Undying • 8/11/10 01:04
Risorse umane - 7574 interventi R.f.e. ebbe a dire nella SEZIONE CURIOSITA':
[...] l'opinione generalmente accettata [è] che i documentari "sexy" trovino l'accoglienza più favorevole nel pubblico culturalmente più sottosviluppato. E invece pare che non sia così. Se è lecito (come credo sia in un paese come il nostro dove la cultura - per non parlare dell'aggiornamento culturale - è appannaggio della classe agiata, tuttora la sola a arrivare a un'istruzione universitaria) considerare più evoluto il pubblico delle prime e seconde visioni, è poi facile controllare che proprio questo pubblico affolla con maggior costanza le sale dove si proiettano i fim "sexy", che vanno spesso semideserti nelle sale di periferia, così come hanno pochissimo successo nelle cittadine rurali e ancora meno nel sud.
[da: Claudio Risé, I documentari "sexy", in Film64, Feltrinelli 1964, pp. 87-88]
Il fenomeno Home Video prima e Internet poi credo abbiano in parte contribuito a far sì che questa opinione, autorevolissima a metà anni Sessanta, possa oggi essere rivista.
Certo, ciò non toglie che l'erotismo in generale e il porno in particolare sia estraneo a uomini e/o donne di cultura.
Brass, ad esempio, è un valido esponente di cineasta erudito e colto, assoggettato (probabilmente per questioni di denaro?) al genere.
Ultima modifica: 8/11/10 01:05 da
Undying
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