Buiomega71 • 1/09/15 19:37
Consigliere - 25998 interventi Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili-
Stessa intelaiatura del PATRIGNO (il matrimonio perfetto invece della famiglia perfetta, l'insinuarsi subdolamente nella famiglia dei sogni e eliminare chi vuole infrangere questo idillio, la ragazza sveglia di famiglia che comincia ad avere sospetti non così infondati e non viene creduta, i diabolici sotterfugi e i mortali piani dell'assassina, lo scontro finale corpo a corpo), con una sposina perfettina e luciferina che ha i tratti di Sammi Davis (scoperta da Neil Jordan e allevata da Ken Russell) al posto dell'"amorevole" ossessione paterna di Terry O'Quinn. Il sapore e gli umori sono quelli, e per chi ama questo tipo di "psycho thriller" (anche se derivativo) avrà di che divertirsi, con suspence, tensione e momenti sul filo del rasoio sparsi a piene mani.
Il giovane Ted Withman ( Linden Ashby ,che assomiglia al nostro Markus) stà per sposarsi con la dolce (all'apparenza) Stephanie (Sammi Davis) che si insinua nella sua famiglia (e che e ben voluta da tutti). Alcune contraddizioni della ragazza e uno strano comportamento insospettiscono però la sorella di Ted, Laura (Kelly Preston) che comincia ad indagare sul passato oscuro di Stephanie. In realtà Stephanie e una psicopatica assassina con l'ossessione del matrimonio perfetto (ha già ucciso un suo precedente futuro sposo, iniettandole potassio con una siringa, reo di averla, secondo lei, tradita), traumatizzata da un episodio d'infanzia (la madre si suicidò prima delle nozze perchè abbandonata dal futuro sposo) e che rincorre morbosamente il sogno di un marito perfetto (che se così non e, lo elimina prima delle nozze). Chiunque tenti di infrangere il suo idilllio viene eliminato (una donna che la riconosce, il prete che non vuole celebrare il matrimonio, una possibile testimone dei suoi misfatti precedenti). Laura tenta in tutti i modi di avvertire il fratello e la sua famiglia del pericolo incombente, ma viene presa da tutti per visionaria e paranoica (causa anche la tragica morte della sorellina di cui Laura si sente responsabile). Mentre Laura , disperatamente, raccoglie prove per smascherare Stephanie e rivelare a tutti la sua vera natura. La promessa sposina assiste (non vista) alla festa di addio al celibato del suo futuro maritino, e quando lo vede fare lo scemo con una spogliarellista, il suo cervello và in corto, e sentendosi tradita, progetta di uccidere anche lui. Riuscirà Laura a fermare la psicolabile sposina prima che sia troppo tardi?
Pare la versione "b-movie horror" della VEDOVA NERA rafelsoniana, mista alle derive "psycho thriller" del PATRIGNO (appunto)
Ne esce un filmetto gradevole, supportato da una notevole tensione e da un congenio di suspence ben oliato, tra sotterfugi, bugie, pantomime assassine della sposina per eliminare chi le mette i bastoni fra le ruote, indagini della sveglia futura cognata (un ottima Kelly Preston), delizie di follie femminee e traumi infantili
Tutti gli ingredienti classici per questo tipo di film, che ha sì il retrogusto di stampo televisivo (la regia di O'Hara e diligente e senza particolari guizzi, ma capace di tenere sulle spine e il che non e poco), ma riesce nel suo scopo, non mollando mai la presa per tutta la sua durata
Stephanie uccide con una siringa imbevuta di potassio (come la "dolce morte" che dispensava l'assassino di MURDEROCK), non tutti gli omicidi filano via lisci (la disperata lotta con Patricia Wilson), si traveste "depalmianamente" per uccidere, e tormentata dal doloroso flashback del suicidio della madre, vuole fedeltà assoluta e matrimoni da favola, millanta bugie su bugie, si strappa le unghie per contenere la sua follia.
Onirismi alla NIGHTMARE abbagliati da una fotografia giallo ocra, una famiglia di idioti con le fette di salame sugli occhi, telefonate intercettate di testimoni del passato della sposina-che scaturiscono in trappole omicide-per colpa del nonno rimbambito, imprevisti che rallentano la corsa di Laura verso la verità (che consulta i giornali dell'epoca come Margot Kidder in AMITYVILLE HORROR), e un finale che richiama le lotte femminee corpo a corpo cunningham/craveniane, tra coltelli, siringhe e mazze da baseball.
Odiosa e diabolica al punto giusto Sammi Davis
Produce quella vecchia volpe di Pierre David, e tra i ringraziamenti finali c'è il nome del coraggioso produttore/regista Donald P.Borchers (
Grano rosso sangue, Angel Killer)
Niente di nuovo o rivoluzionario, per carità, ma per chi ama il genere (come il sottoscritto) c'è da trastullarsi.
Momento cult: Ted và in palestra con la sua futura mogliettina Stephanie. Al banco c'è una sua ex fiamma (la bonazza Tamara Clatterbuck, che menava splendidamente il culo in BACIO MORTALE, e lo mena anche quì), che comincia a provocare il ragazzo con allusioni sessuali. Nello sguardo di Stephanie c'è tutto l'odio e il rancore di questa terra (per la serie: quando uno sguardo può uccidere)
Buiomega71