Discussioni su Giù le mani dai gatti: Caccia a un killer online - Docuserie (2019)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/12/19 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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  • Grande esempio di cinema:
    Fromell
  • Davvero notevole!:
    Anthonyvm
  • Non male, dopotutto:
    Schramm

DISCUSSIONE GENERALE

16 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Schramm • 18/06/21 22:58
    Scrivano - 7694 interventi
    pur non essendoci dubbio alcuno sull'inesistenza del nemico immaginario di magnotta (emmanuel manny lopez) e sull'essere il "nostro" uno scacchista di prim'ordine, vi sono tuttavia due elementi che non tornano, e che sembrano corroborare il suo non aver agito da solo: di chi è la terza mano visibile in uno dei video coi gatti? nella foto faxata al legale, chi ha mal ridotto luka come descrittogli nella lista degli abusi?

    comunque davvero odiosa quella sparata finale a tutto asfissiante moralismo della serie "tu guardi quindi fai il suo gioco e sei correo" - bella prova, noi guardiamo perché ci avete fatto sopra un documentario di tre ore e fischia il cui scopo è, si suppone, di informare e il cui rischio - ovviamente calcolatissimo - è di invogliare i più labili a ripescare i filmati originali..

    infine, non che sia determinante, ma non viene curiosamente mirrorato il nome del suo video con quello, analogo, dei maniaci ucraini. ma non c'è dubbio che nella sua pista cifrata di omaggi ed emulazioni, ci fosse anche un ossequio a quel caso..
  • Anthonyvm • 19/06/21 09:45
    Scrivano - 805 interventi
    Giuste osservazioni. Leggo che sua madre continua a sostenere la teoria Manny e cerca prove a sostegno. Non ricordo i dettagli, comunque la terza mano potrebbe appartenere a un amichetto occasionale di Luka.

    Pienamente d'accordo sulla chiosa ipocrita dell'ultimo episodio... Anche perchè poi, più che il pubblico morboso, il fulcro del discorso era la fase investigativa home-made. È passato un po' di tempo quindi potrei avere ricordi sfalsati, ma quello del voyeurismo shockumentarista veniva trattato come un discorso parallelo alla vicenda, che poteva eventualmente indirizzare il discorso verso nuovi spunti di argomentazione... Buttato lì a suggellare un'intera miniserie suona come una bella forzatura, o un tentativo degli autori di contrattaccare preventivamente eventuali critiche all'uso parziale dei filmati.

    Un riferimento a Dnepropetrovsk non ci sarebbe stato male, e anzi, lì sì che una digressione sulla viralità morbida dell'era internet avrebbe trovato vie più praticabili.
  • Schramm • 19/06/21 21:47
    Scrivano - 7694 interventi
    Anthonyvm ebbe a dire:
    Giuste osservazioni. Leggo che sua madre continua a sostenere la teoria Manny e cerca prove a sostegno. 
    seh campa ippodromo. con un nome cognome e soprannome così particolareggiati figurarsi se con un minimo di ricerche incrociate non sarebbe saltato fuori all'epoca. resta comunque senza risposta chi abbia ridotto così luka nella foto faxata. però però. mi azzarderei a ipotizzare due cose: considerato il suo amore per l'injoke bigger than fiction, non è da escludersi che magnotta si sia così malridotto da solo o su commissione, diciamo come lo scorpio di siegeliana memoria o lo stegman di classe 1984...

