Discussioni su La terza madre - Film (2007) | Pagina 10

DISCUSSIONE GENERALE

274 post
  • Zender • 13/06/10 13:57
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Ok, basta. Chiusa la discussione, si ripetono sempre le stesse cose. La mia osservazione riguardava solo il non postare troppe recensioni dello stesso film, qualunque film esso sia, ed è un'osservazione generale, nient'altro.
    Ultima modifica: 13/06/10 13:58 da Zender
  • Nipo • 2/07/10 23:23
    Galoppino - 97 interventi
    Io penso che questo film non sia poi così terribile come tanti lo descrivono. Ci ho trovato dentro parecchie cose piacevoli, e quello che mi ha trasmesso è stato... come dire... un senso di divertimento sfrenato per quelli che lo hanno fatto.
    Ormai è moda sparare su Argento, ma lo si fa già dal suo primo film, anche Profondo rosso fu stroncato con gioia, ma si dimentica spesso una cosa, che credo che vada invece presa in considerazione: Argento è uno dei pochissimi registi italiani vendibili all'estero, e questo significa che porta soldi in Italia, compreso il fatto che molte persone possono lavorare grazie alle sue opere. Credo che solo per questo debba essere sostenuto, o alla fine avremmo solo cinepanettoni e commediole che nascono e muoiono in Italia. Perchè pensate che il cinema italiano sia ormai defunto? E tutto quello che si fa è sparare a zero su Argento, che è del '40, altra cosa che spesso si dimentica. Voglio dire che anche essendo 70enne ha ancora la forza di creare un cinema comunque forte, duro, anche se non piace. E ditemi in Italia chi ancora lo fa...
    Ultima modifica: 2/07/10 23:27 da Nipo
  • B. Legnani • 3/07/10 00:28
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    Nipo ebbe a dire:

    Ormai è moda sparare su Argento, ma lo si fa già dal suo primo film...
    anche Profondo rosso fu stroncato con gioia...


    Ma sei sicuro?.... Io c'ero...
  • Funesto • 3/07/10 00:38
    Fotocopista - 1415 interventi
    Nipo ebbe a dire:
    Io penso che questo film non sia poi così terribile come tanti lo descrivono. Ci ho trovato dentro parecchie cose piacevoli, e quello che mi ha trasmesso è stato... come dire... un senso di divertimento sfrenato per quelli che lo hanno fatto.
    Ormai è moda sparare su Argento, ma lo si fa già dal suo primo film, anche Profondo rosso fu stroncato con gioia, ma si dimentica spesso una cosa, che credo che vada invece presa in considerazione: Argento è uno dei pochissimi registi italiani vendibili all'estero, e questo significa che porta soldi in Italia, compreso il fatto che molte persone possono lavorare grazie alle sue opere. Credo che solo per questo debba essere sostenuto, o alla fine avremmo solo cinepanettoni e commediole che nascono e muoiono in Italia. Perchè pensate che il cinema italiano sia ormai defunto? E tutto quello che si fa è sparare a zero su Argento, che è del '40, altra cosa che spesso si dimentica. Voglio dire che anche essendo 70enne ha ancora la forza di creare un cinema comunque forte, duro, anche se non piace. E ditemi in Italia chi ancora lo fa...


