Gugly • 1/11/14 10:00
Portaborse - 4710 interventi Riflessioni in occasione del trentennale della morte di Eduardo De Filippo opportunamente celebrato anche dalle istituzioni (ieri grande celebrazione in Senato con recita di poesie di Luca De Filippo, Toni Servillo, Lina Sastri, Silvio Orlando e altri): naturalmente dopo la morte sono tutti santi, De Filippo padre nobile, ecc.ecc.
Ovviamente Dagospia come al solito controcorrente non esita a pubblicare un articolo in cui emerge il drammaturgo ma soprattutto l'uomo con il suo evitabile carico di difetti, il link è questo:
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/30-anni-senza-eduardo-de-filippo-scena-so-esattamente-come-muovermi-87649.htmEbbene, da appassionata studiosa dilettante di Eduardo vi confido una cosa: l'articolo non dice nulla di strano e soprattutto e niente che non fosse già noto!Il grande drammaturgo napoletano era un attore, quindi aveva voglia della ribalta ed era geloso se qualcuno raccoglieva più consensi di lui, era un capocompagnia, quindi doveva tenere a bada un sacco di gente; soprattutto aveva un carattere difficile magari derivante dalla sua storia personale di figlio illegittimo del grande Scarpetta...d'altronde la sua famosa rottura col fratello Peppino del 1944 è lì a testimoniarlo.
Infine, è lo stesso Eduardo a parlare in una cerimonia pubblica a cui intervenne pochi mesi prima di morire del "
gelo delle sue abitudini teatrali...la mia vita è stata una vita di gelo!"
Era un uomo con pregi e difetti, ed è anche un grande autore del XX secolo.
Gugly, Rigoletto
Rambo90