Discussioni su La ballata del caffè triste - Film (1990)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/07/09 DAL BENEMERITO REBIS
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  • Davvero notevole!:
    Rebis, Saintgifts
  • Quello che si dice un buon film:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 20/07/19 14:54
    Consigliere - 25934 interventi
    Opera inusuale, stramba, eccentrica, davvero curiosa.

    La produzione di Merchant/Ivory (i due compagni di merende più terribili che il cinema possa ricordare, quando leggo i loro nomi me ne stò a distanza assai chilomentrica) mi ha fatto temere il peggio.

    Inizialmente non si sà bene dove Callow (attore di certo prestigio quì alla sua prima e unica esperienza dietro la MDP) voglia andare a parare, presentando una Redgrave oltre i confini della masconilità, attraente quanto un mulo, che cura le persone del piccolo villaggio del sud degli States (siamo in Georgia durante la grande depressione) con intrugli da strega e porcherie varie e chi non la paga (sembra pure molto venale) và direttamente a casa pignorando gli oggetti (in questo caso una macchina da cucire).

    Sembra una donna che sappia fare tutto nella vita, c'ha pure una distilleria personale, fuori legge, oltre la palude.

    Poi arriva un nano , che dice di essere suo cugino, e i due si prendono in simpatia (lui è il nano di Legend, per la cronaca) vivendo insieme.

    Il nano porta allegria nella vita della rude e misantropa Redgrave, aprendo un caffè e dilettandosi in varie buffonate da avanspettacolo per far divertire gli abitanti del piccolo villaggio.

    Un giorno, però, esce dal carcere Keith Carradine (che con la chitarra in mano rifà un pò il suo personaggio di Maria's Lovers), che un tempo sposò la Redgrave , ma che lei, non si sà per quale oscuro motivo, diventava violenta e furiosa se doveva adiempere ai suoi doveri di moglie, cacciando il pover'uomo a dormire nella stalla e umiliandolo davanti ai paesani. Carradine pare un poco di buono, e vuole vendicarsi della Redgrave e dei torti subiti durante il poco felice matrimonio, e quì il nano infame lynchiano si dimostrerà per quello che è, confermando la teoria cantata da Fabrizio De Andrè in Un giudice

    Poi, da quì, il film muta in uno strano melodramma tra una pittoresca e singolare (nonchè crudele, tra sangue e sudore sul pavimento) sfida a pugni nudi tra la Redgrave e Carradine, e le urla lancinanti di disperazione e dolore della donna (che sono un colpo allo stomaco) che rimbombano per il locale, eppoi il fuoco che tutto avvolge come in un horror gotico.

    La Redgrave gigiona sopra le righe, Steiger monumentale (la spiegazione del perchè del comportamento della donna verso il marito viene da lui), ottimo il nano bastardardissimo e Carradine che lo appella come: "Sgorbio", "Mostricciattolo", "Mezza cartuccia", "Pagliaccio" e "Buffone", dove il nano subisce la fascinazione dell'uomo lasciandosi umiliare, quasi rapito da un'attrazione morbosa che prende i sapori di un'innamoramento omoerotico.

    Repressione sessuale, adroginia, frigidità, un'atmosfera umidiccia e mefistofelica che stà tra Tennessee Williams e La morte corre sul fiume, con schegge narrative impazzite (il nano e l'incontro ravvicinatissimo con alcuni membri del Ku Klux Klan in piena riunione, la ghianda , gli avvoltoi che volteggiano la casa della Redgrave, i calcoli renali della donna conservati gelosamente come reliquie, la Redgrave che sbircia fuori dalla finestra come una vecchia megera)

    Callow dona pregevoli sprazzi da american southern gothic (notevoli i primi piani), con un occhio al cinema tetraleggiante e all'altro a certe derive surrealiste.

    Inquietante l' asessualita' della Redgrave.

    A suo modo bislacco e estroso, che non assomiglia a nessun altro film.

    Da segnalare la preziosa fotografia di Walter Lassally e lo score di Richard Robbins.
    Ultima modifica: 23/07/19 13:55 da Buiomega71