    Parole sante, lo dico sempre anch'io che Argento, con tutta la sua età, è l'unico che si rimbocca ancora le maniche per portare avanti un genere che in Italia è stato dimenticato. In Italia si va avanti a forza di fictions, commedie e cinepanettoni.
    Che ci vogliamo fà? Non considero un bel film La Terza Madre, eppure l'impegno di Argento va, se non premiato, quantomeno apprezzato.
  • Greymouser • 3/07/10 00:38
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Per qualche strano motivo, sembra che discutere dei film di Dario Argento sia diventata una questione ideologica.
    Un certo numero x di spettatori non hanno apprezzato alcuni film di Argento (ad es. "Il cartaio", "La terza madre", "Giallo"): ok, può darsi che si sbaglino, ma questo non significa che facciano parte di un complotto contro il cinema nazionale, o che siano intenti ad una bieca cospirazione contro l'economia italiana.
    Forse, suvvia, sarebbe bene prendere atto che si tratta di opinioni sul cinema, non di un affare di Stato.
    E poi non si capisce questo tipo di logica, per cui sarebbe vietato a prescindere criticare il film di un qualsivoglia autore per meriti pregressi.
    Sarebbe a dire che, se un giorno Francis Ford Coppola volesse girare un cortometraggio sul modo in cui si intrattiene nel bagno di casa sua, dovremmo tutti acclamarlo e gridare al capolavoro perchè in passato ha prodotto "Il padrino" o "Apocalypse now"?
    E infine, ha ragione Legnani, quando mai è avvenuta questa persecuzione contro Dario Argento all'epoca dei suoi film migliori? Devo essermi perso qualcosa... E sì che c'ero anch'io...
    Ultima modifica: 3/07/10 00:56 da Greymouser
  • Funesto • 3/07/10 01:05
    Fotocopista - 1415 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Per qualche strano motivo, sembra che discutere dei film di Dario Argento sia diventata una questione ideologica.
    Un certo numero x di spettatori non hanno apprezzato alcuni film di Argento (ad es. "Il cartaio", "La terza madre", "Giallo"): ok, può darsi che si sbaglino, ma questo non significa che facciano parte di un complotto contro il cinema nazionale, o che siano intenti ad una bieca cospirazione contro l'economia italiana.
    Forse, suvvia, sarebbe bene prendere atto che si tratta di opinioni sul cinema, non di un affare di Stato.
    E poi non si capisce questo tipo di logica, per cui sarebbe vietato a prescindere criticare il film di un qualsivoglia autore per meriti pregressi.
    Sarebbe a dire che, se un giorno Francis Ford Coppola volesse girare un cortometraggio sul modo in cui si intrattiene nel bagno di casa sua, dovremmo tutti acclamarlo e gridare al capolavoro perchè in passato ha prodotto "Il padrino" o "Apocalypse now"?
    E infine, ha ragione Legnani, quando mai è avvenuta questa persecuzione contro Dario Argento all'epoca dei suoi film migliori? Devo essermi perso qualcosa... E sì che c'ero anch'io...


    Non c'ero io eppure molti dicono che Inferno, Suspiria e qualche altro suo film al momento dell'uscita al cinema sono stati malaccolti dai critici. Lo dicono su Wikipedia, può darsi che si sbaglino (come spessissimo capita)...
    Comunque non credo che già in questo sito le ultime opere di Argento (cioè quelle ritenute scarse) siano state portate in pompa magna solo perchè sono di Dario Argento. Io, personalmente, valutando un'opera non mi sono mai fatto influenzare dal fatto che alla regia di un film ci fosse stato un tizio famoso, anzi, mi sono persino ritrovato a commentare deluso opere di bravi registi di solito molto amate da tutti e/o ritenute capolavori: ad esempio Il Gatto a Nove Code (tanto per rimanere in tema), che fa parte del periodo d'oro di Argento, lo considero quasi un filmaccio da "*!", gli ho messo comunque **! perchè i meriti li ha, però continuo a rivalutare in negativo quest'opera che non mi è mai piaciuta.
    Come puoi vedere, molti (tra cui il sottoscritto Funesto) apprezzano il fatto che Dario continui a produrre dei film dell'orrore, ma non per questo dicono che tali film si trattano di belle pellicole.
    Hai ragione, facciamo schieramenti per tali stupidaggini, ma caspita, permetti che la parabola discendente di tale regista che ci ha viziato con delle vere chicche ci scocci?
  • Greymouser • 3/07/10 01:25
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Funesto ebbe a dire:

    Hai ragione, facciamo schieramenti per tali stupidaggini, ma caspita, permetti che la parabola discendente di tale regista che ci ha viziato con delle vere chicche ci scocci?


