Discussioni su I cancelli del cielo - Film (1980) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

19 post
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  • Giùan • 31/05/11 12:01
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Ragazzi non scherziamo: I cancelli del cielo è un grande film: non fosse altro per il fatto di aver causato il crash della United Artists........scherzi a parte in questo periodo che tanto parli(amo) di The tree of life e del cinema di Malick: beh ecco confrontate il suo cinema con quello di Cimino (e con la versione integrale originale di questo film in particolare): stesso riguardo e attenzione per il paesaggio e per una sorta di animismo naturale........con la variante che Cimino per natura e cultura (e nascita direi) ci mette dentro (nel bene e nel male) una furia sanguigna e terrigna tale spesso da bruciar lui e la sua opera cinematografica
  • Kanon • 31/05/11 15:08
    Fotocopista - 835 interventi
    Cimino ebbe la fortuna di incappare nella United Artists che gli lasciarono praticamente carta bianca su tutto. Una manna per un regista ma una discutibile scelta a livello manageriale.

    Il film non l'ho mai visto per intero: ho solo visto la versione da 142'. Oltre all'eccessiva lunghezza, forse al pubblico americano non piacque questa riproposizione più reale e sicuramente meno mitica che spesso veniva associata al "Far west".
  • Pigro • 1/06/11 12:30
    Consigliere - 1661 interventi
    Malick ha qualcosa di Cimino: il bisogno di assoluto, il voler sempre parlare dell'assoluto e il volerlo fare con un cinema assoluto. La fregatura, secondo me, è che spesso l'ambizione fa fare il passo più lungo della gamba, a entrambi.
    Nel caso di Cimino, il risultato è che certamente si avverte il senso di grandezza e di epos, ma che poi il tutto si riduce ad alcune meravigliose scene madri affogate in una logorrea filmica micidiale: diciamo pure che Cimino è bravo quando sta dietro alla macchina da presa, ma pessimo quando sta in sala di montaggio...
    Nel caso di Malick, il risultato è che funziona di più quando lega questo senso di assoluto a delle non-trame, in cui può dar fondo alla sua anima più lirica, mentre secondo me non funziona quando cerca di innestare questo lirismo in una storia con un preciso racconto (vedi I giorni del cielo o The nwe world). Insomma, calandolo in letteratura, è un poeta, non un romanziere.
  • Giùan • 1/06/11 16:09
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Se proprio vogliamo buttarla in letteratura Pigro, direi che Cimino è un Dostojevski mentre i film di Malick assomigliano ai tardo romanzi filosofici di Herman Hesse. Detto questo: le loro cose migliori entrambi le han fatte quando i loro sguardi d'insieme si son mantenuti aderenti alla realtà dei fatti (qualsiasi essi siano: la cronaca spiccia e omicida di Badlands come il Vietnam di The Deer hunter)
  • Rebis • 2/06/11 11:59
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    io ho visto la versione da 144 minuti e mi sono sentito appagato. Diciamo che non mi è rimasto appetito per la versione estesa, per cui non me la sento di biasimare chi la taccia di logorrea e prolissità :) Cimino ha ecceduto e l'ha riconosciuto lui stesso quando ha approvato la versione da 144.

    E' vero che la profondità dello sguardo lanciato sulla Natura ha molte analogie con quello di Malick, ma è anche una peculiarità di tanto cinema americano che si è forgiato a cavallo degli anni '70, e credo restituisca una dimensione culturale e generazionale. La dimensione speculativa del cinema di Malick mi sembra però altra cosa rispetto a quella sociale, antropologica (politica?) di Cimino.

    Molto efficace il raffronto letterario postato da Giùan anche se l'abbinamento Cimino-Dostoevskij non mi sembra immediato quanto quello tra Malick ed Hesse ;)
    Ultima modifica: 2/06/11 12:03 da Rebis
  • Gestarsh99 • 2/06/11 12:26
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Stiamo naturalmente parlando di due autori che viaggiano su piani ideologici alquanto differenti.
    Per quanto riguarda Cimino, forse una certa vicinanza epico-spirituale con le opere di Malick, la si avverte maggiormente in quel (mio personale) capolavoro che è Verso il sole.

    Altrove l'accostamento tra i due mi risulta sinceramente un po' più sfuggente.
  • Deepred89 • 1/09/14 00:40
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Rassegna THICK AS A BRICK – Livello 8 (29/08/2014)
    I cancelli del cielo – Director's Cut (3 ore e 37 minuti)

    Un film difficile e difficile da giudicare. 4 ore di cose enormi alternate ad altre cose che enormi non sono affatto, il tutto con una spudorata mancanza del senso della misura, sia nel bene che nel male.
    Le riprese paesaggistiche sono di una bellezza cui nessun aggettivo o perifrasi potrà mai rendere vagamente l'idea, una di quelle meraviglie in grado di rendere accettabile (almeno allo spettatore che più del prezzo del biglietto non ci può rimettere) l'impiego di ogni singolo centesimo di dollaro della povera United Artist, di quelle cose che valgono da sole l'acquisto di un lettore bluray per godersele appieno e che da sole fanno preferire la versione lunga a quella breve.

