Schramm • 11/08/19 17:42
Scrivano - 7693 interventi alla fine tutte le intuizioni-impressioni avute subodorando il film all'epoca della sua pre-release si sono rivelate centratissime. è un tardivo, finanche posticcio
cameraman & l'assassino 4.0 misto
tenebre riformulato da un greenaway (non solo per impostazione strutturale e foga tassonomica:
ventre dell'architetto anyone?) che c'è rimasto secco leggendo una volta di troppo il de quincey che dimostrò come l'omicida sia solo l'artista visto di spalle e viceversa (oggi sono i criminologi a dire altrettanto), solo che del trio belga il vontrierone nazionale non ha le medesime ghiandole velenifere da crotalo né la medesima lievità di tocco e verticalità di discorso (e rispetto a quei discolacci, quale sconcertante mancanza di ironia e autoironia!) e di argento gli manca la capacità di tenere latente e sfumata la pesante portata autobio(filmo)grafica e metatestuale, che anzi qua è monarchica per non dire dittatoriale e portata a livelli di onfaloscopia mai visti.
di interessante ha che pur non rinunciando a ripercorre
nymphomaniac, lo fa rovesciando l'assunto: non più l'eros che spancia e sguazza nella biolca del thanatos, ma viceversa il thanatos diventa una nuova forma di eros(trato), così che sia chiaro che oltre a dequincey anche bataille è passato a piantare la propria folle banderuola da queste parti.
altra cosa senz'altro interessante è lo slittamento segnico rispetto al resto della sua pregressa filmografia, a base di donne martiri per un bene superiore, mentre qua abbiamo chi le martirizza vedendo il Si nella doppia negazione e nel male una necessaria questione di nettezza urbana e di pars costruens. peccato siano tutte cose già dette prima e dette meglio (e schivando certa madornalissima banalità) in altre opere.
non che questa sia brutta o mal realizzata. non è un brutto film, non è un film noioso; però borioso sì, e arriva disgraziatamente fuori tempo massimo di 30 anni credendosi il primo e l'unico a dire certe cose, e per giunta credendo di essere definitivo quando già l'intero avvelenatissimo menù ci fu fatto trangugiare lustri e lustri fa.
insomma, tanto tuonò che non piovve. anche rispetto alla gran fanfara censoria, ché il vero tasto dolente è da cercarsi più nel concetto che nel mostrato (se proprio dobbiamo parlarne, quest'ultimo era già molto più insostenibile nell'opera precedente), che di davvero visivamente disturbante ha solo quel crudele taglio alla zampa della paperella. il resto non è certo roba da oratorio salesiano intendiamoci, ma è così surgelato (ih) dalla voglia di fare accademia della filosofia negativa che non tocca un nervo.
(sono però con bubo: nella scena da lui indicata anche a me non torna del tutto il conto e quei due tre secondi sembrano tirati via a strappo. ma sti grandissimi quelli, anche)
infine, per ribadire l'importanza della vs originale rispetto a quella italiana, occhio (solo per dirne una su tante altre disseminate lungo le due ore e mezzo, ma è la più indicativa e funzionale al discorso teorico portato avanti da lars) a come viene chiamato il cric nel primo incidente e poi ditemi se doppiare un film non significa amputarlo di livelli di lettura..
Ultima modifica: 11/08/19 17:50 da
Schramm
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/07/19
Herrkinski, Noncha17, Digital, Alf62, Enzus79, Thedude94
Hackett
Von Leppe, Anthonyvm, Puppigallo, Schramm, Pumpkh75, Mickes2, Myvincent, Piero68, Marcel M.J. Davinotti jr.
Bubobubo, Minitina80, Jdelarge
Deepred89, Cotola, Capannelle, Gestarsh99, Ira72, Redeyes
Giùan
Daniela