    Excusatio non petita, caro Funesto...
    Del resto, questa risposta un po' piccata mi conferma in quello che sostenevo poco sopra.
    In definitiva chiarisco: ognuno è libero, ci mancherebbe, di scocciarsi quanto vuole; senza però colpevolizzare nessuno per presunti guasti al cinema o all'economia della patria. Se siamo afflitti da cinepanettoni e fiction tv come dite, non è certo a causa di qualche critica di troppo o di meno a Dario Argento. Ma questo sarebbe un discorso lungo...
    Tornando ai primi film di Argento, è ovvio che non parlavo dell'accoglienza dei critici di professione (il cielo ci scampi, se parliamo di quelli dovremmo fare lo stesso discorso per Cronenberg, Carpenter e via dicendo...) ma dl successo presso l'umile pubblico che va al cinema e ama il cinema; quello stesso pubblico che è rimasto deluso invece dagli ultimi lavori del buon Dario; e in questo ci sarà pure qualche ragione...
    Gli schieramenti ci stanno, perchè no? viva pure la polemica; ma senza dimenticare che non stiamo a disputare per le sorti della democrazia, nè stiamo a combattere guerre di religione.
  • Funesto • 3/07/10 01:39
    Fotocopista - 1415 interventi
    L'acredine non era riposta per te e per ciò che dicevi nel tuo post, ci mancherebbe, era solo per una manifestazione di rabbia per l'argomento.
    Se non arrivano i soldi ai registi horror è perchè tali prodotti like cineanettoni e fictions piacciono al pubblico e i registi ci guadagnano. Come chiamarli stupidi, loro girano per arricchirsi!
    Poi non avevo colto il fatto che il successo di cui si parlava per gli Argento vecchia maniera era inteso come successo di pubblico, quindi ti chiedo scusa per l'incomprensione.
    Questo comunque è un argomento che in questi tempi tange la passione per l'horror italiano di molti cinefili, per cui è normale (o quasi) che si creino tali discussioni sui forum. Ci sono modi e modi, ma mi pare che tali discorsi avvengano pacificamente e che i pareri siano quasi tutti unanimi, per cui non mi pare molto che la cosa possa suonare come esagerata...
  • Zender • 3/07/10 08:06
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Sostenere un regista solo perchè vendibile all'estero a prescindere dai film che fa mi pare follia. Ognuno, qui come altrove, ha il diritto di pensare e scrivere ciò che vuole su Argento e i suoi film.
    Peraltro ho rivisto poco fa LA TERZA MADRE (di cui ho preso il dvd sebbene non mi avesse affatto entusiasmato al cinema, ma poi i dvd di Argento li prendo sempre) e devo dire che non mi è affatto dispiaciuto. Pur con i suoi tanti difetti l'ho trovato comunque godibile, piuttosto intrigante e non privo di un certo fascino. Quello che secondo me lo "ammazza" son le apparizioni del fantasma della Nicolodi. Vuoi per un viso ormai invecchiato e più pacioccone del previsto che all'apparire muove inevitabilmente al sorriso, vuoi per la scarsa riuscita dell'effetto fantasma, è qualcosa che fa d'improvviso (a parer mio s'intende) scadere la qualità del film, che altre scene comunque magari non esattamente riuscite non facevano.

    Che il cinema italiano di oggi sia defunto perché si spara su Argento mi pare fuor di logica. Si spara, come sempre s'è fatto, su ciò che non piace. E vorrei anche vedere che non potessimo farlo solo per rispondere a dubbie logiche di mercato.
  • Disorder • 3/07/10 09:57
    Call center Davinotti - 380 interventi
    Zender ebbe a dire:
    S Quello che secondo me lo "ammazza" son le apparizioni del fantasma della Nicolodi. Vuoi per un viso ormai invecchiato e più pacioccone del previsto che all'apparire muove inevitabilmente al sorriso, vuoi per la scarsa riuscita dell'effetto fantasma, è qualcosa che fa d'improvviso (a parer mio s'intende) scadere la qualità del film, che altre scene comunque magari non esattamente riuscite non facevano.


