Discussioni su La donna che visse due volte - Film (1958) | Pagina 3

DISCUSSIONE GENERALE

73 post
  • B. Legnani • 24/08/15 01:47
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Didda23 ebbe a dire:

    1)
    Sembra che nel momento di una stroncatura eccellente, il recensore debba giustificare "maggiormente" rispetto al solito i motivi di tale stroncatura.

    2)
    Personalmente mi spaventa di più l'omologazione e la paura di ammettere che un film non sia piaciuto ( perché per qualche motivo dovrebbe essere oggettivamente bello e quindi se non ti piace capisci poco), rispetto alla varietà di giudizio.

    3)
    Per me non esiste oggettività bel gusto artistico. Non esiste oggettività nella regia,nella fotografia e nella sceneggiatura.
    Il cinema è pura alchimia emozionale.
    Nel giorno in cui capirò che la magia è passata e che l'oggettivita ha preso il sopravvento, mi dedicherò ad altro.


    1) La stroncatura eccellente va motivata né più né meno del filmaccio, hai ragione. Il problema è che talora le stroncature non sono ben motivate: stroncare un film partendo dalla colonna sonora non è esattamente - ne converrai - un approccio convincente.
    2) hai perfettamente ragione. Se a me un film non piace il punteggio che gli dò è quello che ho deciso io, non quello della critica ufficiale né quello della maggioranza dei davinottiani. In casi rarissimi alzo di mezzo punto perché nel leggerne dopo la visione capisco che mi era sfuggito colpevolmente qualcosa.
    3) qui non sono d'accordo, perché quasi sempre l'alchimia emozionale arriva dalla capacità tecnica. I carrelli circolari di De Palma emozionano in virtù della tecnica. Banfi salva alcuni filmacci perché non sbaglia i tempi tecnici della battuta, della smorfia, dell'incazzatura. Pensa alla Harper che in SUSPIRIA percorre il corridoio curvo in fondo al quale vede l'inosabile. L'emozione ti arriva da accorgimenti tecnici molteplici, mirabilmente realizzati ... Non è questione di oggettivizzare tutto: è il riconoscere che l'emozione quasi mai ti arriva per caso.
    Ultima modifica: 24/08/15 01:48 da B. Legnani
  • Graf • 24/08/15 09:51
    Fotocopista - 908 interventi
    Rispondo in breve a tutti i gentili davinottiani: sono contro il pensiero unico, soprattutto quello imposto dai media (e anche dai film...).
    -Se un capolavoro, riconosciuto come tale da molti, viene stroncato, è necessario per lo stroncatore motivare in modo particolare e acuto la recensione negativa perché dovrà convincere i molti i quali, invece, l'apprezzano...
    Mi pare logico.

    -Girare un film è un'operazione complessa che impegna diversi settori artistici: la scrittura, la pittura, il teatro, la fotografia, l'architettura, la musica (il montaggio è l'unico settore specifico del filmico). L'ideale è una magica concordanza ed equilibrio di tutto.Però il grande regista Jean Renoir affermava che per fare un buon film occorrono tre cose: un buon soggetto, un buon soggetto e un buon soggetto...
    Lo stesso Hitch non iniziava a girare senza una sceneggiatura di ferro predisposta inquadratura per inquadratura…
    Io sarei d’accordo con questa impostazione rigorosa però d'altro lato c'è da considerare che Michelangelo Antonioni creò alcuni capolavori ideando le storie o parte di esse direttamente sul set….
    Ultima modifica: 24/08/15 12:57 da Graf
  • Didda23 • 24/08/15 10:19
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Graf ebbe a dire:

    -Se un capolavoro, riconosciuto come tale da molti, viene stroncato, è necessario per lo stroncatore motivare in modo particolare e acuto la recensione negativa perché dovrà convincere i molti i quali, invece, l'apprezzano...
    Mi pare logico.


    Basta motivarlo, come ho detto prima, senza scadere in insulti che minano la credibilità del commento.
    Per me basta cosi. Non servono opere di convincimento, perchè significherebbe che i molti hanno ragione e i pochi torto.
  • B. Legnani • 24/08/15 10:33
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Graf ebbe a dire:

    -Se un capolavoro, riconosciuto come tale da molti, viene stroncato, è necessario per lo stroncatore motivare in modo particolare e acuto la recensione negativa perché dovrà convincere i molti i quali, invece, l'apprezzano...
    Mi pare logico.


    Basta motivarlo, come ho detto prima, senza scadere in insulti che minano la credibilità del commento.
    Per me basta cosi. Non servono opere di convincimento, perchè significherebbe che i molti hanno ragione e i pochi torto.


