R.f.e. • 28/08/09 17:27
Fotocopista - 826 interventi Allora, andiamo con ordine.
Il film fu distribuito dalla RANK (agenzia italiana), la data l'ho già riportata nel precedente post.
I manifesti della prima edizione (Rotografica Romana, 1963), cioè locandine, affissi a due, a quattro, busta foto, ecc. Riportano TUTTI il titolo
L'invasione dei mostri verdi (credo perché, data l'epoca, i distributori d'allora pensavano che lo spettatore medio
nun c'avrebbe capito un cazzo... se l'avessero intitolato
Il giorno dei Trifidi, insomma non avrebbe compreso che era una pellicola "coi mostri").
Ricorda l'effetto Sputnik di cui ti accennavo: molti film di SF fondi di magazzino, non distribuiti nel periodo 1950-57, indipendentemente da quando uscirono nel loro paese d'origine, uscirono tutti "di botto" fra il 1958 e i primi anni '60 per (merito? colpa?) del lancio del primo Sputnik sovietico che aveva risvegliato un'interesse per tutto ciò che era astronautica, spazio, fantascienza, ecc (anche in letteratura: basta fare quattro conti, e si nota che nei primi anni '50 erano nate poche riviste di SF in Italia, anche a fumetti, e dopo il '58 invece le riviste di quel tipo quasi quadruplicarono!).
Poi questa "moda" fu prolungata almeno sino al 1962-63 per via del volo del primo uomo nello spazio (Gagarin) e credo che questo sia il principale motivo per la distribuzione del presente film di Sekely (e Freddie Francis: ricorda che lui girò le scene del faro).
Bene, quando nel 1975-76, Luigi Cozzi ridistribuì per la sua B.B.C. (Barbieri Barbieri Cozzi... ah, ah, ah) questa pellicola la ri-titolò
Il giorno dei Trifidi, perché voleva invece che i fans sapessero che era tratto dal romanzo di Wyndham.
Infine: io non sono mai stato un fan della letteratura di Sf, a parte qualche romanzo di Heinlein (che potrei considerare il mio scrittore di Sf preferito, ma in realtà non ne conosco molti altri!). Naturalmente vidi prima IL FILM e solo poi, tanto per documentarmi, lessi il libro. Mi piacquero tutti e due in modo "diverso" devo dire... certo, il romanzo è di qualità migliore, più intrigante, ma sono molto affezionato anche al film che, durante le Megarassegne degli anni '70, consideravo uno dei più divertenti (e forse anche oggi tendo a considerarlo allo stesso modo, come l'altro amico daninottiano, Ciavazzaro).
Ultima modifica: 28/08/09 17:39 da
R.f.e.
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