodio è stata possibile grazie alle dichiarazioni rese da Fulci a Marcello Garofalo nell'opera Uno, nessuno, cento Fulci, e Una psicanalista per compagna, interviste raccolte da M. Garofalo, in "Segnocinema", 1993, e grazie all'intervista che lo stesso Fulci concesse a Marcello Garofalo e Antonella De Lillo e montata in un film di mediometraggio intitolato La notte americana del dott. Fulci. (Film-intervista che lo stesso Davinotti ha recensito).
    Il libro di Albiero e Cacciatore, in questa lunga nota esplicativa di pag.388, cita le due fonti suindicate e riporta direttamente le parole di Fulci che cerca di chiarire questa strana storia di bandi, ostracismi e presunti tradimenti.
    Sintetizzo la dichiarazione del regista romano.
    Fulci umanamente rimase molto male dal divieto di Totò …Nel 1962 stava girando dalle parti di Amalfi Uno strano tipo un (per me) notevole musicarello con Adriano Celentano; nel cast c’'era anche Erminio Macario. A quell'epoca, il comico torinese stava interpretando contemporaneamente a Roma un film con Totò e, siccome Macario era un gran pettegolone, Fulci gli disse: “Erminio, perché non chiedi a Totò perché non mi ha voluto nel film Il letto a tre piazze?” Macario, qualche giorno dopo, si reca a Roma a girare l’'altro film e domanda a Totò quanto chiesto da Fulci. Poi torna ad Amalfi a girare di nuovo con Fulci e gli rivela: “Sai Lucio, Totò è straconvinto che tu abbia avuto rapporti sessuali con Franca (Franca Faldini compagna di Totò e amica di Fulci). Fulci rispose che Totò era matto e che lui era solo amico di Franca Faldini.
    Fulci non incontrò Totò per due anni (dall'episodio del veto evidentemente…) poi, mentre stava curando la regia di un film con Franco e Ciccio nel cortile della De Paolis, Totò, che era lì presente ed era già completamente cieco, riconobbe la sua voce che conosceva bene e lo salutò: “Ueè Fulci, come va?” -“Bene Totò”. Totò e Fulci si siedono uno di fronte all'altro (Totò, in quei giorni, stava girando con Giorgio Bianchi Totò e Peppino divisi a Berlino..) e cominciano a parlare….
    “Lucio, mi dicono che ti sei sposato...” “Si, Totò...” “E mi dicono che hai due figlie...” “Si, Totò” ...E come sono queste due bambine, Lucio?” ...“Molto piccole ma religiose…. Vanno tutti i giorni in chiesa a pregare che muoia Totò….!”
    Ci fu un silenzio agghiacciante. Totò non disse niente, si alzò e se ne andò… Il regista Bianchi che aveva un tic, si mise a balbettare…. Peppino De Filippo - che era stato un validissimo coprotagonista de il Letto a tre piazze e sicuramente sapeva la storia del veto - portò Fulci dietro un angolo e gli batté calorosamente le mani….
    Da allora il regista romano non vide mai più Totò in vita sua...
    Fulci finisce l’'intervista affermando che Totò gli voleva bene come un figlio ma che era un tipo sospettosissimo e ogni azione che considerava un'’offesa alla sua persona se la legava al dito.

    Ecco quanto.
    Non so quale valore di attendibilità dare alle parole di Fulci che, a detta di Albiero a Cacciatore, amava spesso inventare e ricamare….
    Ultima modifica: 24/09/18 02:39 da Graf
  • Zender • 29/04/14 07:43
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Mah sì, chissà se è vero. In definitiva la cosa principale da ricordare è che Fulci fu estromesso probabilmente per il tipo di raaporto avuto con Totò sul set dei Ladri, il che pare piuttosto plausibile conoscendo la focosità di Fulci e la sensibilità di Totò.
  • B. Legnani • 26/07/15 00:18
    Pianificazione e progetti - 14971 interventi
    Cristia Gajoni è qui (e in ARRANGIATEVI!), accreditata come Maria Cristina Gajoni. Credo che vada tolto il "Maria", lasciandolo fra parentesi solo in questo cast.
  • Zender • 26/07/15 08:29
    Capo scrivano - 47804 interventi
    No, è il contrario: tra parentesi va sempre il nome "corretto", mi raccomando, ed è quello che va cliccato nella ricerca.
  • Alex75 • 7/12/20 13:53
    Call center Davinotti - 709 interventi
    E' notevole l'analogia tra la scena del ritorno dalla Russia di Antonio di Cosimo sulle note di "Volga, Volga" e quella del ritorno dal viaggio premio a Mosca del Gandi in La patata bollente, diretto quasi vent'anni dopo dallo stesso Steno.
  • Zender • 7/12/20 15:06
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Vero, ricordo che aveva colpito anche me quando lo vidi.
  • Daniela • 8/12/20 11:33
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    E' notevole l'analogia tra la scena del ritorno dalla Russia di Antonio di Cosimo sulle note di "Volga, Volga" e quella del ritorno dal viaggio premio a Mosca del Gandi in La patata bollente, diretto quasi vent'anni dopo dallo stesso Steno.
    Per un confronto fra i colbacco-muniti:
    questo è Totò reduce dalla campagna di Russia che si presenta alla porta di casa facendo il saluto a pugno chiuso...



    ...e questo è Pozzetto di ritorno dal viaggio a Mosca con Lenin sottobraccio.  

    Ultima modifica: 8/12/20 12:02 da Zender
  • Zender • 8/12/20 12:03
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Grazie Daniela, difficile in effetti pensare che sia un caso, dal momento che sempre di Steno si parla.
  • Pessoa • 8/12/20 12:37
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Alex75 ebbe a dire:
    E' notevole l'analogia tra la scena del ritorno dalla Russia di Antonio di Cosimo sulle note di "Volga, Volga" e quella del ritorno dal viaggio premio a Mosca del Gandi in La patata bollente, diretto quasi vent'anni dopo dallo stesso Steno.
    Per un confronto fra i colbacco-muniti:
    questo è Totò reduce dalla campagna di Russia che si presenta alla porta di casa facendo il saluto a pugno chiuso...



    ...e questo è Pozzetto di ritorno dal viaggio a Mosca con Lenin sottobraccio.  


    Anche in Totò Peppino e la malafemmina Totò (assieme a Peppino de Filippo) indossa una sorta di colbacco, per contrastare il presunto freddo di Milano e la nebbia, che "quando c'è, non si vede".
    Ultima modifica: 8/12/20 12:38 da Pessoa
  • Zender • 8/12/20 18:02
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Esatto, però lì non è Steno :)
  • Pessoa • 9/12/20 09:32
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Esatto, però lì non è Steno :)

    E, soprattutto, date alla mano, l'idea sembra non essere così originale...