Buiomega71 • 14/01/21 10:05
Consigliere - 25944 interventi Fuori dalla Hammer quel che rimane è la paura Ah, ma che piccola delizia che è
Il testamento, dove, tributi suspiriani a parte, ci si rende conto (ma di dubbi non ne ho mai avuti) di che regista di razza era il mai troppo compianto Richard Marquand (in parecchie sequenze, vedi quella dello "stregone" moribondo nella stanza "ospedaliera" , veniva alla mente il Palpatine del
Ritorno dello Jedi, che soddisfaceva le risposte del perchè George Lucas lo ha scelto per dirigere il terzo, in ordine cinematografico, segmento della trilogia classica), che appaga la vista con un gusto visivo estetizzante a dir poco pittorico (quasi sprecato per un film stregonesco dai crismi del b-movie), tra i maestosi interni dell'enorme magione e sinuosi movimenti di macchina (la morte di Maria, nella piscina al chiuso, è un gran bel pezzo di cinema, così come la magnifica ripresa dall'alto quando i 7 ospiti per un delitto soccorrono la ragazza ormai priva di vita), così come è geniale la sequenza della stradine di campagna che portano tutte al punto di partenza.
Se l'intelaiatura non è dissimile da certi prodotti Hammer sulla stregoneria, sui castelli "maledetti" sul meccanismo dei
10 piccoli indiani, questo piccolo gioiellino marquandiano sorprende per elegante messa in scena e un'atmosfera sulfurea ben resa, dove le citazioni si sprecano ma con gusto (l'infermiera/gatto simil
Il bacio della pantera, i feroci rottweiler all'attacco alla
Il presagio, la Niel che giace, ricoperta da mortali schegge di vetro esplose dallo specchio, nella stessa posizione di Susanna Javicoli in
Suspiria) e le eliminazioni degli odiosi (e pomposi) ospiti sono un toccasana per gli amanti del genere (bruciato vivo dal fuoco del caminetto che divampa per essere trasformato in una poltiglia fumosa e dato in pasto ai rottweiler, la tracheotomia al
Tommy russelliano e l'osso di pollo, la canna del fucile tappata da un'incantesimo e l'esplosione in piena faccia, per poi sfondare il lucernaio e finire nella piscina nel coincitato prefinale action "cecchinesco" a colpi di balestra), così come la coalizione con il male dello spettrale paesino fuori dalla stregonesca dimora.
Ma è la chiusa finale del film, inusuale e bizzarra per questo tipo di pellicole, che non solo fa prendere coscienza alla protagonista di essere la nuova erede della stirpe di stregoni (accettando il passaggio di consegne con piena soddisfazione) ma che da
Suspiria passa, con disinvoltura, a
Ho sposato una strega, facendosi beffa delle ferree regole del genere.
Un pò pagliaccesco il make up dello stregone morente, ma è peccato veniale, e gustosa (come le ciabattine bianche da camera indossate dalla Ross, al massimo dello splendore) la sequenza del sangue della Neil che cola dal soffitto.
SPOILERCurioso, poi, come la Ross si muti in strega sfoggiando una nuova identità, dove solamente tre anni prima le era toccata una sorte simile, ma ben più inquietante, nella
Fabbrica delle mogliFINE SPOILERDi certa ironia la figura cafona (tipicamente yankee) da buzzurro americano di Sam Elliott contrapposta al savarfuer inglese.
Forse il miglior film di Marquand, quello più decisamente bizzarro all'interno della sua breve filmografia.
Cosa non è poi la fotografia di Dick Bush.
Per location, atmosfera, intelaiatura e scoccar di frecce se ne ricorderà Paul Nicholas per il suo curioso
La notte dell'arciere
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/12/13
Bullseye2
Lucius, Fedeerra
Ciavazzaro, Nicola81, Buiomega71, Anthonyvm, Pumpkh75
Homesick, Deepred89, Rambo90, Herrkinski
Noodles, Marcel M.J. Davinotti jr.