Ciavazzaro • 17/02/18 02:59
Scrivano - 5591 interventi Ed ecco un altra piccola chicca, sceneggiata dal mitico Santiago Moncada, l'autore di perle come A due passi dall'inferno e L'altra casa ai margini del bosco.
E anche in questo caso, si respira nel suddetto film, l'aria morbosa tipica dei titoli da me già citati.
Personalmente ho respirato la stessa atmosfera inquietante, di una provincia grigia e plumbea, dove dietro il moralismo più becero, si nascondono turpi segreti.
Per la bella Gabriela, la vita non è facile.
Sposata e assai insoddisfatta del vecchio marito (sposato solo dietro insistenze della madre), si fa beccare dallo stesso, rimirando un messaggio che aveva scritto l'uomo con il quale anni prima lo aveva tradito una sola volta.
Ma il marito promette vendetta contro i due.
Nel mentre come se non bastasse, un serial-killer stupratore comincia a sgozzare le belle giovani del paese, sarà la povera Gabriela la prossima vittima ?
Come già detto l'atmosfera è quella dei precedenti film dello sceneggiatore.
La psicologia dei personaggi è ben delineata, nelle loro debolezze e nei vizi, nascosti dietro una finta aria borghese.
L'ambientazione di un minuscolo paese montano è bellissima, e aiuta l'atmosfera del film.
Cast molto curioso, protagonista l'australiana Elli Maclure, già vista con Sordi in bello onesto emigrato Australia, e successivamente in America con molte soap e serie-tv.
Il franchiano Antonio Mayanas intepreta il tormentato prete del paese.
Il bravo caratterista Antonio Ferrandis è il marito-padrone della protagonista, da segnalare anche la veterana Mayrata O'Wisiedo, e l'altra guest-star estera Raymond Young.
Da segnalare la truce scena dello stupro nella fatiscente catapecchia, illuminata solo dalla pallida luce di una candela (e da qui il titolo in spagnolo).
Passata la censura non mancano nudi integrali e un pochino di sangue (da segnalare una gola tagliata, ben realizzata).
E non manca anche un accenno di whodunit, con il compito di trovare l'identità dell'omicida tra vari sospetti.
Pre-finale emozionante e d'azione (la regia è di Marchent che già nel bellissimo Qualcuno ha visto uccidere ci aveva regalato una fantastica scena all'autodromo e qui non è da meno).
Infine voglio citare il look del killer, che riprende quello dei corpi presentano tracce di violenza carnale.
Consigliato.
p.s. sul davibook ho messo il link alla versione in lingua inglese, buona visione !
Ciavazzaro