Discussioni su I tre moschettieri - Miniserie TV (1991)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/01/19 DAL BENEMERITO 124C
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DISCUSSIONE GENERALE

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  • 124c • 6/01/19 03:50
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    Versione musicale, riveduta e corretta nel trash tv dei primi anni'90, fatto di signorine Fast Food e veline di Striscia la notizia, della famosa novella di Dumas. L'idea è quella di rifarsi a La biblioteca di Studio uno del Quartetto Cetra, ma la tv commerciale dei primi anni'90 manca di quella classe ed ingenuità, perché rimpinza la storia del cadetto d'Artagnan di ubriacature in taverne, di pubblicità non proprio occulte di una nota marca di bibite analcoliche e di balletti fatti da cameriere sexy. Il quartetto composto da Columbro/d'Artagnan, Salvi/Athos, Scotti/Porthos e Teocoli/Aramis è stravagante (per me il migliore è Gerry Scotti che canta Vasco Rossi), ma mai come il duca di Buckingham di Giorgio Bracardi che amoreggia con la regina Anna di Iva Zanicchi. La cosa positiva è che la novella di Alessandro Dumas è riassunta tutta (dall'intrigo della collana al mistero di Milady) in due puntate da un'ora e mezza circa l'una, raccontate da un Claudio Lippi in veste di narratore, dove il cast sembra più che stia a una festa di Silvio Berlusconi che in un teatro di posa a recitare e cantare. Se, poi, la cameriera Costanza ha i seni di Pamela Prati e Milady il décolleté della presentatrice Marina Morgan (all'epoca nel suo momento più sexy ed auto-ironico), di sicuro siamo lontanissimi dai Cetra, perché è il tipico spettacolo scollacciato che andava di moda fra la fine degli'80 e l'inizio dei'90 nelle reti Mediaset. Certo, recupera gli sfortunati Mauro di Francesco e Franco Oppini nel cast (in realtà i Gatti di Vicolo Miracoli ci sono tutti, tranne il Jerry Calà, ma i tre non hanno quasi mai scene assieme) e ci sono pure volti del mitico Drive in, come Sergio Vastano (che aveva smesso di fare il calabrese bocconiano per imitare il romanissimo Gianfranco Funari, anche in salsa cardinale Richelieu che canta Attenti al duca...tramando togheter, in stile Lucio Dalla), lo scrittore/cabarettista Enzo Braschi come Planchet, il servitore un po' fri-frì di d'Artagnan, e Beppe Recchia come regista. La Rai presta al gioco di Mediaset la già citata annunciatrice Marina Morgan e persino il mago Zurlì Cino Tortorella, mentre Canale 5 inserisce il presentatore Maurizio Seymandi di Superclassifica Show come Monsieur Bonacieux, locandiere e vecchio marito porcello della Prati, che lo tradisce con d'Artagnan. I quattro moschettieri, poi, sono dipinti solo come degli ubriaconi da taverna, serviti da cameriere che mostrano le loro grazie in bella vista, tanto che mi chiedo cosa ci faccia un signor attore come Marco Columbro in una commedia musicale che oggi qualcuno definirebbe al limite del porno, o quasi (Umberto Smaila/re Luigi XIII ne sa qualcosa di programmi osé dell'epoca). Non riesco a vedere il Francesco Salvi prima maniera (cabarettista e cantante demenziale) come Athos, mentre mi annoia l'Aramis del solito isterico Teo Teocoli. L'unico che c'azzecca è il Porthos di Gerry Scotti, forse perché mi rispecchio un po' in lui. Grande la Zanicchi regina Anna. Trashone.
    Ultima modifica: 6/01/19 09:09 da 124c