Discussioni su Girolimoni, il mostro di Roma - Film (1972) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

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  • B. Legnani • 2/03/10 22:10
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Mi sono permesso di correggere i commenti che parlavano di "errore giudiziario", scrivendo in sua vece "errore investigativo".
    Girolimoni, in Tribunale, venne assolto con formula piena.
  • Gugly • 2/03/10 22:16
    Portaborse - 4710 interventi
    Va bene, anche se alla fine il risultato fu lo stesso.
  • B. Legnani • 2/03/10 23:38
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    SPOILER

    Ho visto il film è vorrei convolgere i davinottiani su una cosa che mi ha colpito.
    Al di là della grande pietà verso la vittima della tragica vicenda, mi chiedo, come scritto nel commento, fino a che punto si possono alterare i fatti storici.
    Chedo venia, ma mi devo autocitare:
    "non solo s’esagera (non è vero che Girolimoni fu liberato senza processo, perché venne assolto in Tribunale; non è vero che i giornali ebbero l’ordine di tacere la notizia, perché essa, in modo non vistoso, fu pubblicata), ma pure s’inventa di peso (Lavia e famiglia creati dal nulla!). Un conto è far morire Hitler in un cinema (tutti sappiamo che non fu così), un altro conto è travisare fatti che lo spettatore non conosce".
    ***
    Poco contano le forzature che prima ho citato senza sottolinearle (anche se non capisco perché non rispettare la verità storica), ma perché inventare cose che non esistono, narrando un fatto di cronaca? Passi per gli anacronismi, ma come giudicate questa vicenda (totalmente inventata!) del colpevole "romano"?
    Fra l'altro nel finale (quello con Luca Sportelli, attorno al 1960) è lo stesso Manfredi a citare il vero colpevole, che era un religioso protestante!
  • Ciuvildo • 3/03/10 00:15
    Disoccupato - 20 interventi
    per quanto riguarda questa vicenda, ritengo che le accuse rivolte a Girolimoni, furono dettate dal desiderio del duce di trovare immediatamente il colpevole di questi nefandi delitti e suscitare nell'opinione pubblica quel senso di sicurezza e solerzia delle autorità di pubblica sicurezza, tale da generare sicurezza nella mente del comune cittadino. Sono tanti gli esempi negli anni che possono suffragare la mia personalissima tesi.
  • B. Legnani • 3/03/10 00:30
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Ciuvildo ebbe a dire:
    per quanto riguarda questa vicenda, ritengo che le accuse rivolte a Girolimoni, furono dettate dal desiderio del duce di trovare immediatamente il colpevole di questi nefandi delitti e suscitare nell'opinione pubblica quel senso di sicurezza e solerzia delle autorità di pubblica sicurezza, tale da generare sicurezza nella mente del comune cittadino. Sono tanti gli esempi negli anni che possono suffragare la mia personalissima tesi.

    Un attimo. Io non parlo di questo. Chiedo un parere se in un film che tratta di cronaca autentica (anche indipendentemente da questo film di Damiani) sia per voi giusto inventare ampie parti totalmente destituite ad ogni fondamento (in questo caso la colpevolezza di Lavia).
  • Zender • 3/03/10 07:54
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Sono d'accordo con Buono. Finché lo si fa con Hitler che tutti sanno come finì è un conto, "truccare" fatti meno noti senza magari spegare niente nel finale è scorretto. Poi bisogna vedere fino a che punto li si trucca, ovvio, perché al cinema è concesso alterare in parte la realtà per romanzare. Se lo si fa tuttavia in un film dichiaratamente ispirato alla cronaca e si modifica clamorosamente il finale allora non va bene, a parer mio.
  • Gugly • 3/03/10 12:45
    Portaborse - 4710 interventi
    Il film non l'ho ancora visto e mi riprometto di farlo a breve..ho letto qualcosa sulla vicenda, ma poco.
  • Brainiac • 3/03/10 14:50
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sono d'accordo con Buono.

    D'accordo anch'io.
    Nella mia, di recensione, ho parlato di Girolimoni "incastrato dai poteri forti dell'epoca fascista" e non di fascismo tout-court (dato che avevo letto che alcuni giornali avevano spostato l'opinione pubblica criticando la dispendiosa vita da scapolo di Girolimoni).

    Provo sempre un lieve fastidio, inoltre, nei film a ricostruzione storica, sono assillato dal pensiero che narrare dei giochi di potere è operazione quantomeno azzardata, e comunque sia parziale.

    Sarò fatalista, ma credo che non sapremo mai cosa succede nelle stanze del potere (e per questo ho bocciato un film come Il divo).

