Discussioni su L'interrogatorio - Film (1970)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/05/11 DAL BENEMERITO FAUNO
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  • Grande esempio di cinema:
    Fauno
  • Non male, dopotutto:
    Herrkinski
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    B. Legnani, Myvincent

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Fauno • 28/05/11 12:33
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Lev mi ha ricordato il bimbo del talloncino del formaggino milione (e aveva già 35 anni a quel tempo!). Non è che la torchiata non faccia effetto, ma è molto più facile entrare in lui non come una vittima della giustizia, ma come uno sventurato che è cascato nel burrone per il più stramaledetto degli equivoci. Ecco spiegata la particolarità del film. FAUNO.
  • Buiomega71 • 28/05/11 12:46
    Consigliere - 26011 interventi
    Di questo film , ricordo la vhs (piuttosto rara) della Magnum 3b, con un bel vm 18. In quanto a rarità , credo rivaleggi con un altro pezzo forte della label milanese-e costola dell'Avo film- lo Stress di Corrado Prisco.
  • Markus • 28/05/11 13:32
    Scrivano - 4775 interventi
    Buio, ricordo anch'io la bella cover della vhs 3B Magnum!
  • Fauno • 28/04/16 18:50
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Ho visionato la copia da fonte 35 mm.




    SPOILER
    Ci sono parecchie differenze, in primis gli 8 minuti iniziali che spiegano effettivamente come muore la Skay, mentre nella Vhs si vede il di lei cadavere con un uomo che esce dal suo appartamento.

    Tralascio le altre ininfluenti variazioni, causa brevitatis, ma preciso invece che nella vhs Lev si suicida nell'ultima scena, pessimamente montata, in quanto non si vede il suo lancio nel vuoto, ma direttamente il suo cadavere, mentre nel 35 mm non muore ma, probabilmente provato e col cervello ormai fuso da tante torchiate fisiche e psicologiche, mima la scena dell'omicidio, quasi autoaccusandosi del crimine...
    FINE SPOILER

    E in effetti la vera forza del film sta sulla potenza devastante degli interrogatori e sulla loro capacità di convincere un disgraziato a confessare di un crimine mai commesso o visto appena di sbieco. Poi uno potrebbe interpretarlo anche diversamente, con l'ormai famigerata verità bifacciale (la sentii dire da Ernesto Colli ne L'uomo dagli occhiali a specchio), ma stavolta io la interpreto coi criteri più ufficiali in quanto è anche già troppo persuasivo in tal modo. Pertanto non modifico né commento né pallinaggi e confermo che è un grandissimo film, con un ottimo accompagnamento dei Renegades nei passaggi cruciali.