    Nel mio caso,ad ammazzare il film ci hanno pensato le streghe: già fino a li non mi era piaciuto,ma da li in poi mi è scappata anche la risata.
    Dai,quando sbarcano all'aeroporto facendo le boccacce ai passanti sembrano le Spice Girls nei loro vecchi video...

    Altra nota di demerito a mio parere le scene di Roma nel caos: gente nel traffico che si insulta (inquadrata da lontanissimo),due (dico due!) tipi che rompono una (una) macchina a sprangate e prendono un uomo per il collo,una signora che getta un bambolotto (rigidissimo) da un ponte.Basta.E sarebbe questa l'ondata di violenza senza precedenti?
    E poi il finale? E Asia Argento? E il fantasma?
    Qualcuno potrà dirmi che è cinema d'avanguardia,che Argento ha usato elementi inediti ecc...la mia idea è che semplicemente qui a fatto fiasco.

    Tra l'altro,mi pare che a stroncarlo sia stato più che altro il pubblico (basta leggere anche solo i commenti qui o in altri siti) che non la critica (ho letto più di una recensione positiva dai professionisti!)
  • Nipo • 3/07/10 10:02
    Galoppino - 97 interventi
    Sicuramente io sono un fan sfegatato di Argento, non l’ho mai nascosto e lo dirò sempre, anche se alcuni film del regista mi piacciono meno (e per dire non è che tra i preferiti ci sia Profondo rosso, preferisco quelli più… isterici da suspiria a opera; e poi anche sta storia di paragonare ogni film al profondo… due p****!!!). E si, lo sostengo ANCHE perché vendibile, non mi sento un folle in questo… Quello che mi infastidisce e critico profondamente sono certe frasi che leggo tipo: Argento smettesse di fare cinema; sarebbe meglio che non girasse più e cose simili, che ho letto in questo ed anche in altri siti. Queste frasi le trovo inutili e sciocche, anche perché se un regista vive per il cinema non si può certo dirgli di smetterla, perché è come una droga alla quale non si riesce a rinunciare. Questo intendevo con sparare a zero. Non voglio certo convincere gli altri che i suoi film sono belli, ma dico semplicemente perché a me piacciono, chi più chi meno. E trovo anche normale che quando si critica un autore allora si alza il coro degli ammiratori a difenderlo (su un forum Disney, altra mia passione, ho criticato la principessa ed il ranocchio e a momenti mi flagellavano…). Però credo anche che sostenendo il cinema di Argento, sia presente che passato, magari si potrebbe attirare le produzioni (ma ci credo poco visto che son controllate dalle televisioni), alla riscoperta di questo genere italiano (ripeto: vendibile all’estero al contrario di altri generi nostrani) per far emergere magari qualche nuovo autore che è costretto a muoversi ancora nel sottosuolo delle produzioni casalingoindipendenti, ma che hanno le carte in regola per poter creare prodotti buoni e di qualità.
  • Zender • 3/07/10 10:29
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Le frasi "smettesse di fare cinema" e simili esistono da sempre e non certo solo per Argento. Anche a me non piacciono, ma è inevitabile che esistano e sempre esisteranno.
    Quanto al sostenere Argento presente e passato lo si fa se ne si è convinti, non certo per partito preso. Se ritenessi che la terza madre è un brutto film non lo sosterrei semplicemente perchè non mi andrebbe che potesse essere premiato (e magari imitato) un film che non mi piace. Tutto qui.
  • Fauno • 3/07/10 12:11
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Per Disorder:hai ragione da vendere.Certo che a difendere a spada tratta un film così mediocre alcuni davinottiani hanno ottenuto un certo addolcimento da parte di altri,e dopotutto è anche meglio.Io quello che posso aggiungere è che si possono usare tecniche sofisticatissime,che non metto in dubbio la competenza sugli strumenti cinematografici che qualcuno di voi ha,ma qui non c'è un cavolo da fare.Puoi mistificare finchè vuoi qualcosa di putrido,ma se lo mangi te ne vai in rianimazione per direttissima.Qui manca del tutto il brivido,è uno splatter gratuito,un pugno negli occhi che Asia Argento dà nel'ultima scena.Se paragoniamo la scena della tonaca nel braciere a quella dell'immagine della strega in Suspiria è un po come paragonare una pulce a un elefante.Certe frasi posso averle dette anch'io in un attimo di sfogo e di disapprovazione,ma ribadisco che Dario era tornato ad alti livelli col Cartaio e Non Ho Sonno e che da La Terza Madre io speravo veramente in un ritorno definitivo all'alta qualità.Posso capire che si stia male quando si ama un regista e lo si senta bistrattato, ma credo anche che il 90% di noi sia solo gente delusa,ma che quando il grande Dario tornerà ai suoi livelli migliori,e ci ritornerà, sarà la prima ad esserne felice.FAUNO.
  • Funesto • 3/07/10 13:11
    Fotocopista - 1415 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Se paragoniamo la scena della tonaca nel braciere a quella dell'immagine della strega in Suspiria è un po come paragonare una pulce a un elefante.