    sliding door: riagganciandoci al caso del video di dnepropetrovsk (tuttora incredibilmente reperibile sul surface web), omaggiato nel tagname, è da notare che, al pari di magnotta, lor signori erano degli assi dell'editing, con spiccata expertise nel videomontaggio. tanto più che si servirono di queste capacità come elemento difensivo al processo, cercando di vendere come falsi particolarmente ben riusciti tutti i video confiscati. quindi è probabile che con una contromossa inversa magnotta - a cui vengono riconosciute doti photoshoppare non comuni nello stesso documentario - si sia procurato digitalmente lividi, escoriazioni e ferite.
    Buttato lì a suggellare un'intera miniserie suona come una bella forzatura, o un tentativo degli autori di contrattaccare preventivamente eventuali critiche all'uso parziale dei filmati.
    nei quali peraltro non si vede davvero nulla, vuoi per il boosting dalla scalucca qualità al 4k, vuoi perché vengono deontologicamente interrotti molto prima. d'altronde chiunque conosce già il caso anche per sommi capi conosce bene anche il video (anche solo per sentito raccontare) e credo che uno spettatore occasionale totalmente digiuno di true crime, una volta messi sul piatto i contenuti, non si armerà certo di onion e vpn per cercare ste zozzerie sul dark web. poi vero est che la curiosità è una bruttissima bestia e che dei 7 miliardi e passa di individui di questo pianeta, una discreta fetta è rappresentata dai peggio sbalconati, ma il j'accuse guardi dunque pecchi, neanche fossimo su un film che può permettersi di teorizzare la colpevolezza dello spettatore (ma lì già parliamo di etica dello sguardo, di morale e non di moralismo) come chessò il cameraman & l'assassino, è davvero qualcosa da 92 minuti di pernacchia, che va a inficiare la bontà del risultato complessivo.
    Un riferimento a Dnepropetrovsk non ci sarebbe stato male, e anzi, lì sì che una digressione sulla viralità morbida dell'era internet avrebbe trovato vie più praticabili.
    in qualche modo se ne occupa lo stesso documentario the hammer maniacs, il cui recupero ti raccomando, abile nel sublimare a parole tutto il non mostrabile (e ce n'è a carriolate: il video sfuggito di mano e diventato più virale della spagnola, che pure basta a voler ricorrere all'ipnosi selettiva per cancellarlo dalla mente, è il meno barbaro tra quelli realizzati da quelle due bestie). 

    Ultima modifica: 19/06/21 22:14 da Schramm
  • Anthonyvm • 20/06/21 14:59
    Scrivano - 805 interventi
    Ma infatti... Ci speri pure, lei. E in fondo vorrei anche vedere, con un figlio così il minimo che si può tentare è convincere/si che la colpa primaria venga da fuori, dal mondo brutto e cattivo.
    Anch'io avevo azzardato l'ipotesi che potesse essersi autoinflitto le ecchimosi, ma la possibilità della photoshoppata ha una sua fascinosa meschinità.
    E incredibile che i maniaci ucraini abbiano osato giocare la carta fake! Non ne avevo idea. A proposito, il documentario di cui parli è per caso il reportage cileno Los maníacos del martillo?

    Schramm ebbe a dire:
    il j'accuse guardi dunque pecchi, neanche fossimo su un film che può permettersi di teorizzare la colpevolezza dello spettatore (ma lì già parliamo di etica dello sguardo, di morale e non di moralismo) come chessò il cameraman & l'assassino, è davvero qualcosa da 92 minuti di pernacchia, che va a inficiare la bontà del risultato complessivo.
    Esatto, messaggio a parte è del tutto fuori contesto. Sulla curiosità cattiva consigliera non muovo obiezioni, non sono mai stato immune al richiamo del macabro né all'impulso di googlare crimini o tragedie immortalati su video. Poi magari non clicco, però uno sguardo in vetrina ci scappa. Ma da qui ad accedere alla Hidden Wiki anche no...
    Se la frecciatina accusatoria doveva servire ad assopire nello spettatore netflixiano medio la tentazione di avventurarsi in certe zone oscure dell'Internet, un bel disclaimer testuale "non fatelo o vi si riempie il pc di malware" sarebbe stato più onesto.
  • Schramm • 21/06/21 12:34
    Scrivano - 7694 interventi
    Anthonyvm ebbe a dire:

    E incredibile che i maniaci ucraini abbiano osato giocare la carta fake! Non ne avevo idea. A proposito, il documentario di cui parli è per caso il reportage cileno Los maníacos del martillo?
    yep. un tempo di non facilissima reperibilità, oggi (o quanto meno fino a qualche mese fa) facilmente recuperabile sul tubetto. 85' da peli costantemente ritti (e senza quasi nulla vedere). meriterebbe anche solo per il passaggio reaction-video di jorge olguìn.