    Il Girolimoni mi è piaciuto tantissimo per un Manfredi al suo meglio e per l'atmosfera da thriller malevolo.
    Ultima modifica: 3/03/10 15:07 da Brainiac
  • Zender • 3/03/10 15:24
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Sarò fatalista, ma credo che non sapremo mai cosa succede nelle stanze del potere (e per questo ho bocciato un film come Il divo).
    Più che fatalista direi realista. A meno che tu non abbia intenzione di seviziare Andreotti o Cossiga (è uno scherzo, sia chiaro, è una cosa vietata dalla legge) non potrai mai sapere che accade lì, nella stanza dei bottoni. Ti posso al limite citare una frase di Mongo: Mongo è solo piccola pedina in grande gioco della vita...
  • Cangaceiro • 3/03/10 16:20
    Call center Davinotti - 739 interventi
    Io vidi il film senza sapere nulla di chi fosse il vero Girolimoni e della sua vicenda giudiziaria.
    Mi sono un pò informato soltanto dopo ed in maniera superficiale. Se è vero che Damiani e gli sceneggiatori hanno un pò manipolato i fatti reali cambiandoli e spacciandoli per veri va da sè che l'operazione non brilli certo per onestà... Nel caso del recente Tarantino il gioco è chiaramente a carte scoperte perchè chiunque invece conosce perfettamente le gesta e la fine di Hitler.
  • Ciuvildo • 4/03/10 03:17
    Disoccupato - 20 interventi
    non sempre il cinema deve dimostrare realtà, l'emozione ed il coinvolgimento portano ad amare una pellicola ed in seguito a conoscere la storia che l'ha generata!
  • B. Legnani • 4/03/10 11:12
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Ciuvildo ebbe a dire:
    non sempre il cinema deve dimostrare realtà, l'emozione ed il coinvolgimento portano ad amare una pellicola ed in seguito a conoscere la storia che l'ha generata!

    Su questo non ci piove. Il mio **½ è dovuto al fatto che il film (a mio parere, è ovvio) era decisamente buono per almeno tre quarti, calando però nel lungo finale. E **½ non è certo un brutto pallinaggio. Qui non si discute del livello del film (che può piacere di più o di meno - noto che Morandini e Kezich hanno una valutazione più scarsa di tutti noi), né si chiede realtà assoluta (sarebbe impossibile, ovviamente, ricostruire in modo storico il dialogo fra Mussolini e il Capo della Polizia e mille altre cose, come accennava Brainiac).
    Certe forzature le accetto, magari storcendo un po' il naso, ma le accetto (aggiungo a quanto già detto che la pena di morte era stata re-introdotta molto prima dell'arresto di Girolimoni!): la perplessità nasce dall'intera vicenda Lavia, con la quale si dà una soluzione totalmente priva di fondamento al tragico caso.
    ***
    Grazie a tutti per le risposte.
    Ultima modifica: 4/03/10 11:12 da B. Legnani
  • Enricottta • 4/03/10 15:40
    Magazziniere - 81 interventi
    I delatori,i confidenti,gli "spioni" nel ventennio fascista e forse ai giorni nostri,sono fondamentali nel risolvere i casi di pubblica sicurezza.Ci si dimentica che essendo umani,possano essere spinti a segnalare le più svariate persone,per futili motivi.Sarebbe bastato questo ,per rilasciare il buon Girolimoni nel volgere di poche ore.Ora,le responsabilità devono per forza essere ascritte ad una schiera di burocrati e insensibli politici,o si può più benevolmente accettare che Girolimoni non venne processato(dalla giustizia,forse),no!.Il mostro in prima pagina ,c'è rimasto per sempre.Il cinema deve prendersi licenze,che non dovrebbero mai essere "scappatoie".Comunque, è sempre opportuno documentarsi se il film è troppo "fiction" .
  • Gugly • 4/03/10 23:11
    Portaborse - 4710 interventi
    Sinceramente non ho capito l'introduzione del personaggio di Lavia e la sua conclusione.
  • B. Legnani • 5/03/10 16:27
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Sinceramente non ho capito l'introduzione del personaggio di Lavia e la sua conclusione.

    SPOILER
    Ovviamente hai capito che il colpevole è lui... Pertanto, se ben capisco, sei perplessa sul fatto che venga inserita, in un contesto di cronaca autentica, un "colpevole" totalmente inventato.
    Nel finale il soggetto è totalmente inebetito. Io la capisco così: o la follìa ha avuto una deriva devastante o sono i familiari che lo imbottiscono di qualcosa per renderlo inoffensivo.
  • Gugly • 5/03/10 17:16
    Portaborse - 4710 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Gugly ebbe a dire:
    Sinceramente non ho capito l'introduzione del personaggio di Lavia e la sua conclusione.

    SPOILER
    Ovviamente hai capito che il colpevole è lui... Pertanto, se ben capisco, sei perplessa sul fatto che venga inserita, in un contesto di cronaca autentica, un "colpevole" totalmente inventato.
    Nel finale il soggetto è totalmente inebetito. Io la capisco così: o la follìa ha avuto una deriva devastante o sono i familiari che lo imbottiscono di qualcosa per renderlo inoffensivo.