    Il paragone coi film precedenti della trilogia delle Matres viene da sè, inevitabilmente, ed è giusto che si faccia; ma secondo me sono due film che non hanno punti in comune nemmeno nello stile, ma è lampante a ben vedere: La Terza Madre è un film con un'altra concezione rispetto Suspiria e Inferno, qui non ci sono (volutamente o meno non so) i colpi di genio visivi, i prodigi di una fotografia profonda e policroma, non c'è uno stile basato sulla raffinatezza espositiva. Questo film è veloce, iperattivo, ultraviolento, immediato in ciò che vuole trasmettere. In breve: se in Suspiria e in Inferno c'era lo stile, qui c'è la sostanza, c'è un orrore viscerale, senza fronzoli. Ma ciò non lo dico troppo a difesa del film, perchè chiaramente, senza restare sui passi degli altri due film della trilogia il film ci perde punti. Per me.

    ribadisco che Dario era tornato ad alti livelli col Cartaio e Non Ho Sonno e che da La Terza Madre io speravo veramente in un ritorno definitivo all'alta qualità.

    Punti di vista ;-) ...
  • B. Legnani • 3/07/10 19:29
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Nipo ebbe a dire:

    Ormai è moda sparare su Argento, ma lo si fa già dal suo primo film...
    anche Profondo rosso fu stroncato con gioia...


    Ma sei sicuro?.... Io c'ero...


    Recensione dell'epoca di Grazzini, il quotidianista critico principe dell'epoca (Corriere della Sera).
    "Gli arredi tenebrosi (o gran virtù dell'inquietante liberty), i cigolii dei pavimenti, le maniglie che si aprono e le imposte che sbattono accompagnate dalla musica [...] assolvono con zelo l'antica funzione. E il regista [...] vi ha aggiunto qualche eleganza figurativa: macchie ed emblemi che danno risvolti rococò a una linea di racconto chiaramente espresionista. Se thtilling ha da essere, [il film] affida alla macchina da presa più che alla sciarada scritta [...] il compito di tenerci col fiato sospeso".

    Se questa (scritta da chi solitamente recensiva Fellini, Visconti e Antonioni) è una stroncatura...
  • Lucius • 3/07/10 19:47
    Scrivano - 9051 interventi
    All'epoca ci furono stroncature tremende per Profondo rosso, come per quasi tutti i film.C'è un libro che le raccoglie tutte.Confermo quanto scritto da Nipo.Ne prendo uno stralcio di una delle tante dal libro "Tagli, il cinema di Dario Argento", anche qui ne sono riportate alcune:
    ...Insomma dietro a Profondo rosso si sente una fatica acerrima che va presa in considerazione e pensiamo che sia doveroso osservarlo sotto questa luce, altrimenti il film non si salverebbe neppure sul piano della più banale delle detective stories, troppe essendo le incongruenze della vicenda, per reggere ad un'analisi razionale.Callisto Cosulich Paese Sera 8.03.1975.La recensione è lunghissima e non è certo l'unica a parlare così del film.
    Ultima modifica: 3/07/10 22:40 da Lucius
  • B. Legnani • 3/07/10 22:53
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    All'epoca ci furono stroncature tremende per Profondo rosso, come per quasi tutti i film.

