Discussioni su La congiuntura - Film (1965)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 3/09/20 10:24
    Consigliere - 25998 interventi
    Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto 

    Fino a quando la Collins, all'arrivo a Lugano, si frega la Mercedes di Gassman contenente il malloppone, la frizzante e scoppiettante commedia on the road scoliana non perde un colpo, tra fulminanti invenzioni di sceneggiatura e una regia senza sbavature, tra gag divertentissime e situazioni tumultuose, con un Gassman al massimo della forma e una Collins al culmine dello splendore (non si sà poi perchè doppiata da Maria Pia Di Meo con ridicolo accento inglese).

    Dallo straordinario incipit romanesco (con Gassman che canta "Ritornerai" di Lauzi e seduce la Collins), alla fermata fiorentina (con Gassman che fa una capatina alla "Bussola"), sulla spiaggia di Rapallo con il furto della macchina, fino all'arrivo al confine svizzero alla dogana con la Guardia di Finanza, il film fila liscio come un treno, dalle parti della "commedia perfetta", tra battute e situazioni fulminanti, nonchè impreziosite da parentesi "ciniche" che mostrano in nuce lo Scola che verrà (il nonno senza peli sulla lingua , cinico e filosofo, a pranzo nella tavolata di famiglia che ne ha per tutti, la bambina con il gelato che macchia i pantaloni a Gassman, Gassman che fa il galletto sulla spiaggia ligure e addocchia la negra, il ragazzino che vende truffaldinamente i tramezzini lungo la strada, la scoperta delle vere intenzioni della Collins, tramite telefonata, sulle note di "Te lo leggo negli occhi", l'incontro con il monsignore in albergo e i suoi sottoposti, Gassman che porta la Collins a visitare i cantieri edili, le telefonate al nonno, Gassman che smette di leggere i noiosi trattati di psicologia e prende in mano i fumetti di Nembo Kid, il diario segreto di Gassman letto dal nonno, l'incontro a Firenze con l'amico aristocratico stupido e frivolo, il cliente genovese che si inervora per il conto salato al ristorante, il "Polipo" di un irriconoscibile Paolo Bonacelli, la Collins preoccupata del cambio dell'auto quando Gassman noleggia una Ferrari), tutti tasselli che si incastrano alla perfezione e che sottolineano l'abilità e il talento di Scola.

    Poi, però, verso la dirittura di arrivo la verve che teneva botta si sfalda miseramente, il film cambia drasticamente registro e diventa una noiosa farsaccia da comica finale, con pagliaccesche e insistite derive nello slapstick che mandano in malora la freschezza fin quì raggiunta.

    Una serie di stupidate poco divertenti, inseguimenti per le vie e le stradine di Lugano, scazzottate e rocambolesche gag catastrofiche pre landisiane, che trasformano il film in una specie di barzelletta fracassona e ben poco divertente (dove anche la OST di Bacalov prende pieghe da musichetta scemetta).

    Affossa il tutto, poi, un terribile happy end degno delle commediole rosa e superficiali con Rock Hudson e Doris Day, mandando in vacca la cattiveria e il sottile cinismo che fremeva sottopelle, per una scelta narrativa assasi discutibile e poco in linea con l'amarezza delle commedia agrodolci del periodo.

    Non si sa se scelta (scriteriata) commerciale voluta o perchè Scola non era ancora Scola (quì al secondo film), stà di fatto che la piega finale che prende La congiuntura butta alle ortiche l'ottimo potenziale e le succose tappe che precedono la scellerata inversione di marcia, che da intrippante e diversa rappresentazione del Sorpasso si muta, malauguratamente, in una sciocchezzuola che scimmiotta certe fiacche commediacce americane da "torte in faccia" per nulla divertenti.

    Straordinarie le location ( la piazza romana notturna pre argentiana con la statua equestre di Marco Aurelio, quelle svizzere, poi, parecchio simili ai luoghi nel bresciano sul lago d'Iseo, tipo: Pisogne, Sulzano, Sale Marasino, Zone) e la Collins regala due momenti deliziosamente fetish (dimentica le scarpette nella macchina di Gassman e si annuncia a Gassman con una scarpina di "Cenerentola" e una letterina sul sedile della Mercedes).

    Un vero peccato per la sterzata baraccona, demenziale e fracassona che prende (e rovina irrimediabilmente) il film, perchè , per tutta la sua durata, sembrava una delle commedie più vivaci e spumeggianti del periodo.

    Scola, questa volta con Sordi, ritornerà a valicare il confine svizzero, ma con ben altri risultati.
    Ultima modifica: 3/09/20 14:48 da Buiomega71