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Discussioni su Faust - Film (2011) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

22 post
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  • Cotola • 4/11/11 00:37
    Consigliere avanzato - 3918 interventi
    Dopo tanta attesa l'ho visto: ha mantenuto le
    aspettative. Per ora gli ho dato 5 palle ma conto di rivederlo almeno una seconda volta. E'
    un film troppo importante e difficile per giudicarlo "serenamente" dopo appena una visione. Ma seguendo la regola aurea del Davinotti l'ho comunque recensito, buttando giù le impressioni a caldo, comunque un pò ponderate (la visione è finita da circa 3 ore). In ogni caso come per Malick, mi sento di
    dire che anche questo potrebbe dividere non poco. Fermo restando che è impossibile, o almeno improbabile, non rendergli il merito di
    avere una cifra stilistica, "filosofica" ed "artistica" che la maggior parte delle pellicole odierne nemmeno si sognano.
  • Zender • 4/11/11 14:39
    Capo scrivano - 49207 interventi
    Bravo, sempre seguire le regole quando sono auree. Lo giudicherai serenamente in un secondo tempo, non c'è fretta :)
  • Rebis • 4/11/11 16:06
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Che fatica Sokurov... ma mi sa che questo lo dovrò proprio andare a vedere...
  • Cotola • 4/11/11 16:35
    Consigliere avanzato - 3918 interventi
    Tyron è un film impegnativo, ma secondo me alla
    fine lo sforzo è ripagato. Chiaramente potrebbe
    anche non piacerti, ma non perderlo. D'altronde
    i fortunati in Italia che possono vederlo sono
    davvero pochi. Dopo un inizio con sole 5 copie
    si è poi passati a 12 che sono comunque pochissime e per giunta solo in 5-6 regioni.
    E poi un film del genere meglio vederlo al cinema. In tv perde tutta la sua forza visiva.
  • Cotola • 4/11/11 16:37
    Consigliere avanzato - 3918 interventi
    Zender mi è venuta in mente una cosa che si
    potrebbe aggiungere nelle note (o forse in curiosità): il film viene proiettato in formato
    4/3 e non in wide-screen, per volere dello stesso Sokurov.
  • Cotola • 5/11/11 00:38
    Consigliere avanzato - 3918 interventi
    Per fortuna, siamo passati dalle 5 sale iniziali alle ventidue odierne. Un bel passo
    avanti per un film assolutamente meritevole.
  • Zender • 5/11/11 08:20
    Capo scrivano - 49207 interventi
    L'ho aggiunto nelle note, grazie Cotola. Mi sembra un vezzo fuori tempo massimo oggi, ma ognuno ha le sue fisse...
  • Rebis • 19/11/11 16:57
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Caro Cotola avrei voluto parlartene di persona ma tant'è...

    Insomma ho seguito il tuo consiglio, mi sono fatto coraggio (d'altra parte se ho visto pure l'ultimo Von Trier sono pronto a tutto) e, pur evitando consapevolmente e colpevolmente la versione in lingua con sottotitoli italiani (beh, ecco, il libro me lo leggo a casa con calma :)))), ho affrontato questo benedetto ultimo osannato Sokurov.

    Bene: posto che non lo amo come regista e che molte delle sue stratificazioni visive mi sembrano artificiose e funzionali solo a inspessire una dimensione cinema di cui rimane sostanzialmente privo (i suoi film, per me, sono quasi sempre teatro filmato o mera allegorizzazione visiva - chiaramente è una percezione personalissima anche non condivisibile: ma perché il formato in 4/3? perchè le immagini oblique o sghembe?), posto che trovo il suo cinema noioso e discendete di quel cinema d'assai spocchiosamente ermetico, concettuale, ostico, duro da ricevere senza quantità di informazioni preliminari, e posto infine che mi sono comunque discretamente annoiato durante la visione, ecco posto tutto ciò posso dire - e non è un paradosso - che mi è piaciuto! Che, tra quelli che ho visto (Arca Russa, Moloch, Taurus), è il suo film più fruibile e gestibile.

    Mi rimane il dubbio di quanto – concettualmente parlando - sia dovuto alla fonte letteraria (pur trasgredita) e quanto a Sokurov (direi, principalmente, la dimensione politica che allude all'oggi e alla produzione sovvenzionata dallo stato).

    E' però indiscutibile il fatto che Sokurov sia riuscito a dare forma a momenti visivi magnifici: ecco, io di fronte alla caduta nelle acque del fiume mi sono definitivamente arreso e ho riconosciuto la genuinità della sua ispirazione.

