Buiomega71 • 25/06/16 10:02
Consigliere - 25933 interventi Quando un albero cade dovrebbe fare molto rumore...
Stranissimo oggetto questo
If a tree falls, omaggio sincero a certo cinema exploitation settantiano (slasher, survivor movie, i primi Craven, i migliori Fruet) che fà della sua quasi amatorialità una virtù
Carrer, fisionomia da rapper, fà praticamente quasi tutto lui in piena autonomia rodrigueziana (scrive, dirige, monta, musica, scenografa, dirige la fotografia, sceglie personalmente il cast) e come fecero , appunto, Rodriguez e Tarantino imbratta la sua pellicola di sgranature, graffi, droup-out, salti, bruciature di sigarette, cambi di colore nella più pura esaltazione da proiezione grindhouse (non ultimi i titoli di testa settantiani in colore giallo)
Il brutto incipit non faceva ben sperare (la coppia litigiosa in auto, nel bosco, di notte). Poi, una ragazza seminuda (Emily Alatalo), corre tra i boschi bendata e imbrattata di sangue rappreso (in puro
Intacto style), sbattendo contro gli alberi (o arrancando nella terra con i piedini nudi). Un'altra (nelle sue stesse condizioni) impazzisce e brandisce un paio di cesoie per ucciderla...Poi strani figuri, le accarezzano il volto terrorizzato, sporco di lacrime, fango e sangue...
I soliti quattro amici partono per un week end estivo tra i boschi dell'Ontario (e Carrer dissemina la partenza da indizi "allarmanti": il tipo sciroccato al dinner, Linda che vomita in bagno, i cadaveri di animali ricoperti di mosche, come lo zio Toby ha ben insegnato)
Carrer si diverte, nel frattempo, a sperimentare montaggi schizzati, velocizazzioni, filtri e cambi di ritmo
Si accampano per la notte (nonostante le avvisaglie che tra quei boschi la gente scompare senza motivo), ma d'improvviso (senza sapere nè perchè nè come) vengono assaliti da cinque figuri (tre uomini e due donne) con la faccia coperta da calze di nylon che le danno una fisionomia inquetante, distorta e deforme
E jeux de massacre, che continuerà fino al giorno dopo...
Ma attenzione, perchè Carrer frena qualsiasi atrocità (e visto il tema, la struttura indie e la destinazione ) avrebbe potuto sfociare nel torture-porn, nel rape and revenge o nel sex and violence più becero e gratuito
Invece no, i suoi "nylonheads" si limitano a pastrugnare la faccia dei poveri campeggiatori, a schiaffeggiarli, nonchè ad abbracciarli (sic!), a legarli, a farli correre per diletto, per poi ucciderli a sassate , a pugnalate o con l'accetta (ma quasi sempre fuori campo)
La MDP di Carrer traballa, non stà ferma, gira in tondo al "banchetto" omicida dei nylonheads, tra filmimi ricordo "snuff" in super8, grida e urla: PLEASE, NO, FUCK, BECAUSE
Da quì in poi il film prende una strana piega quasi lisergica e allucinata che mette parecchio a disagio. Non c'è catarsi, non ci sono le solite "final girl" che il (de)genere richiederebbe, la gang di maniaci non viene decimata dalla superstite di turno, anzi...
L'unica rimasta, Vanessa, in balia dei "nylonheads" (capeggiati da un omone tamarroso con canotta alla Fassbinder) viene da loro "rassicurata" se non addirittura "coccolata", in preda a catatonia (anche quando le massacrano, sotto gli occhi, il suo boy a sassate)
Poi tutto si placa, il bosco torna alla sua primigenia calma...
Ma un finale improvviso, che regala lo splatter che latitava , misto a pazzia omicida femminea, in una strada deserta, sotto il sole cocente, lascia basiti per ferocia e insensata violenza...Poi la pellicola si rompe e...
Davvero uno strano oggetto, che mi ha ricordato
Kristy (la banda di assassini incappucciati senza veri motivi, la caccia, l'unica superstite, la "normalità" che si cela dietro le maschere del terrore, la gang/settaria omicida mista di uomini e donne) in versione amatorial/boschiva e il piacere dell'uccidere (senza un perchè) dei persecutori di
Them (o di
The Strangers)
A film carburato mi pareva la solita solfa, ma poi qualcosa si guasta e Carrer rema contro tutto quello che il genere poteva offrire (e offre) e, insieme al finale fulminante/splatteroso, ha fatto alzare la media del mio pallinaggio. La musica minimale e rumoristica, poi, amplifica ancor di più lo smarrimento emozionale
Il regista canadese ha già ultimato il sequel
If a Tree Falls 2: Exist to Exit , che però, dalla trama che ho letto su IMDB, sacrificherebbe l'originalità di questo piccolo, destabilizzante e disturbante slasher canadese
Uno dei "nylonheads" e interpretato da Reese Eveneshen, amico di college di Carrer e regista lui stesso di horror indie
Buiomega71