Discussioni su Killing box - Film (1993)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/14 DAL BENEMERITO DAVEK
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  • Non male, dopotutto:
    Buiomega71
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Davek

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 28/07/20 11:06
    Consigliere - 25999 interventi
    Suggestivo war horror che prende di mezzo voodoo e demoni africani, in un'interessante variazione sul tema dello zombi movie, sullo sfondo della guerra civile americana.

    A suo modo originale nel mixare elementi differenti tra loro, dove Hickenlooper a tempo di citare pure il suo amato Apocalypse now (i soldati pittati in faccia, il colonello guerrafondaio, la voce narrante del capitano che fece l'impresa, lo sparuto gruppo di uomini alla ricerca di qualcosa di arcano e misterioso, immergendosi nel cuore di tenebra delle foreste del Kentucky come fosse la giungla vetnamita), impreziosendo questo particolare "viaggio all'inferno" con sprazzi visionari/incubotici (la tribù africana che vive in una specie di "altrove", dove domina un blu irreale, gli strani idoli africani, il negrerio posseduto dagli occhi neri, l'incontro con il "tamburino" non morto in una grotta sott'acqua, dalle particolareggianti scenografie hansruedigigeriane) , non mancando in dettagli gore (gli uomini uccisi e crocifissi a testa in giù legati ad una croce a X, l'ospedale da campo alla bell'e meglio tra amputazioni sul posto e cataste di arti mozzati, un animale del bosco mezzo divorato e colpi in arrivo, orchestrati dalla premiata ditta KNB).

    Visto così pare una deriva western del Buio si avvicina (inizialmente la brigata di non morti doveva essere di vampiri, ma Hickenlooper cambiò la sceneggiatura spostando l'asse sulla magia nera che vien dall'africa e sul piccolo esercito di morti in marcia), che si dipana in location afose e minacciose (siamo al confine tra nord e sud), dove gli orrori di una delle guerre più cruente della storia sfociano nel sovrannaturale in un contesto ben poco sfruttato nel genere.

    Ben resa l'atmosfera opprimente e notturna, così come la messa in scena tra campi di battaglia, cimiteri, prigioni, accampamenti, boschi e le stoccate sullo schiavismo.

    Di contro una resa dei conti finale tra yankee e morti viventi un pò troppo frettolosa, il drappello di revenant che incute poco timore (sembrano più dei ribelli garibaldini allo sbando, dediti al sacheggio e allo stupro e al parlare un pò troppo) e un lieve sentore da tv movie in alcuni frangenti.

    Restano però momenti notevoli

    SPOILER

    Il killing box del titolo, ovvero quando un plotone è circondato dal nemico su tutti e quattro i lati, e fà la fine del topo, come la bellissima e lancinate scena della resa del gruppo di soldati confederati, non accettata dai soldati dell'unione che aprono comunque il fuoco sui sudisti con le mani alzate.

    FINE SPOILER

    Il suicidio alla Steel del Giorno degli zombi sparandosi in bocca, la prima apparizione notturna del drappello di non morti (serve a poco o nulla pigliarli a cannonate), la sete di sangue placata bevendo dal taglio nella mano, l'argento fuso in armi e pallottole per difendersi dal male, l'inquetudine che alleggia nel bivacco notturno.

    Ottimo tutto il cast (particina incisiva per Martin Sheen nel ruolo del ferreo generale nordista-curiosamente, lo stesso anno, in Gettysburg vestirà i panni , sempre barbuti, del generale confederato Lee- e per il regista Hickenlooper, il pittore stizzito che ritrae Sheen), a partire dal capitano morfinomane di Pasdar fino alla misteriosa e impenetrabile "strega" creola muta della Williams, tutta sguardi, bambolette voodoo e strani amuleti, che pare sappia molto su quello che stà accadendo, per finire con il colonello di Ray Wise e la sua condizione di ritornante.

    Passato praticamente inosservato all'epoca (da noi uscito solo straight to video), merita una riscoperta anche solo per la sua peculiarità, in una specie di crossover tra Glory e Nomads, dove una delle pagine più terribili della storia americana si macchia di ataviche paure, magie oscure secolari e ancestrali maledizioni.

    In home video le differenze tra il taglio cut voluto dal produttore (80 minuti) e la director's cut (92 minuti).

    In sala di montaggio c'è sua maestà Monte Hellman (che, guarda caso, Hickenlooper, tributerà con un documentario a lui dedicato).

    Da confrontare  con The Supernaturals di Armand Mastroianni.


    Ultima modifica: 28/07/20 15:59 da Buiomega71