Discussioni su Il mio nome è Nessuno - Film (1973)

DISCUSSIONE GENERALE

15 post
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  • Matalo! • 30/06/09 11:36
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Una testimonianza dello sceneggiatore Gastaldi riportata da MyMovies:
    Su IL MIO NOME E' NESSUNO, uno dei maggiori successi commerciali di tutti i tempi, si sono dette tante stupidaggini, anche da persone come Donati e altri. Sergio Leone accarezzò l'idea di fare un western dell'Odissea, idea che abbandonò e di cui rimase solo il "Nessuno" del titolo. Dopo era alla ricerca di un soggetto di alta qualità, voleva sfruttare la fama di Terence Hill ma aborriva Trinità e Bud Spencer. Quando l'organizzatoe Piero Lazzari portò me da Sergio erano già stati scartati molti sceneggiatori. Sergio raccontava a tutti lo stesso incipit:" Sole rosso al tramonto. Dalle montagne sullo sfondo avanzano tre cavalieri ...tlick-tlock,tlick,tlok,tlick-tlock... Un villaggio di poche case. Una barberia. Dietro il vetro sporco di una locanda un volto stanco con la barba lunga..." Questo e poco più, con tono ispirato e tempi lenti, poi con voce brusca e diventando produttore ordinava: "Bene. Ora vai avanti tu e la prossima settimana portami il soggetto" Così feci e inventai totalmente da solo il soggetto de IL MIO NOME E' NESSUNO, una specie di passaggio di consegne tra il vecchio favoloso West e la modernità. Piacque e proseguii. "Nessuno", il protagonista non c'entra nulla con Trinità, avendo ben altro spessore morale e filosofico, teso a "portare nella Storia" Jack Beauregard che non era così nobile come "Nessuno" avrebbe voluto e come pensava fosse giusto ed educativo che apparisse nei libri di scuola: un po' come se "Qualcuno" avesse voluto nobilitare Garibaldi. Io avevo anche inventato Trinità, senza saperlo, avendo scritto un trattamento per la SANCROSIAP dei fratelli Sansone per il regista Narzisi, ma la Sancro fallì e mi dovetti interrompere. Un anno dopo uno dei Sansone mi chiamò in ufficio, era da poco uscito il primo Trinità e c'era Pedersoli(BUD SPENCER).Volevano un soggetto western in due ore da portare subito alla Cineriz e che avesse come interprete Bud Spencer. Io risposi che non avevo ancora visto Trinità e quindi non conoscevio il suo personaggio e Bud annuiva col testone e mi diceva "lo conosci, lo conosci..." e io "Ma no, come lo conosco se non l'ho visto!" e Bud "Lo conosci perchè l'hai scritto!". E così venni a sapere che la mia storia scritta per i Sansone era stata portata da Bud a Barboni che l'aveva manipolata e realizzata ma senza comprarla dalla Sancro che intanto era fallita. Per tagliar corto e non andare per tribunali, il bravo Bud si assumeva la responsabilità del misfatto ed era pronto a fare un film gratis o quasi per i fratelli Sansone, quindi occorreva una storia subito. Scrissi quindi per Pedersoli e per i Sansone il film "SI PUO' FARE, AMIGO..." diretto poi da Maurizio Lucidi. IL MIO NOME E'NESSUNO lo sceneggiai da solo, col controllo giornaliero di Sergio Leone a cui leggevo le scene scritte durante la notte, leggevo alla presenza anche di Fulvio Morsella (il cognato) e spesso di Mario Girotti (Terence Hill), che ora va da Fazio Fabio a dire quanto è stato bello essere diretti da Sergio Leone, cosa mai avvenuta perchè il film lo diresse Tonino Valerii (tranne un paio di scene fatte da Sergio come seconda troupe perchè scadevano i termini contrattuali degli attori). Anche nel secondo film che scrissi per Sergio "UN GENIO, DUE COMPARI E UN POLLO" e interpretato da Terence non ci fu direzione di Leone, Il film venne totalmente rovinato dal regista Damiano Damiani con Sergio ancora una volta nelle vesti di produttore (stavolta incazzato. Così fu per cronaca e Storia. ERNESTO GASTALDI [-]
  • Matalo! • 30/06/09 11:36
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Insomma Leone ha girato le minuzie e il frutto dell'opera è di Valerii (che comunque non è certo un tecnico incapace,anzi)
  • Tarabas • 30/06/09 12:23
    Segretario - 2069 interventi
    Sul "Castoro" dedicato a Leone c'è un'intervista in apertura dove il regista dà una versione totalmente diversa,che ho sintetizzato nella mia recensione.
    Ossia, Leone dice di aver girato personalmente l'inizio, la scena del "duello dei cappelli" nel cimitero indiano (una citazione della stessa scena in Per qualche dollaro in più),l'arrivo del Mucchio Selvaggio preso a fucilate da Beauregard e il "finto duello" finale.