    Sì, esatto. Oltre all'inventato, mi sembra esserci uno iato troppo forte tra l'inizio e la fine del film.
    Ultima modifica: 5/03/10 17:17 da Gugly
  • B. Legnani • 6/03/10 00:39
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Questo è Boldrini, il capo della Polizia, a colloquio con Catenacci-Mussolini.
    Faccia nota, ma non riesco a ricordare come si chiama...
    Renato, mi aiuti?
    Ultima modifica: 6/03/10 00:39 da B. Legnani
  • Skinner • 30/03/11 18:22
    Custode notturno - 123 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    SPOILER

    Ho visto il film è vorrei convolgere i davinottiani su una cosa che mi ha colpito.
    Al di là della grande pietà verso la vittima della tragica vicenda, mi chiedo, come scritto nel commento, fino a che punto si possono alterare i fatti storici.
    Chedo venia, ma mi devo autocitare:
    "non solo s’esagera (non è vero che Girolimoni fu liberato senza processo, perché venne assolto in Tribunale; non è vero che i giornali ebbero l’ordine di tacere la notizia, perché essa, in modo non vistoso, fu pubblicata), ma pure s’inventa di peso (Lavia e famiglia creati dal nulla!). Un conto è far morire Hitler in un cinema (tutti sappiamo che non fu così), un altro conto è travisare fatti che lo spettatore non conosce".
    ***
    Fra l'altro nel finale (quello con Luca Sportelli, attorno al 1960) è lo stesso Manfredi a citare il vero colpevole, che era un religioso protestante!


    Allora Buono devo correggerti
    1- il personaggio di Lavia è un personaggio assolutamente reale, è vero l'episodio della violenza sulla neonata (che fu colpevolmente sottovalutato dagli investigatori dell'epoca) di cui cambia solo un pò la dinamica, reali sono i legami familiari, e reale è anche che fu avallata l'ipotesi che fosse stato lui il vero "mostro".

    Ovviamente è una forzatura cinematografica indicarlo con certezza come colpevole, ma questa era evidentemente l'ipotesi di Damiani, ad ogni modo per nulla inventata ma con dei fondamenti storiografici

    2- l'idea che il mostro fosse il prete anglosassone è poco più di una ipotesi con indizi suggestivi ma molti punti a sfavore:
    - in primis il mostro e il prete corrispondevano a identikit completamente diversi (in primis anagrafici, il prete aveva 65 anni, il mostro descritto dai molti testimoni 30,non più di 35)
    - è molto difficile che il prete avesse la furia sessuale che il vero assassino mostrò di avere (peraltro in occasione del suo breve arresto fu acclarato fosse sessualmente impotente)
    - è molto difficile che un prete anglosassone che era acclarato conoscesse solo poche parole d'italiano potesse avvicinare facilmente bambine dei borghi popolari romani e allontanarsi agevolmente con esse senza dare nell'occhio

    3- riguardo alla pubblicazione della notizia dell'assoluzione, risulta fu pubblicata tra le brevi di cronaca da un solo quotidiano di scarsa circolazione ("La tribuna"), tutti gli altri tacerono.

    Sul vero mostro, è molto probabile che fu fatto "sparire" in silenzio, a luci spente, per non porre maggiormente l'attenzione sul gran casino giudiziario e investigativo che era stato fatto
    Ultima modifica: 30/03/11 18:23 da Skinner
  • B. Legnani • 30/03/11 19:28
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Skinner ebbe a dire:

    Ovviamente è una forzatura cinematografica indicarlo con certezza come colpevole...


    Grazie dell'aver aperto il dibattito.
    Forse ho esagerato, ma la sostanza cruciale è quella che intendevo, perché indicare un colpevole certo, che tale non è...

    Skinner ebbe a dire:

    l'idea che il mostro fosse il prete anglosassone è poco più di una ipotesi con indizi suggestivi ma molti punti a sfavore


    cfr. Roma criminale di Armati e Selvetella. Il sacerdote, trasferito altrove, si macchiò di analoghe colpe, sia in Italia, sia all'estero. Devo trovare altre fonti che consultai all'epoca.

    Skinner ebbe a dire:

    ...fu pubblicata tra le brevi di cronaca da un solo quotidiano di scarsa circolazione ("La tribuna"), tutti gli altri tacerono.



    Nel film si dice che NESSUN giornale pubblicò la cosa, il che è falso. Anche qui devo cercare la mia fonte, che - se ben ricordo - smentiva la vulgata che sia stata la sola "La Tribuna" a scriverne. C'è una bella differenza.
    Ultima modifica: 30/03/11 19:44 da B. Legnani
  • B. Legnani • 30/03/11 19:42
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Skinner, ma dove posso trovare notizie sulla morte della neonata del caso Girolimoni?

    A me risulta che le bimbe morte avessero 3, 4, 6, 5 anni.
    Ultima modifica: 30/03/11 19:54 da B. Legnani