Discussioni su Gli esami non finiscono mai - Spettacolo teatrale (1976)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/01/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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  • Un film straordinario, quasi perfetto!:
    Gugly, Rigoletto
  • Grande esempio di cinema:
    Rambo90

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Gugly • 29/03/08 17:30
    Portaborse - 4710 interventi
    Mai come in questa ultima commedia ci sono così tanti richiami a Pirandello,che conobbe il giovane Eduardo e collaborò con lui: Guglielmo Speranza non è solo un rimando a Shakespeare, come sostengono molti studiosi, ma è anche il nome del personaggio di " Ma non è una cosa seria"; il discorso iniziale del dialogo tra il personaggio e l'autore richiama i Sei personaggi; le vessazioni di moglie, suocera e nuora richiamano il Fu Mattia Pascal. Infine, le ultime volontà del vecchio protagonista si ispirano alle vere ultime volontà di Pirandello,che chiese che il suo corpo fosse lasciato nudo nelle esequie.
    Chissà, Eduardo, sentendosi quasi al compimento del cammino su questa terra ( e complici forse anche i problemi cardiaci che esploderanno proprio durante una replica di questo spetaccolo) riguarda a quello che ha considerato un suo padre artistico dopo il padre naturale Eduardo Scarpetta.
    Da parte di chi scrive onore al merito di aver di mescolato i dubbi e le angosce esistenziali di Pirandello con le umanità dolorose ma forti di personaggi come Bonaria...
    Ultima modifica: 30/03/08 01:38 da Gugly
  • Gugly • 13/11/09 21:48
    Portaborse - 4710 interventi
    Ogni volta che rivedo questa rappresentazione (a proposito, proprio in questi giorni è rieditata in dvd con Repubblica/L'Espresso) mi incanto e mi commuovo, anche se non dovrei.

    Io non vedo l'impianto a quadri ripreso da Brecht o dalla tradizione napoletana, come dicono gli esperti...no, io vedo la storia di un individuo come tanti, una vita normale che fa incontri normali, ma che non riesce a compiere fino in fondo la propria volontà, in quanto si mette paura ora della moglie, ora della gente, ora degli "amici" che si impicciano, si infilano tra le sue gambe elargendo pareri non graditi che il protagonista non ha il coraggio di ignorare per seguire la propria volontà più autentica.
  • Gugly • 1/11/14 10:00
    Portaborse - 4710 interventi
    Riflessioni in occasione del trentennale della morte di Eduardo De Filippo opportunamente celebrato anche dalle istituzioni (ieri grande celebrazione in Senato con recita di poesie di Luca De Filippo, Toni Servillo, Lina Sastri, Silvio Orlando e altri): naturalmente dopo la morte sono tutti santi, De Filippo padre nobile, ecc.ecc.
    Ovviamente Dagospia come al solito controcorrente non esita a pubblicare un articolo in cui emerge il drammaturgo ma soprattutto l'uomo con il suo evitabile carico di difetti, il link è questo:
    http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/30-anni-senza-eduardo-de-filippo-scena-so-esattamente-come-muovermi-87649.htm
    Ebbene, da appassionata studiosa dilettante di Eduardo vi confido una cosa: l'articolo non dice nulla di strano e soprattutto e niente che non fosse già noto!Il grande drammaturgo napoletano era un attore, quindi aveva voglia della ribalta ed era geloso se qualcuno raccoglieva più consensi di lui, era un capocompagnia, quindi doveva tenere a bada un sacco di gente; soprattutto aveva un carattere difficile magari derivante dalla sua storia personale di figlio illegittimo del grande Scarpetta...d'altronde la sua famosa rottura col fratello Peppino del 1944 è lì a testimoniarlo.
    Infine, è lo stesso Eduardo a parlare in una cerimonia pubblica a cui intervenne pochi mesi prima di morire del "gelo delle sue abitudini teatrali...la mia vita è stata una vita di gelo!"
    Era un uomo con pregi e difetti, ed è anche un grande autore del XX secolo.