    Le scene erano già state girate ma vennero rifatte da Leone, che era insoddisfatto del risultato ottenuto da Valerii.
    Nell'intervista, peraltro, Leone ribadisce la sua totale contrarietà al filone "comico-western" dei vari Trinità, confermando la natura volutamente polemica dei molti accenni alla questione che si trovano nel film.
  • Matalo! • 30/06/09 15:07
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Possibile;leone era un po' fanfarone ma nel film si intravede il suo tocco in quelle scene. vero è che Valerii aveva imparato molto da Leone. Che Leone fosse contrario ai Trinità si sa e lo appoggio...eppure alla fine ha prodotto u n ibrido cinematografico come questo, un mancato bel film
  • Cangaceiro • 24/09/09 10:16
    Call center Davinotti - 739 interventi
    Aggiungerei anche Geoffrey Lewis doppiato da Renato Mori.
  • Harrys • 25/02/10 00:05
    Fotocopista - 649 interventi
    Sergio Leone ne girò alcune sequenze.
  • Zender • 25/02/10 07:47
    Capo scrivano - 4 interventi
    Harrys ebbe a dire:
    Sergio Leone ne girò alcune sequenze.
    Sìm,, se n'è parlato. L'ho aggiunto anche in regia come n.c.
  • Pigro • 25/02/10 10:42
    Consigliere - 1661 interventi
    Vi sottopongo un dubbio di principio. Zender ha inserito Leone nella regia come non accreditato perché ha girato alcune scene. Bene. Allora pongo una questione generale: chi è il regista?
    Il regista è colui che gira o colui che decide alla fine che cosa si deve vedere e come, cioè che monta? Dal cinema (e dalla teoria!) di Ejzenstejn in poi, ormai lo sappiamo: la funzione della regia al di là della ripresa si esprime nel montaggio. E infatti molto spesso ci troviamo di fronte a film di cui abbiamo ben presente il regista ignorando che intere parti sono state girate da "seconde unità", o che il direttore della fotografia ha avuto pesante voce in capitolo su ciò che si riesce a vedere. D'altra parte, una gran quantità di documentari si basa su brani di repertorio che evidentemente sono stati fatti da altri registi, ma noi riconosciamo al regista del documentario la titolarità unica e non ci sogneremmo mai di mettere gli altri come non accreditati.
    Insomma, basta girare qualche scena per essere considerato un co-regista? O forse non è più corretto infilare - in questo caso - Sergio Leone nelle note come curiosità, visto che poi comunque alla fine è stato Valerii a decidere cosa far vedere e come (e questo non lo mette in dubbio nessuno)?
    Il cinema è sempre un gioco di squadra in cui tantissimi hanno responsabilità autonome anche rilevanti in ciò che vediamo, ma alla fine c'è un regista che dà la composizione finale. E quindi che senso ha infilare qualcuno che ha dato un'idea o ha anche sostituito per 5 minuti il regista durante le riprese?
    Insomma, direi che è una cosa su cui riflettere a proposito di tutti quei registi non accreditati che continuiamo a inserire e che, secondo me, hanno senso solo se effettivamente sono stati determinanti nella confezione conclusiva dell'opera (cosa che in questo caso non risulta affatto).
    E visto che ci sono, faccio autocritica, perché solo ora scrivendo questo post mi sono reso conto di essere caduto nella stessa trappola: inserendo la scheda del documentario 12 dicembre ho aggiunto Pasolini non accreditato perché ha girato alcune scene, ma in effetti, pensandoci bene, lui si è limitato a fare alcune parti che poi ha lasciato al regista.
  • Zender • 25/02/10 12:17
    Capo scrivano - 4 interventi
    Purtroppo non è possibile fare una distinzione, andrebbe sempre semmai spiegato nelle note o nelle curiosità, ma è prassi abbastanza comune (anche in imdb) inserire come co-regista anche chi ha girato molto poco. Ormai siamo in fase troppo avanzata per fare questi distinguo, andrebbero ricontrollati centinaia di film, ed è impossibile. Di solito i registi n.c (pur con le dovute eccezioni, ovvio) hanno sempre girato poche scene, per cui si capisce che il regista è un altro.
  • Harrys • 25/02/10 15:34
    Fotocopista - 649 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    Il regista è colui che gira o colui che decide alla fine che cosa si deve vedere e come, cioè che monta? Dal cinema (e dalla teoria!) di Ejzenstejn in poi, ormai lo sappiamo: la funzione della regia al di là della ripresa si esprime nel montaggio.


