Discussioni su I corpi presentano tracce di violenza carnale - Film (1973) | Pagina 1

Assieme a Reazione a Catena (Mario Bava, 1971) possiamo dire che I Corpi Presentano Tracce... rappresenta l'altro titolo apripista della nuova corrente "estrema" all'interno del filone giallo all'italiana.

Lo splatter, correntemente inteso, ed il body-count sono due degli ingredienti, contenuti nel film di Sergio Martino, che faranno scuola dando il via ad un sottofilone di gialli più estremi e violenti (Macchie Solari di Crispino, alcuni titoli di Lenzi e lo stesso Argento con Profondo Rosso), quando non a veri e propri slasher di scuola americana (il ciclo dei Venerdì 13).

Scheda di doppiaggio:

John Richardson e' doppiato da Sergio Graziani
Luc Merenda e' doppiato da Pino Colizzi
Tina Aumont e' doppiata da Vittoria Febbi
Luciano De Ambrosis si doppia da se'
Ernesto Colli e' doppiato da Gianfranco Bellini
Cristina Airoldi e' doppiata da Serena Verdirosi
Carla Brait e' doppiata da Flaminia Jandolo
Carlo Alighiero si doppia da se'

Per caso r.f.e se hai il film sottomano un giorno sai dirmi,da chi e' doppiata la Kendall in questo film ?
Perche' non mi sembra la Di meo,e questa stessa doppiatrice doppia anche la Blanc in Amore e morte nel giardino degli dei.
Grazie.

Mentre vedevo la scena dell'uccisione del venditore ambulante, non potevo fare a meno di associarla a quella in cui Woody Allen (in "Prendi i soldi e scappa"), cerca d'investire la sua amante/ricattatrice nella casa di lei. Mi è piaciuta molto invece la "preparazione" dell'omicidio nella palude nebbiosa, con l'assassino che appare/scompare.

Questo e' a mio avviso il film in cui Martino crea la migliore suspence di tutti i gialli da lui diretti,percui in scene come quella del bosco da te citata,o quella con la Kendall rinchiusa in casa la suspence e' a livelli altissimi,e sono d'accordo con te.

Zender, per cortesia, che mi aumenti di mezzo pallino il voto che ho dato? Anche nel commento, se possibile, fa diventare quei "***" in "***!".
Graaaaazieeeee

Hai ragione Funesto, non l'avevo fatto, scusa. Fatto ora, hai fatto bene a "chiamarmi".

Di nulla. Anzi, scusami tu che vengo sempre a rompervi le scatole!

Ma va là, dai. Come se non si potesse chiedere una correzione...

Mi integro nel discorso di prima.
Ho visto per la prima volta questo film due anni fa e non mi ha fatto impazzire, probabilmente se lo avessi commentato allora qui, avrei dato lo stesso pallinaggio dato dal Davinotti. Ma rivedendolo di nuovo mi sono reso conto che è proprio un buon film, anche alla portata dei giovanotti urlanti di oggi che amano gli slashers... se non si lamentano per i pessimi SFX dell' "effettista" Mario Van Riel (e chi è?)! Quando usa i trucchi per le pugnalate sulla pelle, sembra che i corpi siano di porcellana!
Ammetto però che a me gli slashers non fanno impazzire, amo piuttosto i normalissimi gialli all'italiana (per un ragazzo come me dovrebbe essere il contrario, ma si sa, sono un tipo singolare io... per mettermi un nick del genere, poi!)
Comunque è tra i migliori thriller di Martino, anche se personalmente, dovendo scegliere fra i suoi gialli, preferirei consigliare La Coda dello Scorpione, come il Davinotti, anche se io gli ho messo addirittura 4 pallini.

La seconda parte, buona parte della quale muta (cosa insolita per un film di genere) è, a mio avviso, un pezzo di grande cinema.

Concordo, vidi quella scena a casa da solo e al buio (era quasi notte) e avevo i sudori freddi...

Funesto ebbe a dire:
Certo, io concordo con B.L., però nel commento io scrivo SFX solo perchè "risparmio" più caratteri rispetto a quando scrivo "effetti speciali", tutto qui... certe volte mi mangio le mani perchè faccio commenti troppo lunghi e non riesco a "sfoltirli" per fare in modo di avere abbastanza lettere per concluderli! Scrivere qualche abbreviazione (comprensibile) può aiutare a risparmiare spazio, ecco tutto.

