Discussioni su La ragazza dalla pelle di luna - Film (1972)

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Homesick • 11/10/10 08:21
    Scrivano - 1363 interventi
    Testimonianze di Luigi Scattini:

    http://luigiscattini.wordpress.com/category/la-ragazza-dalla-pelle-di/
  • Buiomega71 • 4/08/21 10:19
    Consigliere - 25999 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    Domina la tristezza e l'infelicità nel meraviglioso finto paradiso terrestre delle Seychelles, dove Scattini mette in piedi la classica storia della coppia borghese in crisi, che cerca di rattoppare il proprio matrimonio facendosi una vacanza esoticheggiante, ma che sortirà l'effetto contrario per colpa delle bellezze indigene del posto.

    Fa un certo effetto constatare come il film graviti attorno a personaggi afflitti e ammantati da un alone di grigiore interiore e soprattutto alla Loncar, gelida e frustrata moglie che si crogiola nei suoi crucci antonioniani, scattando fotografie e girovagando sull'isola sempre imbronciata e minacciata da una solitudine che trova sfogo in uno scrittore fallito (il Giacomo Rossi Stuart con il grugno da western).

    Scattini non nasconde certe ambizioni narrative (l'incomunicabilità tanto cara a Antonioni), ripesca i suoi trascorsi nel mondo-movie (il ragazzino sbranato dagli squali trasportato sulla spiaggia, la mattanza degli squaletti, quasi insostenibile per crudeltà pre-deodatiana) e soprattutto dona alla bellezza esotica della Araya un chè di mellifluo, inquieto e spettrale, ragazza dalla pelle di luna che appare ovunque, che usa la sua fintoingenua dolcezza per ammaliare (non solo fa perdere la brocca a Pagliai, ma seduce, subdolamente, anche la Loncar, nell'intensa sequenza del set fotografico sulla spiaggia, quando la Araya si denuda e si tocca e la Loncar la fotografa di "nascosto", con placida complicità della Araya stessa) che avrà il suo apice nella grandiosa scenata che la Loncar le farà nella stanza dell'albergo, cacciandola via in malo modo.

    Grandissimo e azzeccatissimo Pagliai nel ruolo dell'ingegnerotto che perde la trebisonda per la Araya (scultissima la delirante sequenza in cui sbotta in un momento di folle felicità, rivolgendosi ad un vecchio indigeno che taglia le noci di cocco appellandolo come "ingegnere" e urlando farneticazioni del tipo: "Non ti dispiace se adesso noi due-lui e la Araya- facciamo l'amore, vero?") con quell'espressione un pò così, da cane bastonato, che pensa al regalo da fare al figlio piccolo (un orrendo pupazzetto) mentre il suo matrimonio va in pezzi.

    Finale amarissimo e per nulla consolatorio (la freddezza della Loncar raggiunge apici invalicabili), dove all'aeroporto, alla partenza, la bella Araya non si farà più vedere, e con la morte nel cuore si ritorna in quel di Roma. L'esperienza esotico/erotica non ha dato i frutti sperati, ma solo una parvenza di farlocca felicità.

    Amplessi, per l'epoca, non proprio per educande (cultissima la scena d'amore tra Pagliai e la Loncar in camera da letto, dove lui , però, immagina che stia facendo sesso con la Araya che si sovrappone alla Loncar), la Araya che dona un pò poco (di sfuggita il suo nudo integrale mentre si rotola sul bagnasciuga), se non i suoi occhioni, il suo sorriso malizioso dai denti bianchissimi e un seno prepotente che guizza spesso fuori, una danza tribale assai folcloristica e lo splendido score di Umiliani a suggellare questo Scene da un matrimonio sotto le palme.

    Parecchio datato, e molto meno erotico di quello che appare a prima vista, ma supportato da un ottimo cast. da dialoghi non poi così sciocchini come si dice in giro e da un asprezza di fondo che si trascina per tutto il film, fino alla rassegnazione di vivere un matrimonio che più nulla ha da offrire.

    Visto oggi palesa i suoi limiti di una sceneggiatura sempliciotta e uguale a mille altre, ma con un certo stile narrativo e qualche idea di regia (la macchina da presa che si muove a 360 gradi nell'incontro tra la Loncar e Stuart nella piazza mentre discutono)

    Curiosamente la leggenda che Stuart narra alla Loncar non è poi così dissimile dal finale di Amore libero-Free love, che verrà due anni dopo dalle maglie della stessa casa di produzione (c'è anche lo stesso figurante di colore, che accompagna in auto, all'inizio, Pagliai, che apparirà nel film di Pavoni).

    A sentire Scattini (negli extra del dvd della CineKult), Pagliai fu una scelta non azzeccattissima per il ruolo. Personalmente lo trovato straordinariamente in parte, lontano anni luce dalle prestanze bellocce di questo tipo di film, perciò molto più realistico.

    La Araya di una bellezza abbaccicante , ma la Loncar, con la sua ostentata fredezza, c'ha una marcia in più, tremendamente sexy quando fa la signora borghese altezzosa e razzistella (che a un certo punto credevo se la facesse con il ragazzo di colore che fa da guida, scegliendo, invece, il più politicamente corretto papà di Kim).

    Amarcord e Malizie perverse, spulciando la filmografia scattiniana, danno La ragazza fuori strada prima di questo, che in realtà arriva l'anno dopo, essendo La ragazza dalla pelle di luna l'esordio uffciale della futura signora Cristaldi.



    Ultima modifica: 4/08/21 11:17 da Buiomega71