    Sulla curiosità cattiva consigliera non muovo obiezioni, non sono mai stato immune al richiamo del macabro né all'impulso di googlare crimini o tragedie immortalati su video. Poi magari non clicco, però uno sguardo in vetrina ci scappa. Ma da qui ad accedere alla Hidden Wiki anche no...
    per carità, ci siamo passati chi più chi meno tutti. come più o meno tutti, una volta fatto il pieno, arrivano (o dovrebbero arrivare) al punto in cui il narrato inorridisce e diciamo così sazia quanto o più del visivo, rendendolo ultroneo. personalmente a me di un mdpope basta conoscerne il borderò anche sommario per capire che non gli concederò un minuto del mio tempo neanche ben pagato. mi interessa come fenomeno ma non più come prodotto in sé. al di là di questo, trattare lo spettatore come un babbeo a suon di paternalismo oratoriale ecco no davvero. non vuoi che eric newman goda di ulteriore occhio di bue addosso rispetto a quello che già si puntò da solo, perfetto, a quel punto se proprio ti senti sopraffatto dallo scrupolo morale non dedicargli una docu-fiction, il cui orizzonte/destino è quello di una fruizione pubblica massiccia, tanto più considerando la piattaforma che l'ha commissionata/ospitata. e se lo fai evita di fare sentire chi l'ha seguita un cretino. altrimenti siamo al più disonesto trigger warning, col trigger a fare da parola chiave.

    Ultima modifica: 21/06/21 12:59 da Schramm
  • Zender • 21/06/21 15:23
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì, poi si continua su davibook eventualmente.
    Ultima modifica: 21/06/21 15:23 da Zender
  • Schramm • 22/06/21 09:57
    Scrivano - 7694 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì, poi si continua su davibook eventualmente.

    non vedo perché, il discorso sta comunque orbitando attorno a un difetto dell'opera schedata
  • Zender • 22/06/21 15:24
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Perché si parla del documentario, non del tema (se non marginalmente), per quello appunto esiste il davibook. Non è che in un documentario su Hitler si comincia a parlare di Hitler o dell'intera Seconda guerra mondiale.
  • Anthonyvm • 22/06/21 16:30
    Scrivano - 805 interventi
    Okay, Zender. A ogni modo appoggio in pieno la critica, Schramm, magari sono stato un po' clemente con la valutazione del doc, ma in generale ho apprezzato l'originalità dell'approccio, almeno nei primi due episodi e mezzo.
  • Raremirko • 22/06/21 20:46
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grazie a tutti per avermi fatto conoscere il film; Magnotta lo conoscevo già dal libro Killing for culture.
  • Raremirko • 22/06/21 21:16
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Esistono sottotitoli?
  • Anthonyvm • 22/06/21 22:39
    Scrivano - 805 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Esistono sottotitoli?