    Ma purtroppo il film non è solo questo. Si incomincia con un ballo che rimanda al precedente lavoro di Cimino, a fin qui tutto ok. Poi la storia comincia a dipanarsi: triangolo amoroso e intolleranza borghese contro i contadini immigrati dall'est europa. I personaggi avrebbero pure le loro potenzialità e anche la vicenda, a ben vedere, risulta intrigante sulla carta. Però qualcosa – la lentezza del ritmo, alcuni intermezzi evitabili o forse la stessa grandiosità del tutto – impedisce al film di ingranare. Si rimane folgorati dalla splendida sinfonia di prati, cielo e nuvole ma alla successiva scena in interni ci si ritrova con gli occhi sull'orologio. La suggestione c'è, anche a livello uditivo (notevole la colonna sonora), ma manca quell'impatto devastante e viscerale che rese Il cacciatore uno dei miei film preferiti e, allo stesso tempo, uno dei film che riguardo meno volentieri.

    Pure gli attori risultano efficaci, carismatici, perfettamente in parte, ma si avverte l'incapacità di toccare corde profonde (cosa che a Walken altrove -indovinate dove – riuscì perfettamente). Leggermente sopra il livello medio la qui nudissima Isabelle Huppert, forse l'attrice più intrigante del cast, anche perché alle prese con il personaggio più umano del film (e che meraviglia la scena dove fa il bagno nel lago). C'è un po' di violenza e pure una scena di stupro (da La ciociara in poi classica tappa di tutti gli Autori che vogliono conferire tocchi veristi alle proprie opere) ma nulla che riesca a creare un interesse che non sia momentaneo. Stesso discorso per la battaglia finale, nel complesso ben realizzata ma incapace di spegnere il desiderio che tutta quella cortina di fumo e sabbia si dissolva per lasciar posto ai paesaggi. Il che è un po' tutto il problema del film: con scenari tanto belli tutto il resto passa in secondo piano. ***** per gli occhi, ** per la mente, anche se non escludo l'edizione cinematografica possa bilanciare un po' i due aspetti.

    Voto: **!
    Peso specifico: TT!
    Ultima modifica: 1/09/14 08:37 da Zender
  • Zender • 1/09/14 08:40
    Capo scrivano - 2 interventi
    Si può capire il fallimento al cinema del film, credo, nonostante le solo due T e mezzo di peso specifico (ma relazionate agli altrri titoli della rassegna però; credo aumenterebbero se paragonate chessò, a "Merry Christmas").
  • Deepred89 • 1/09/14 12:30
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Certamente: lo spettatore medio dopo 5 minuti di ritmi tanto distesi il bel paesaggio probabile scelga di vederselo dal balcone di casa sua.
    Riguardo al p.s., rispetto al pallinaggio convenzionale già un Tarr significa che non ti stai propriamente a divertire, dunque TT! non è male. Per chi ha qualche colpa da espiare e vuoi un impatto frontale col pentaTarr consiglio Stray Dogs e Il mistero di Oberwald.
  • B. Legnani • 1/09/14 14:53
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Rassegna THICK AS A BRICK – Livello 8 (29/08/2014)
    I cancelli del cielo – Director's Cut (3 ore e 37 minuti)

    Un film difficile e difficile da giudicare. 4 ore di cose enormi alternate ad altre cose che enormi non sono affatto, il tutto con una spudorata mancanza del senso della misura, sia nel bene che nel male.
    Le riprese paesaggistiche sono di una bellezza cui nessun aggettivo o perifrasi potrà mai rendere vagamente l'idea, una di quelle meraviglie in grado di rendere accettabile (almeno allo spettatore che più del prezzo del biglietto non ci può rimettere) l'impiego di ogni singolo centesimo di dollaro della povera United Artist, di quelle cose che valgono da sole l'acquisto di un lettore bluray per godersele appieno e che da sole fanno preferire la versione lunga a quella breve.

    Ma purtroppo il film non è solo questo. Si incomincia con un ballo che rimanda al precedente lavoro di Cimino, a fin qui tutto ok. Poi la storia comincia a dipanarsi: triangolo amoroso e intolleranza borghese contro i contadini immigrati dall'est europa. I personaggi avrebbero pure le loro potenzialità e anche la vicenda, a ben vedere, risulta intrigante sulla carta. Però qualcosa – la lentezza del ritmo, alcuni intermezzi evitabili o forse la stessa grandiosità del tutto – impedisce al film di ingranare. Si rimane folgorati dalla splendida sinfonia di prati, cielo e nuvole ma alla successiva scena in interni ci si ritrova con gli occhi sull'orologio. La suggestione c'è, anche a livello uditivo (notevole la colonna sonora), ma manca quell'impatto devastante e viscerale che rese Il cacciatore uno dei miei film preferiti e, allo stesso tempo, uno dei film che riguardo meno volentieri.