    In realtà il regista mette mano un po' a tutto. Non solo alle riprese e al montaggio. Ma questo lo sappiamo... Era solo per dire che trovo altrettano fondamentali la scelta degli attori, la colonna sonora e la fotografia, per esempio.

    Pigro ebbe a dire:

    E infatti molto spesso ci troviamo di fronte a film di cui abbiamo ben presente il regista ignorando che intere parti sono state girate da "seconde unità", o che il direttore della fotografia ha avuto pesante voce in capitolo su ciò che si riesce a vedere. D'altra parte, una gran quantità di documentari si basa su brani di repertorio che evidentemente sono stati fatti da altri registi, ma noi riconosciamo al regista del documentario la titolarità unica e non ci sogneremmo mai di mettere gli altri come non accreditati.
    Insomma, basta girare qualche scena per essere considerato un co-regista? O forse non è più corretto infilare - in questo caso - Sergio Leone nelle note come curiosità, visto che poi comunque alla fine è stato Valerii a decidere cosa far vedere e come (e questo non lo mette in dubbio nessuno)?


    Il concetto di regia non è così fumoso, secondo me. C'è una distinzione da fare, infatti. Una questione è la cosiddetta "seconda unità" (unità preposta ed indirizzata dal regista a girare determinate sequenze, facente parte della "tropue fissa" di ogni pellicola che si rispetti) un altra è il "favore", la partecipazione sottoforma di guest-star, di un regista ben più navigato, magari associato in qualche modo la progetto, come può esserlo stato benissimo Sergio Leone. A mio avviso questa distinzione è fondamentale, in quanto, nel secondo caso, non si tratta di una routine, di un banale procedimento realizzativo, bensì di una vera e propria "anomalia", degna d'esser schedata come n.c..
    Ultima modifica: 25/02/10 15:35 da Harrys
  • Pigro • 25/02/10 18:25
    Consigliere - 1661 interventi
    ...mah, non mi pare così semplice. Per carità, non voglio adesso cambiare le cose (tranquillo, Zender), però credo che la questione sia un po' più 'tosta' di come sembrerebbe. Io per regista intendo il responsabile di un'opera, l'autore dell'opera. Poi, lui può aver avuto tutti gli aiuti che vogliamo (l'esempio della seconda unità era solo uno: ne ho fatti altri proprio per far capire come girare un film sia un gioco di squadra in cui molte cose che magari ammiriamo sono invece frutto dell'idea di altri rispetto al regista), ma nel momento in cui ha deciso di accogliere gli aiuti, di usarli secondo il proprio piano e di inserirli, a quel punto il regista è solo lui. Ripeto: è una riflessione che sto facendo, non una richiesta di modifica. Ma credo che valga la pena rifletterci. E' come a teatro: ho visto miriadi di spettacoli teatrali in cui intere parti nascevano da altri rispetto al regista, ma poi il regista è quello che ha l'ultima parola nell'accettare o meno qualsiasi aiuto, e nessuno l'ha mai messo in discussione. Oppure pensate a quanti romanzi leggiamo, anche famosi, in cui intere parti sono state riscritte da editor di cui non sappiamo neanche il nome.
    Insomma, ribadisco che - a prescindere dal fatto che è curioso e anche utile sapere se Leone ha girato qualche scena - per me il regista è quello che alla fine si assume la responsabilità di un'opera (purché, ovvio, non sia un millantatore o un plagiaro, ma questa è tutta un'altra cosa che non c'entra con il discorso che si sta facendo).
  • Zender • 25/02/10 18:33
    Capo scrivano - 4 interventi
    Certo, è chiaro che in questo caso Leone non può essere considerato il regista del film. Però è anche vero che, in quel momento, per quella anche unica scena, il regista inteso tradizionalmente come colui che guida tutti sul set era Leone, per cui è giusto citarlo. Poi, come quasi sempre capita, è una questione di intendersi con le parole e il loro significato. Se per regista intendi il responsabile di tutta l'opera nel suo complesso il discorso cambia, certo.
  • Blutarsky • 25/02/10 19:11
    Custode notturno - 338 interventi
    dico la mia,
    penso che una regia multipla sulla scheda del Davinotti debba essere concessa solo in situazioni particolari:

    il subentro di un regista ad un altro (per problemi di salute o per il licenziamento dello stesso, sempre poi che il materiale girato finisca nel montaggio finale)
    e potrebbe essere il caso di Cameron-Assonitis in "Piranha Paura" o di Cukor-Fleming in "via col vento"

    o nei casi in cui ci siano degli inserti di girato in un secondo momento che modifichino la struttura del film, tipo la "casa dell'esorcismo" o quando la paternità dell'opera è di dubbia assegnazione tipo "l'ultimo uomo sulla terra"

    questo di Leone con "il mio nome è nessuno" è un caso limite, in quanto Leone era anche il produttore ed ha avuto il final cut sull'opera (se non ricordo male Valerii si lamentò in un'intervista dell'inclusione nel montato di una scena per lui superflua da parte di Leone), e poi sinceramente non vedo molto Leone nella parte del semplice regista della seconda unità che si fà dare indicazioni da Valerii su come debba girare una scena.
    ripeto questo è un caso limite, in linea generale un regista della seconda unità non dovrebbe essere incluso come regista nc, ma in questo film ci può stare, nonostante alla fine sia un film comunque ascrivibile a Valerii (se l'avesse girato Leone sarebbe venuto meglio IMHO)
  • Harrys • 25/02/10 20:02
    Fotocopista - 649 interventi
    Concordo in pieno con Zender e Blutarsky. Ed anche con Galbo (perchè ho capito solo ora cosa intendesse... mea culpa!). Aggiungo solamente che, a volte, il citare chicche del genere potrebbe rappresentare un vero e proprio guilty pleasure, quindi... perchè privarcene? ;-)
  • Pessoa • 13/09/17 01:45
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Nei credits del film Mario Brega, ritengo per una svista, è presente sia nei titoli di testa sia in quelli di coda.