Discussioni su Il cadavere dagli artigli d'acciaio - Film (1970)

DISCUSSIONE GENERALE

45 post
  • Poppo • 21/03/18 22:02
    Galoppino - 465 interventi
    Lungi da me l'idea di divagare, e francamente non capisco perché tu continui a temere che questo accada... (!?)

    Ho aperto questa altra fase della discussione per portare l'attenzione sugli aspetti di critica ideologica cui il film può essere sottoposto.

    In questa fase l'analisi dei personaggi e delle loro peculiari cartteristiche psicologiche è fondamentale.

    Questo tipo di analisi permette anche di guardare a certe incongruenze filmiche segnalate precedentemente, come a "trucchi registici" per ottenere un risutato (tensione, stupore, mistero, terrore, illusione, disagio, etc...).

    Film di ogni epoca usano stratagemmi del genere. Uno di questi è appunto l'apparire dell'uomo, presunto morto, in ascensore, una specie di spettro... e il suo riapparire da una stanza all'altra durante la discussione finale... cioè quando ormai è chiaro che pure lui si è salvato miracolosamente... ma ha giocato sporco facendo credere di essere morto...

    Lo spettro del terrore di lei che confligge con l'idea fastidio del fratello, ossia che sia stata la donna a eliminarlo, anche se ammette non sia una grande perdita...

    Persino la scena del riconoscimento del cadavere è a mio modo di vedere eccellente: lo sconforto del fratello che non può vedere il viso del cadavere, poiché sfigurato, lasciandolo quindi nel dubbio...

    Per capire/esporre meglio il discorso di critica ideologica occorre collocare questo film nell'epoca della sua realizzazione.

    Ad ogni modo negare che la regia abbia voluto mostrare una problematica di relazione M/F mi pare ingeneroso.

    In defintiva essendo questo il tema portante il film andrebbe giudicato in ogni sua parte tenendo conto di queste istanze critico-sociologiche.
    Ultima modifica: 21/03/18 22:09 da Poppo
  • Fauno • 22/03/18 00:35
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Il film può avere avuto tutti gli intenti che Dio comanda, e io non ne nego manco uno, ma il problema è che non è riuscito a essere un bel film, e soprattutto non è un thriller; al massimo un giallo che fa abbastanza acqua, proprio perché nonostante gli sforzi non ottiene i risultati sperati, ovvero quelli che tu hai elencato, molto argutamente, fra parentesi.

    Devi capire che partendo da questo concetto è difficile che uno spettatore possa cimentarsi a fare indagini socio-psicologiche e ancor più, nel mio caso, a considerare l'anno di edizione del film, in quanto penso tu mi conosca abbastanza da sapere di quale arco di tempo fan parte la stragrande maggioranza di film che vedo e commento, e il '70 c'è dentro in pieno. In ogni modo io non dico che sia un film toppato, solo che non può certamente ergersi fra quelli più interessanti di nessuno dei due generi. Di vederlo ne vale la pena eccome, ma non è certamente un film che faccia fare salti di qualità alle visioni dello spettatore, proprio perché è blando come stimoli.

    Se un film incide e non ha la certezza o la chiarezza assoluta dei suoi intenti allora lo spettatore è motivato a cercare spunti e a completarlo dando anche un'impronta e un'interpretazione personale, ma se manca di mordace a parte estetica e ambientazioni, ecco che la strada è tutta in salita...
  • Poppo • 22/03/18 00:59
    Galoppino - 465 interventi
    Oh, ma io credo di non avere espresso un giudizio complessivo, una valutazione; per farlo, in fede, dovrei esaminare meglio la mia tesi sulla critica ideologica (mia), al sessismo che questo film tenta di affrontare riuscendo a incasinarsi non poco, specie sul finale. E forse di questo avevo già accennato, o l'ho pensato ma poi non l'ho scritto...

    Repulsion è un film capolavoro assoluto, di quelli che reputo retoricamente e assolutsticamente indiscutibili.

    Qui? è qualcosa di tentato, con ottime istanze e idee, ma certo sento che non è un capolavoro assoluto. Se ha una pecca, per me questa sta nel modo in cui affronta appunto le dinamiche relazionali, ossia tentando di mostrare una donna che si ribella ma che poi finisce inguaiata... Ma non si può spiegare al volo, è un discorso complesso...
    Ultima modifica: 22/03/18 12:47 da Poppo
  • Fauno • 22/03/18 10:26
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Infatti, è un discorso complesso che nasce da un utente che il film l'ha apprezzato più di me. Io lo reputo guardabile e sotto certi aspetti pure valido, ma per me son più aspetti esteriori che altro.;-)

    A una prossima discussione. Grazie Poppo.
  • Poppo • 22/03/18 12:41
    Galoppino - 465 interventi
    Quello che ho abbozzato sopra come critica ideologica, in sostanza una premessa ad una vera e propria critica ideologica al film e alle sue istanze "femministe" (in quegli anni appunto molto sentite), questo è un "discorso complesso", per lo meno quello che interessa a me e che ritengo tale, ma che appunto non può essere fatto postando "al volo" una risposta.

    Il discorso altrettanto complesso del giudizio a 5 palline di Schramm che motiva come motiva (il suo scrivere è peraltro abbastanza esoterico), sta proprio su un altro piano di analisi critica; sono due maniere completamente differenti di guardare allo stesso film.

    Il che a mio modo di vedere ci dice che questo film non è da sottovalutare. E non sottintendo tu lo stia facendo... Diciamo che tu lo guardi con un medio approccio critico, come a me capita quando guardo un film discreto ma mi chiedo se valga la pena poi di ragionarci sopra più di tanto... (ad es Passengers).
    Ultima modifica: 22/03/18 12:51 da Poppo