Buiomega71 • 1/11/12 10:16
Consigliere - 25934 interventi Sicuramente
Uomini che odiano le donne era impregnato in un intensa atmosfera plumbea del miglior psycho-thriller misogino, con vendette femminee e sottotesti davvero inquietanti,
La ragazza che giocava con il fuoco, invece, e un action in piena regola, robusto b-movie lussureggiante, che avvince e mozza il fiato per tutti i suoi 126 minuti
La regia dello svedese Alfredson e meno autoriale e molto meno raffinata di quella del danese Oplev, piuttosto piatta e incolore, e allora che ti fa? La butta nell'azione, citando
Kill Bill (soprattutto il volume 2, che si amalgama perfettamente con Uma Thurman che guidava l'auto stile Eva Kent,quando Lisbeth fugge in moto con espressione di soddisfazione sul volto ), con Lisbeth sepolta viva, o che gira con tuta e tira di kickboxing da provetta Cynthia Rothrock (impagabile il suo incontro/scontro con due tamarrissimi biker fuori dallo chalet di montagna) e si pitta che manco Sonny Landham in
Predator, con la fugacità di un ninja con trucco da Pierrot vendicativo, in un altra scena culto del film (la tortura previo impiccagione di un laido corrotto, con la uscita della frase , ormai per me cult,
Sei un sadico porco, un verme e uno stupratore), lo stesso schifoso che faceva sesso con una prostituta dell'est legata al letto, e le sbavava pure sopra, dove scatta la vendetta di Lisbeth su tutti
gli uomini che odiano le donne.
Alcuni nodi narrativi vengono al pettine, si conosce il passato di Lisbeth (e il perchè dei flashback di lei ragazzina che dà fuoco al padre), si fa la conoscenza con il suo tutore (quasi un padre per lei), mentre si rincontra il laido avvocato stupratore del primo capitolo, nonchè lo straordinario finale dell'incontro con il padre, che assume sempre più i contorni isterici e furiosi di un horror rurale tout-court, con violenti scontri nella legnaia, accette che volano e colpiscono che manco in
Venerdì 13 e una tensione che non molla mai la presa.
Di culto assoluto il bestione biondo insensibile al dolore (le scosse elettriche sulle palle, per lui, sono come acqua fresca!), uno spaventoso
Terminator con i tratti somatici di Clu Gulacer e la possenza di un wrestler anfetaminizzato (e anche qui c'è una sorpresa che riguarderà Lisbeth) che imbraccia pure una motosega stile Leatherface
Un pò forzata la scena lesbo tra Lisbeth e la sua amante, e imperdonabile il misero make up del volto sfigurato dello spregevole padre di Lisbeth, che lo fa assomigliare incredibilmente a Massimo Boldi! (vedere per credere)
L'atmosfera inquietante e malsana del primo capitolo va a farsi benedire, ma Alfredson la butta in action con tocchi horror/gore notevoli e lo spettacolo ci guadagna.
Una seconda parte davvero godibile e che non ha deluso le mie aspettative, inferiore leggermente al primo (la un torbido psycho-thriller, qui un action e robusto b-movie), ma sempre con la guardia alta e la suspence che si taglia con il coltello.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/09/09
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