    Insomma grazie per il suggerimento, diversamente non credo avrei avuto la forza di affrontarlo.
    Ultima modifica: 19/11/11 17:08 da Rebis
  • Cotola • 21/11/11 15:16
    Consigliere avanzato - 3918 interventi
    Insomma mi sono salvato. Tre pallini non è per nulla male. A me è piacuto molto, senza riserve. Capisco però che è una pellicola particolare che può dare vita a giudizi molto diversi. Sul 4/3, ci riflettevo con una mia amica quando sono andato a vederlo la seconda volta: come tu dici, essendo Sokurov un autore molto teatrale, è probabile che abbia voluto restingere lo spazio "scenico" proprio per dare ancor più l'impressione della teatralità, o forse anche per mettere in scena un certo aspetto teatrale dell'esistenza umana. Difficile dirlo, come è arduo metabolizzarlo appieno dopo appena una, due ma anche tre visioni. Credo sia la classica pellicola che vista svariate volte, fa venire in mente sempre spunti diversi.


    P.S.

    Peccato tu non sia venuto: ne avremmo discusso dinanzi ad una bella pirofila di rane fumanti. Spero che la febbre non ti sia
    venuta a seguito del film ;-)
  • Rebis • 21/11/11 16:07
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Sì anch'io credo che in fondo la scelta del 4/3 risponda ad una esigenza di tipo estetico-spaziale anche se non riesco a togliermi dalla testa l'idea che un simile formato sottolinei - per anacronismo e inusualità - la dimensione cinematografica del film: insomma, una specie di espediente, così come le immagini sghembe (una deformazione rafforzata dal 4/3 che riduce la diagonale) che non hanno (mi è parso) alcun valore narrativo o simbolico. All'inizio credevo che le usasse tutte le volte che Faust soccombe alle lusinghe del maligno, come se la sua percezione vacillasse, ma poi mi sono reso conto che Sokurov le ha usate in modo arbitrario... o forse non ne ho semplicemente colto il senso....
    Ultima modifica: 21/11/11 16:09 da Rebis
  • Didda23 • 16/03/13 14:12
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Rebis ebbe a dire:

    " posto che trovo il suo cinema noioso e discendete di quel cinema d'assai spocchiosamente ermetico, concettuale, ostico, duro da ricevere senza quantità di informazioni preliminari, e posto infine che mi sono comunque discretamente annoiato durante la visione, ecco posto tutto ciò posso dire - e non è un paradosso - che mi è piaciuto! "

    Non sarei riuscito a spiegarmi meglio. Purtroppo, a differenza tua, l'ho trovato un esercizio di stile fine a sè stesso che mi ha generato solo noia ( anche per via della logorrea della sceneggiatura). Interessante il discorso visivo e fotografico, ma concettualmente mi è sembrato solo una mattonata troppo ermetica che richiede uno sforzo mentale non indifferente, che per l'opera in questione non mi sono sentito in grado di espletare.
  • Rebis • 16/03/13 17:08
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Un'opera che non impegna, ma costringe all'impegno come condizione di fruibilità. Ma è un'attitudine del cinema di Sokurov quella di costringere ad un'esegesi continua lo spettatore. E, sono d'accordo, non è necessariamente un pregio :) Nel complesso comunque è il suo film più bello, almeno tra quelli che ho visto
    Ultima modifica: 17/03/13 19:39 da Rebis
  • Cotola • 16/03/13 21:36
    Consigliere avanzato - 3918 interventi
    Capisco i vostri punti di vista e credo francamente che ci stiano tutti. E' vero soprattutto che Sokurov spesso dà l'impressione (e credo che in parte sia così) di piacersi troppo e di eccedere in tecnicismi fini a se stessi (si veda a tal proposito soprattutto Arca russa che ha ricevuto molte critiche proprio in tal senso). Tuttavia i suoi film mi piacciono molto sotto tanti i punti di vista ma vi confesso che vederli è uno di quei casi in cui mi piacerebbero lo stesso anche solo per bearmi della tecnica a mio avviso di
    livello molto alto.

