Buiomega71 • 10/08/12 10:10
Consigliere - 25934 interventi L'ESTATE FRANCESE IN NERO
Il film che mai ti aspetteresti da un regista di "sentimenti" come Lelouch.
L'autore di
Un uomo, una donna e
Un appuntamento, realizza un film crudo, realistico, spietato e poco accomodante.
Lelouch divide il film in quattro tronconi:
Cattura del presunto serial killer (Amidou) e relativo processo, vita carceraria aspettando la ghigliottina, i delitti sulle prostitute e esecuzione finale.
La prima parte e bellisima, realizzata da Lelouch con taglio documentaristico, tra pedinamenti del commissario Bozzuffi (e mi ha ricordato i nostri "comissari di ferro"), vita in fabbrica dei protagonisti (tra cui una fabbrica di bambole, dove lavora la moglie del serial killer , che mi ha ricordato
Bubble e la fabbrica della Simca, dove lavora in catena di montaggio, l'assassino che mi ha ricordato la catena dove lavoro io all'Iveco), la vita familiare del serial killer con tanto di pargoletta (come il James Russo di
Oltre ogni limite), i suoi incontri clandestini con l'amante/collega in motel a ore, sempre pedinato dalla polizia.
Lelouch gira con camera a mano, addosso ai suoi personaggi, improntando il film in una dimensione straniante e cruda, da cinema vèritè.
La parte in carcere e la più noiosa, dove si spegne il colore e entra il Bianco & Nero, poi Lelouch va a ritroso, mostrando i feroci e gelidi delitti di Amidou verso le prostitute, fattore scatenante l'impotenza sessuale (una prostituta, sua vittima, spazientita dalla defaiance le dice:"Perchè al posto di venire a donne non vai da un dottore?" E scatena la psicosi omicida dell'uomo).
Delitti che mi hanno ricordato chissàperchè
L'occhio che uccide e gli strangolamenti quelli post di
Frenzy, così freddi e disturbanti nella loro "semplicità".
Ma Amidou non solo e un antesignano di
Ted Bundy (come Bundy chiama le donne "Troia, puttana" e farà, guarda caso, la sua stessa fine incontrando il boia), ma e pure rapinatore e si costruisce labili abili (incredibile, poi, come sia la suocera a incastrarlo!) e appassionato di cruente corride in salsa
Mondo Cane.
Il finale potentissimo, con Amidou che viene preparato alla pena capitale previo ghigliottina, e un omaggio palese al capolavoro brooksiano
A sangue freddo, che Lelouch aveva bene in mente mentre girava.
Resta impresso per realismo e l'essere avanti coi tempi (il film non perde un grammo del suo potere, pur avendo 43 anni sul groppone), nonchè seminale per certo "psycho-thriller" a venire (anche se
Lo strangolatore di Boston arriva l'anno prima).
Restano marchiate a fuoco alcune sequenze di violenza improvvisa e feroce (il pestaggio in auto ai danni di una prostituta) e i gesti di vita quotidiana tra fabbriche, motel e scorci di una Parigi poco turistica.
Nessuna empatia emotiva per Amidou che trema e frigna mentre va alla ghigliottina (anche se Lelouch cerca di far provare angoscia per l'uomo), ha ucciso a freddo tre donne, per di più imparando la tecnica dello strangolamento ai corsi di karatè (e provandolo pure sulla moglie), quindi, che ghigliottina sia!
Imdb, curiosamente, scrive che in ruoli cameo sono apparsi Annie Girardot e Robert Hossein, ma io mica gli ho visti a dire la verità.
Straordinario, infine, il commento musicale del grande Francis Lai, altro che "Sciabadabadà, sciabadabadà"...
Lucius
Buiomega71
Myvincent