    Esatto: basta motivare BENE, non puntare a convincere. Il problema è quello che ho detto stanotte: che talora chi scrive NON motiva in modo chiaro.
    p.s. Della Harper che ho citato prima non mi dici nulla?
    Ultima modifica: 24/08/15 11:35 da B. Legnani
  • Buiomega71 • 24/08/15 10:36
    Consigliere - 26015 interventi
    Stò assolutamente con Didda, e mi trovo d'accordo (in parte) con quello che scrive il Buono

    Personalmente credo che la regia salvi il film (vedi Panic Room, per dire, scritto su una scatola di cerini ma compensato da una regia mozzafiato che fà dimenticare tutto il resto)
    Ultima modifica: 24/08/15 11:49 da Buiomega71
  • Lucius • 24/08/15 10:39
    Scrivano - 9051 interventi
    Mi confermate quanto ho scritto.Per me la regia, l'aspetto tecnico in primis, è preminente rispetto alla trama.Tra un film girato magnificamente ma con una trama sconsiderata, che non mi convince o che non è nelle mie corde e una sceneggiatura interessantissima ma messa in scena con una regia ridicola, le mie preferenze vanno al primo caso.
    Non darei mai un pallino e mezzo in un caso così.
    Van Gogh non mi è mai piaciuto, (e non solo a me, visto che pare in vita sia morto povero), ma non posso esimermi dal rimanere estasiato dall'uso dei colori (meno dai soggetti).
    Questo probabilmente perchè frequento più di qualche addetto ai lavori, ma mi rendo conto che il pubblico in generale si concentri più sulla trama.
    La motivazione di una stroncatura eccellente renderebbe la stessa più "completa".
  • B. Legnani • 24/08/15 11:31
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Lucius ebbe a dire:


    1) Mi confermate quanto ho scritto.Per me la regia, l'aspetto tecnico in primis, è preminente rispetto alla trama.
    2) Tra un film girato magnificamente ma con una trama sconsiderata, che non mi convince o che non è nelle mie corde e una sceneggiatura interessantissima ma messa in scena con una regia ridicola, le mie preferenze vanno al primo caso.


    1) Veramente ho detto l'esatto contrario...
    2) Quello che fai è un caso estremo e generico.
  • Lucius • 24/08/15 11:42
    Scrivano - 9051 interventi
    Tu hai detto che se il film è una ciofega, la regia lo può salvare fino a un certo punto, questo sembra un caso estremo.La regià è il film.Credo di essermi spiegato, non è riferito ad un unico caso, ma è un esempio lampante del mio metodo di giudizio che, ripeto, è diverso da quello di altri davinottiani, (non solo dal tuo) più attenti alla trama e più similare a quello di taluni utenti che danno la giusta risonanza agli aspetti tecnici.
    Di estremo non c'è proprio nulla.Passo e chiudo.
    Ultima modifica: 24/08/15 11:48 da Lucius
  • B. Legnani • 24/08/15 11:58
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Lucius ebbe a dire:

    1) Tu hai detto che se il film è una ciofega, la regia lo può salvare fino a un certo punto, questo sembra un caso estremo.

    2) La regià è il film. Credo di essermi spiegato, non è riferito ad un unico caso, ma è un esempio lampante del mio metodo di giudizio che, ripeto, è diverso da quello di altri davinottiani, (non solo dal tuo) più attenti alla trama e più similare a quello di taluni utenti che danno la giusta risonanza agli aspetti tecnici.

    3) Di estremo non c'è proprio nulla.Passo e chiudo.


    1) Se c'è una cosa che mi infastidisce nei forum è farmi dire cose che NON ho mai detto.
    Ho detto "storia" (nel senso di vicenda, trama), non film.
    2) La regìa è il film? Padronissimo di pensarla così. Forse sei l'unico al mondo, ma non mi metto a sindacare la cosa. Per cui, per te, immagimo che Kubrick, Fellini, Antonioni NON possano prendere meno di ***.
    3) Scrivi: "Tra un film girato magnificamente ma con una trama sconsiderata, che non mi convince o che non è nelle mie corde e una sceneggiatura interessantissima ma messa in scena con una regia ridicola.
    Leggi i tuoi aggettivi (superlativi e non) e avverbi. Se questo non è un caso estremo, spiegami come è fatto un caso estremo.
  • Didda23 • 24/08/15 12:39
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Riprendendo quello che hai scritto sulla Harper, convengo con te. L'emozione non sempre arriva per caso. La regia può regalare dei momenti unici, vedi moltissimo De Palma, Friedkin, Argento, Antonioni, Polanski.
    Visconti e Fellini non sono nelle mie corde, ma ne riconosco la grandezza.

    Buio ha fatto un esempio lampante: Panic room ha una sceneggiatura inesistente, ma ha una regia straordinaria.