Cambiando argomento.
Capisco perfettamente. L'esperienza però insegna che ridurre da 600 a 550 è arduo per lo sfoltitore, ma ne trae beneficio il lettore.
C'è uno straordinario elzeviro di Orio Vergani in cui ricorda una sua esperienza giovanile. C'era da sfoltire un pezzo il cui autore era un certo Luigi Pirandello. Mandano a casa di L.P. il ragazzino di redazione (O.V.), sperando che il Sommo, impietosito, non se la prenda con il... latore della presente.
Pirandello riceve il messaggio, legge, fa accomodare O.V. a tavola, a mangiare la minestra con la famiglia del Sommo, mentre il Sommo taglia la propria prosa.
Ed era Pirandello.
Sai quanto gliene frega, al lettore, di perdere un'inedita riga di Buono (passim: Bruno) Legnani?

Per Zender.
Tutto questo carteggio nulla ha a che fare col film perugino-tagliacozzese (?), per cui fra un po' leva pure tutto, più o meno dal sintagma in poi...

Mi ero spesso domandata perché questo film avesse un titolo così... fuorviante. Cioè: mi pare che i corpi delle vittime presentino tracce di tutto: coltellate, bastonate, roncolate, investimenti d'auto... ma sinceramente non di violenza carnale! Finalmente, ascoltando l'interessante commento audio di Sergio Martino e Giona Nazzaro nel dvd della Alan Young Pictures, ho trovato la risposta. Il titolo che Martino aveva pensato era "Rosso come l'amore, nero come il terrore". Il distributore non volle saperne... Lo stesso Martino suggerì allora "I corpi non presentano tracce di violenza carnale". Ma il distributore tolse il "non", ritenendo opportuno far presagire un pizzico di morboso erotismo in più... morboso erotismo che di fatto abbonda nel film, ma che niente ha a che fare con violenze carnali!

per Metuant
Scrivi: Il primo film italiano che possa fregiarsi della definizione di slasher è proprio questo.

In realtà è preceduto da REAZIONE A CATENA, di Bava senior.
Per favore, quando scrivi la parola po' (che lodevolmente scrivi con l'apostrofo e non con l'accento), dovresti lasciare uno spazio dopo l'apostrofo (esempio: "un po' leggero"). Lo spazio non va messo dopo l'apostrofo preceduto da articolo o preposizione articolata(l'angelo, dell'angelo eccetera), ma ci va se indica perdita di sillaba (un po' stanco, ca' di Dio, eccetera).
Grazie.

Come vedete,per me lo slasher è secondario,io mi sono più che altro focalizzato sulle immagini e sulla creatività del regista,per quanto 25 anni fa anch'io mi fossi fatto molto intrigare dai concetti horror-slasher.Ricordo un mio amico che si chiudeva gli occhi per la scena appunto delle dita negli occhi delle bambole o delle vittime.FAUNO.

Fonte: corriere della sera:it

Morto l'attore Vincenzo Crocitti
Era diventato noto al grande pubblico grazie alla parte
del dottor Mariano Valenti in "Un medico in famiglia"


ROMA - È morto nella notte a Roma dopo una lunga malattia
l'attore Vincenzo Crocitti. Aveva 61 anni. Caratterista
di valore, calabrese di origine, aveva interpretato
alcuni film e serie tv di successo.

CON MONICELLI E SORDI - Aveva esordito a 28 anni con la
parte dell'amato figlio di Alberto Sordi in Un borghese
piccolo piccolo di Mario Monicelli. Dopo una lunga
carriera nella commedia all'italiana, era diventato noto
al grande pubblico grazie al ruolo del dottor Mariano
Valenti in Un medico in famiglia su Raiuno e poi con il
personaggio del vicebrigadiere Bordi in Carabinieri su
Canale 5.

AL BANO E ORZOWEI - Agli inizi della carriera Crocitti
partecipò anche al film musicale «Nel sole» nel 1967 con
Al Bano e Romina Power e successivamente fece parte del
cast del telefilm televisivo Orzowei. Tra gli altri film
ha lavorato in Rag. Arturo De Fanti, bancario precario,
Melodrammore, Romanzo popolare al fianco di Ugo Tognazzi,
Michele Placido e una splendida Ornella Muti, Il
colonnello Buttiglione diventa generale, I sette
magnifici cornuti.


A me piace ricordarlo nella piccola ma azzeccatissima parte del garzone spaurito nel thriller di Martino
I corpi presentano tracce di violenza carnale, con quella sua espressione innocentemente imbambolata, mentre osserva paralizzato il terzetto di disinibite protagoniste sdraiate al sole come mamma le ha fatte :



Ciao Vincè.

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Sì, l'avevamo direi abbondantemente celebrato nella generale del Borghese Piccolo Piccolo, ma un omaggio anche qui ci può stare.

Il TRAILER AMERICANO

Ai "Corcolliani" sono dedicate le ultime due tavole dello speciale sul castello (anche se pure nelle altre tavole sono state aggiunte altre foto di oggi).
https://www.davinotti.com/articoli/la-villacastello-di-corcolle/258
aggiunte grazie al mio recente viaggio lì in zona...