    Fra qualche stroncatura ed unanime stroncatura c'è notevole differenza.
  • Capannelle • 3/07/10 23:03
    Scrivano - 3521 interventi
    Nipo ebbe a dire:
    Argento è uno dei pochissimi registi italiani vendibili all'estero, e questo significa che porta soldi in Italia, compreso il fatto che molte persone possono lavorare grazie alle sue opere. Credo che solo per questo debba essere sostenuto, o alla fine avremmo solo cinepanettoni e commediole che nascono e muoiono in Italia.

    Allora il buon Dario potrebbe farsi produrre in Spagna o Francia visto che lì credono ancora nell'horror, però.. niente.
    Credo allora che dovunque ci sia un gran rispetto per l'Argento passato (e infatti lo chiamano maestro) ma meno considerazione per il suo presente.
    Quindi non è (solo) colpa delle fiction o dei produttori che non lo supportano.
    Ultima modifica: 3/07/10 23:05 da Capannelle
  • M.shannon • 3/07/10 23:10
    Disoccupato - 307 interventi
    "E' noto che non si può servire Dio e Mammona, ma Dario Argento cerca di fare proprio questo: da una parte vuoi restare fedele a una sua autentica vocazione di cineasta visionario, dall'altra non rifugge dai modi più plateali per bussare a quattrini. Se il nostro regista si proponeva di diventare l'Hitchcock italiano, a questo punto dovrebbe riflettere sulla distanza che separa Profondo rosso da un film come Psycho, anche se in tutti e due scorre il sangue per opera di un misterioso omicida psicopatico. Mentre Hitchcock è perspicuo, elegante, clinicamente attendibile, Argento è incerto. A rigor di logica, o di psicologia criminale, il suo giallo fa acqua da tutte le parti. Non c'è un motivo perchè David Hemmings si accanisca sulle tracce di un assassino che non lo riguarda: tant'è vero che il film acquista spessore solo quando inclina a colpevolizzare lo stesso protagonista (come già gli avvenne in un giallo inglese, Frammenti di paura). Da questa sequenza, che vede Hemmings impegnato a esplorare una misteriosa villa in stile Coppedè (si trova nei dintorni di Torino), emerge una metafora della psicoanalisi allarmante e suggestiva, ben rilevata dal commento jazzistico di Giorgio Gaslini. Per il resto, invece, c'è poco da rallegrarsi: situazioni incongrue, pallidi tentativi di giallo rosa nei duetti fra Hemmings e la Nicolodi, una foto di Marilù Tolo per commemorare gli amori del regista, la malinconica riesumazione di Clara Calamai e una superdose di efferatezze che a Hitchcock sarebbero bastate per dieci film. "

    Tullio Kezich 1975
  • Greymouser • 4/07/10 00:03
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Lo ribadisco: se volessimo prendere per oro colato le valutazioni dei critici professionali "mainstream" su certo cinema "di genere" (horror, sci-fi, fantasy, thriller...), allora dovremmo buttare a mare la produzione di fior fior di registi (ad es. Carpenter, Cronenberg, Gordon, Jackson, Raimi...). Questo genere di critici, infatti, mostra una connaturata e strutturale incomprensione per certe categorie cinematografiche; non ne riconoscono i codici, non ne afferrano i simboli, spesso ne ignorano i riferimenti culturali e letterari.
    La parabola discendente di Argento (o almeno quella che per alcuni è tale) non dipende affatto dai giudizi di quella critica, ma dall'identico andamento al ribasso del gradimento del "suo" pubblico, fatto di appassionati autentici di "quel" cinema, e che giustamente lo hanno osannato per i suoi grandi capolavori, così come hanno il diritto - altrettanto giustamente - di storcere il naso di fronte alle più recenti performance del "maestro".