    Pure gli attori risultano efficaci, carismatici, perfettamente in parte, ma si avverte l'incapacità di toccare corde profonde (cosa che a Walken altrove -indovinate dove – riuscì perfettamente). Leggermente sopra il livello medio la qui nudissima Isabelle Huppert, forse l'attrice più intrigante del cast, anche perché alle prese con il personaggio più umano del film (e che meraviglia la scena dove fa il bagno nel lago). C'è un po' di violenza e pure una scena di stupro (da La ciociara in poi classica tappa di tutti gli Autori che vogliono conferire tocchi veristi alle proprie opere) ma nulla che riesca a creare un interesse che non sia momentaneo. Stesso discorso per la battaglia finale, nel complesso ben realizzata ma incapace di spegnere il desiderio che tutta quella cortina di fumo e sabbia si dissolva per lasciar posto ai paesaggi. Il che è un po' tutto il problema del film: con scenari tanto belli tutto il resto passa in secondo piano. ***** per gli occhi, ** per la mente, anche se non escludo l'edizione cinematografica possa bilanciare un po' i due aspetti.

    Voto: **!
    Peso specifico: TT!


    Totalmnete d'accordo con te, come scritto nel mio remoto commento, ma con mezzo pallino in meno.
  • Buiomega71 • 1/09/14 17:30
    Consigliere - 25998 interventi
    Io ho la versione da 143' minuti su dvd Warner/Mgm (sò che Raitre mandò in onda la long version, ma non l'ho mai vista), prima avevo una registrazione da Tele +, comprai poi il dvd convinto che fosse la "long version", invece rimasi buggerato: è la stessa versione trasmessa da Tele +

    Quando lo vidi rimasi un pò così, nel senso che mi piacque alla fine (il massacro finale farebbe invidia a Sam Peckinpah), ma c'è qualcosa che non mi convinse fino in fondo, mi lasciò un pò di amaro in bocca

    Ha momenti bellissimi e pezzi di regia unici, ma non credo sia il capolavoro dello zio Michael (che oscilla tra Una Calibro 20 Per lo Specialista, Il Cacciatore e in assoluto L'Anno del Dragone) e forse alcune cose potevano essere accorciate (il ballo estenuante già segnalato da Deep, ad esempio)

    Non ne ho un ricordo vivissimo (lo vidi nel 2003 per una mia rassegna natalizia "Gli autori della nuova Hollywood")

    A memoria anch'io le affibbierei **!
    Ultima modifica: 16/02/15 17:55 da Buiomega71
  • Rebis • 2/09/14 10:35
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Ho il sospetto che sabato prossimo Raimovie trasmetterà la long version... copre quattro ore di programmazione....
  • Didda23 • 2/09/14 10:48
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    C'è questa speranza.
  • Noncha17 • 25/08/16 17:30
    Magazziniere - 1068 interventi
    Comunque, da oggi verrà proposto da La Cineteca di Bologna nella versione Director's Cut restaurata nel 2012 dalla Criterion sotto la supervisione dello stesso Cimino.

    Sarà in Lingua originale con sottotitoli


    I cancelli del cielo torna in sala. L'addio a Michael Cimino



    P.S.: Arriverà, anche, al Cinema Mexico di Milano
    Ultima modifica: 25/08/16 17:37 da Noncha17
  • Tarabas • 27/08/16 16:15
    Segretario - 2069 interventi
    Grazie della segnalazione, se riesco ci vado sicuramente.
  • Noncha17 • 29/08/16 14:33
    Magazziniere - 1068 interventi
    Figurati! ;)

    Sarà anche al Cinema Palestrina di Milano
  • Tarabas • 27/09/16 10:22
    Segretario - 2069 interventi
    Visto ieri sera al Mexico di Milano, la sala è onusta di gloria ma non proprio all'avanguardia. Non so se questo abbia influito sulla qualità della proiezione, ma devo dire che il restauro non mi è parso così efficace.
    E' anche vero che, a quanto si legge, sembra sia avvenuto in condizioni semidisperate, visto che i tipici materiali di partenza per queste operazioni non esistono più e si è dovuto lavorare su master a colore separato.

    http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/i-cancelli-del-cielo/il-restauro

    Tuttavia, in sala il film ha un impatto visivo incredibile anche così, pur con tutti i suoi difetti di scrittura. E' stato uno spettacolo affascinante e le quasi 4 ore sono passate piuttosto rapidamente.
    Ultima modifica: 27/09/16 10:23 da Tarabas
  • Buiomega71 • 27/09/16 19:23
    Consigliere - 25998 interventi
    Tra tutte le opere ciminiane, è quello che mi ha sempre convinto meno (pur avendo momenti di cinema straordinari), preferendole Il Siciliano, seppur imperfetto.