    Ricapitolando ci sono dei generi che per certi versi non necessitano di una eccellente sceneggiatura per essere apprezzati (thriller e horror), mentre una commedia o un drammatico non possono essere mai salvati da una regia eccellente.
  • Graf • 24/08/15 13:58
    Fotocopista - 908 interventi
    Compito della regia è la conversione di una sceneggiatura in immagini in movimento.
    Senza sceneggiatura la regia è inabile. Non ha dispositivi per funzionare….
  • Buiomega71 • 24/08/15 14:19
    Consigliere - 26015 interventi
    Altro esempio di regia che salva il film da una sceneggiatura piatta e convenzionale

    La Promessa dell'Assassino, Cronenberg trasforma "in altro" uno script insipido, che nelle mani di un altro regista sarebbe stato il solito, banale (e dimenticabile) gangster-movie.
  • B. Legnani • 24/08/15 14:23
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Altro esempio di regia che salva il film da una sceneggiatura piatta e convenzionale

    La Promessa dell'Assassino, Cronenberg trasforma "in altro" uno script insipido, che nelle mani di un altro regista sarebbe stato il solito, banale (e dimenticabile) gangster-movie.


    Giusto. Sceneggiatura convenzionale, non pessima.
    Aggiungo un esempio di regista bravo che non può far nulla con una sceneggiatura terribile.
    https://www.davinotti.com/film/sesso-in-testa/8503
  • Zender • 24/08/15 16:24
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Ok, da ora si continui se si parla del film dui Hitchcock, per tutto il resto c'è il davibook.
  • Graf • 24/08/15 18:40
    Fotocopista - 908 interventi
    Concludo la discussione col ricordare che Hitchcock considerava praticamente” chiuso” un suo film con l’ultima revisione della sceneggiatura (lui il film ce l’aveva tutto in testa scena per scena) e che riteneva “una scocciatura” dover girare sul set. Sognava una “macchina IBM” nella quale inserire la sceneggiatura da un lato e ottenere la pellicola con il film già stampato dall'altro.
    Forse un giorno ci si arriverà….
    Detto questo, scritta la sceneggiatura, la regia rimane un fatto creativo imprescindibile per un film ( e ci mancherebbe altro…). Ecco un esempio: rimanendo in “zona Hitchcock”, basta confrontare “Il delitto perfetto” diretto dal regista inglese con il remake del 1998 con la regia di Andrew Davis; identica sceneggiatura ma resa artistica molto diversa. Se la sceneggiatura fosse tutto anche questi due film avrebbero dovuto avere una identica caratura artistica. Per non parlare di Gus Van Sant con il suo Psyco fotocopia…
    Il tocco e il genio di un regista rimane fondamentale come è fondamentale una buona sceneggiatura.
    Le due gambe sulle quali cammina (o corre) un film altrimenti destinato a rimanere zoppo ed invalido.
    Ultima modifica: 25/08/15 10:02 da Graf
  • Zender • 14/04/17 06:49
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Xabaras, sposto qui il commento che è più un commento al libro che al film (anche perché dai quattro pallini ma l'unico rilievo che fai del film è negativo...).

    Paragonando libro e film il favore va tutto allo scritto di Boileau e Narcejac. Si rimane incantati davanti all'irresistibile profluvio di sensazioni e situazioni gotiche che permeano l'intera prima parte del romanzo, ambientata tutta tra i dedali di una Parigi raramente così arcana e misteriosa. L'origine della fobia di Stewart (le vertigini) viene narrata dagli autori francesi in maniera severa e concisa, Hitchcock (influendo purtroppo anche Argento) preferisce diluire il tutto con intermezzi di commedia banalotta (abbastanza inutile la Bel Geddes).
  • Xabaras • 14/04/17 09:16
    Galoppino - 63 interventi
    Ok grazie. Immaginavo una cosa simile.La mia intenzione era appunto dimostrare la superiorità del romanzo rispetto al film.
  • Zender • 14/04/17 14:17
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Intendiamoci, va benissimo Xabaras e anzi credo sia molto interessante come analisi per chi legge, solo che è più indicata per il forum appunto (dove l'ho spostata e dove sta benissimo), che non per il commento al film.
  • Xabaras • 15/04/17 11:52
    Galoppino - 63 interventi
    Giusto. Tra l'altro il libro è stato da poco rieditato dalla Adelphi.Lo consiglio a tutti i forumisti anche per l'interessante gioco che potrebbe nascere dal paragone tra le due parti.Il film è da molti considerato il capolavoro per antonomasia di Hitchcock ma scade secondo me ad un rapporto col romanzo.
  • Graf • 15/04/17 15:32
    Fotocopista - 908 interventi
    Una nuova ed interessante prospettiva di giudizio, quella che ci offre Xabaras.
    Finora si partiva dal presupposto che Alfred Hitchcock desse lustro a romanzi mediocri (Gli uccelli) oppure miracolasse giallisti/e alle prime armi e sconosciuti/e (Patricia Highsmith con Strangers on a Train).

    Però devo aver letto da qualche parte (forse nella famosa e chilometrica intervista rilasciata a Francois Truffaut) che i giallisti Boileau e Narcejac scrissero il romanzo in questione in un determinato stile letterario per vincere una scommessa: volevano che Hitchcock si accorgesse del loro libro e lo prendesse come base per un suo film. Come poi puntualmente avvenne.
    Ultima modifica: 16/04/17 22:01 da Graf