    Sì, è attualmente su Netflix.
  • Schramm • 22/06/21 22:59
    Scrivano - 7694 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Perché si parla del documentario, non del tema (se non marginalmente), per quello appunto esiste il davibook. Non è che in un documentario su Hitler si comincia a parlare di Hitler o dell'intera Seconda guerra mondiale.
    ma si stava infatti disquisendo di un difetto - peraltro cardinale - del documentario, ed è impossibile non parlare del tema, trattandosi appunto di qualcosa che documenta la realtà. per cui di essa, in merito al sistema rappresentativo, non si può non tenere debitamente conto. allora per un sampa è vietato parlare di muccioli o delle dinamiche che animavano san patrignano? siamo davvero al paradosso. è come se a un'interrogazione su marx venisse fatto tassativo divieto di parlare dei contenuti del capitale, o più per esteso, del capitalismo. le due cose vanno via insieme. questo è un documentario sul caso magnotta, ed essendo magnotta una sorta di cine-copycat è impossibile non disquisire dell'immaginario che l'ha ispirato, o della forbice biografica ivi catturata. e poi che male c'è nel farlo, a meno di deragliare di brutto in tematiche troppo distanti?
    non so, si chiama discussione generale per cosa?! possiamo solo stare a fare i convenevoli sul mi è piaciuto non mi è piaciuto quoto dissento senza più poter motivare alcunché?
    Ultima modifica: 22/06/21 23:11 da Schramm
  • Zender • 23/06/21 08:13
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Schramm, se ti fermi al piaciuto o non è piaciuto significa che non hai mai parlato di un film in modo sensato e quindi il discorso si  chiuderebbe qui. Di un film si può parlare giorni, riempire libri senza dover parlare del caso specifico di cui parla, quindi per piacere... Ripeto. Se vuoi continuare a parlare del caso si va su davibook. Se poi si vuol dire qualcosa niente di male, però poi ci si ferma o si passa su davibook. Per un Sampa si può cominciare a parlare ma non riempire pagine sul significato del gesto di Muccioli. Qui normalmente si parla di cinema, non di attualità o dei singoli casi affrontati dai documentari. Non si prende come spunto un documentario su Marx per parlare del capitalismo in generale in un sito di cinema (il che non vuol dire non poter citare il consumismo, va da sé, il mondo non è tutto nero o tutto bianco). Si chiama discussione generale ma è ovviamente sottinteso "SUL FILM", non su qualsiasi cosa ti venga in mente leggendo il titolo. Non è che poi non si possa esondare, ma riempire post e post sull'argomento e NON sul film non va bene.
  • Schramm • 23/06/21 14:49
    Scrivano - 7694 interventi
    scusa zender, ma da che cinema è cinema un documentario cattura e circostanzia una porzione di realtà, e questa non è segmentabile in compartimenti stagni neanche fossimo in tribunale.se conosci anche solo di traverso, come credo, il caso in questione, sai benissimo che è impossibile non parlare dell'opera (che lo ripercorre minuto per minuto) parlando del soggetto o andando a lambire certi specifici o mirroring tematici (e cinematografici: il cinema è, da sempre e per sempre, una costellazione). l'opera passa per il caso/personaggio che narra (senza il quale nemmeno esisterebbe) e il caso/personaggio passa per l'opera che se l'accolla. non mi paiono così dissociabili.
    altrimenti per l'appunto, altro non resta che attenersi a osservazioni spicciole o considerazioni sommarie sul personale gradimento e sulla ricezione dell'operazione. se questa mostra incongruenze (del caso o del personaggio) che restano senza un tentativo di risposta in un contesto che si preoccupa di fornirle tutte, non vedo alcunché di scorretto o di poco pertinente nel discuterne qui, che è del resto sempre stata la sede deputata per approfondire e allargarsi oltre il criterio estetico e formale, già imbrigliati nei 590 caratteri del commento.

    in ogni caso, e qui passo e chiudo, ribadisco che si stava esattamente disquisendo di un difetto dell'opera (sul quale magari torneremo sopra se/quando vedrai il doc), e neanche piccolo dato che - e non sono neanche da solo nell'osservarlo - sfregia più che malamente un'indagine fin là altrimenti ben elaborata.
  • Zender • 23/06/21 16:37
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Infatti. Già i documentari su un sito che dovrebbe riguardare cinema e fiction, principalmente, sono "abusivi", a maggior ragione lo diventano anche le discussioni relative che non riguardano la fiction. O meglio, lo diventano se si espandono troppo. Per i motivi che ti dicevo. Non è questo il posto giusto per parlare di capitalismo nella discussione su un documentario di Marx (rimanendo al tuo esempio). Lo si può fare, ma limitandosi o si aprono pagine e pagine che non leggerà mai nessuno (tranne forse qualche storico/filosofo completamente pazzo). Per non dire come sia facile debordare imn questi casi in frasi e circostanze legate a politica/attualità tutte da verificare e che necessiterebbero di verifiche di fonti ecc.