    E poi in altri casi il russo ha dimostrato di essere un regista che sa sprigionare un "umanità" rara: penso soprattutto a quel gioiello che è Madre e figlio (anche lì tecnica a palla).
  • Didda23 • 16/03/13 22:27
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Per me la tecnica è fondamentale, ma in questo caso specifico la sceneggiatura è talmente greve da " annebbiare" anche le immagini. Confermo, visivamente è ricercatissimo.
  • Pigro • 17/03/13 11:13
    Consigliere - 1713 interventi
    Sokurov è una gran palla, non c'è ombra di dubbio (io non lo sopporto, almeno per quel che ho visto finora), eppure su questo Faust concordo con Rebis: noioso ma notevole, o meglio affascinante e ipnotico.
    Il problema del tecnicismo sta nella sua gratuità o necessità: ebbene, qui lo stile di Sokurov ha perfettamente senso rispetto a ciò che sta raccontando. L'immagine, lo stile di narrazione concorrono a dare visivamente quel senso della vertigine e del mistero che le parole contengono: dopotutto parliamo di qualcosa (il rapporto tra l'uomo e l'ultraterreno) che non può essere avvicinato con i normali strumenti della ragione e della chiarezza. E non è neanche necessario seguire tutto, capire tutto, vedere tutto: secondo me, in questo film ci si può anche perdere, assopire, annoiare, senza che sia intaccata una sola briciola del suo senso e della sua interezza (del resto, se togli un pezzo all'assoluto, continui ad avere l'assoluto: ed è proprio di assoluto che qui si parla). In questo senso, i dialoghi infiniti tra Faust e diavolo (o sua incarnazione) arrivano a lambire l'effetto del mantra, quasi non li ascolti più, così come le immagini quasi non le vedi più: l'importante è che ci sei e che ti senti risucchiato in questa vertigine (ed ecco, forse, il senso più epidermico del 4/3), che ne fai parte, e che alla fine ne esci stordito, perfino incapace di riferire ciò che hai visto o sentito. In questo senso, è un gran bel film. La mia ultima frase del commento si riferisce proprio alla sensazione che ho provato: "s’insinua fastidiosamente un lugubre fascino per la vertigine dell’assoluto e della saturazione". E di fronte a questo, anche se mi sono annoiato, anche se non ho seguito tutto, anche se ho trovato Sokurov - come sempre - saccente e spocchioso, alla fine non riesco a non riconoscere che questo film rappresenta una vera esperienza di visione (e uso "visione" in tutti i suoi sensi possibili, sia chiaro).
  • Rebis • 17/03/13 19:42
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Credo proprio che Sokurov mirasse a quello che dici Pigro, ad un magma visivo, percettivo, continuamente decifrato dal testo letterario. E penso che in questo caso sia arrivato molto vicino all'effetto sperato. Poi si sa, c'è della noia nella bulimia :)
  • Didda23 • 17/03/13 23:20
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Complimenti per la bella analisi, Pigro.
  • Schramm • 1/04/15 01:02
    Scrivano - 7824 interventi
    io sono invece rimasto del tutto refrattario a tanta compiaciuta spocchia. resto dell'idea che sokurov è rimasto rovinato dai buoni maestri e che l'essere stato allievo di tarkovskij gli ha malamente dato alla testa.

    per quel che mi riguarda, malgrado la sensazione di aver assistito a una sorta di zulawski che procede a passo lunare e alcuni due brevi istanti, fascinazione sottozero, e un prolasso scrotale indescrivibile. la sensazione è quella di aver ingurgitato catrame a ettolitri, e tutto questo sublime senso di assoluto non mi è proprio arrivato se non sotto forma di tedio, quello sì tutt'altro che relativo. e dopo quest'ennesimo tentativo di fare la pace con sokurov, alzo bandiera bianca e dico addio per sempre a quel che sarà il suo cinema a venire.
  • Rebis • 1/04/15 11:41
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Anche per me Sokurov è nella lista degli autori archiviati in via definitiva: Faust in fondo me lo sono fatto piacere, ma il suo cinema non è proprio cosa per me.
    Ultima modifica: 1/04/15 11:44 da Rebis
  • Schramm • 1/04/15 13:11
    Scrivano - 7824 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Anche per me Sokurov è nella lista degli autori archiviati in via definitiva: Faust in fondo me lo sono fatto piacere, ma il suo cinema non è proprio cosa per me.

    ti sono sodale al 101%, ma tengo a precisarlo, non è una questione di sola noia (che s'è fatta sentire eccome): riconosco grandezza all'opera, capisco l'intendimento filosofico che sta dietro e ammiro anche il modo in cui la matrice di goethe è stata ricodificata e narrativamente sparigliata, e comprendo tutti i motivi di chi l'ha ammirata e magnificata, ma è la prosopopea che sta dietro che mi catapulta anni luce lontano dall'opera, è tutto lo snobismo che la impregna pari merito ai secoli di pittura e filosofia e letteratura che non ho tollerato e che mi ha fatto prendere le debite distanze anziché farmi diventare una statua di sale.
    Ultima modifica: 1/04/15 13:12 da Schramm