Discussioni su Faust - Film (2011)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Rebis • 2/04/15 13:01
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Sono con te su tutta la linea, anche se nel caso specifico, vuoi per la matrice letteraria, vuoi per la bellezza figurativa, ho sofferto meno l'ipostazione autoriale rispetto ad altri film di Sokurov - davvero indigeribili - e riconoscerne il valore (oggettivo) mi è costato uno sforzo relativo.

    Sarebbe interessante stilare la lista dei "registi archiviati" anche se temo che darebbe adito a scontri e aspri diverbi...
  • Buiomega71 • 10/12/22 10:09
    Consigliere - 25943 interventi
    Durante la visione di siffatto capolavoro osannato dai critici (e ti pareva) , mi sovveniva l'equazione che ci sono due tipi di trivialità scatologica: quella di Boldi e De Sica liquidata, con disprezzo dai più, come di bassa lega e quella di Sukorov, poetica e raffinata.

    Per il sottoscritto le scoregge sono scoregge, sia che le produca Boldi in Natale in India o il Mefistofele di Sukorov, due pesi, due misure.

    L'impressione e che il Faust del regista russo viaggi sui binari equi di Neri Parenti, per non dire nandocicerschi

    Mefistofele (che sembra il Julian Beck di Poltergeist 2, ma con molta meno inquietudine e repellenza demoniaca e più vicino alla macchietta) scoreggia nel tugurio di Faust, una paziente su con l'età, che ansima goduriosa, si infila un uovo proprio lì, Wagner, l'assistente idiota di Faust, annusa beato i calzini appena sfilati di Faust stesso, Faust , nella lavanderia, alza le sottane a Margarete come farebbe Alvaro Vitali nei Pierini, apoteosi marianolaurentesca con Mefistofele , in preda a mal di pancia, che va a defecare in chiesa, ripetuti calci nel sedere come nelle comiche mute, blasfemie decamerotiche da quattro soldi con Mefistofele che limona con un crocifisso e con la statua della Vergine Maria, ridicoli sottintesi omoerotici, Faust e Mefistofele che sembrano sempre più Gianni & Pinotto in un'ininterrotta, asfissiante, insopportabile e snervante logorrea che, dopo un po non si segue nemmeno più, da tanto prenda per sfinimento, l'inutile e demenziale parentesi con il russo sulla carrozza (che puzza pure lui, guarda caso), quella ancora più nonsense all'osteria.

    Un coacervo di grandissimi momenti da commediaccia di bassa lega, spezzati da rari momenti di indubbio fascino visivo (Faust e Margarete che cadono nel fiume, il volto Margarete che si "blocca" sullo schermo come il neonato di 2001, e il respiro di Faust identico a quello dell'astronauta Bowman, Faust nella camera di Margarete con i mutanti stile Catastrofe che sbucano dagli armadi o spiano dalla finestrella, il finale in una ade post atomico dagli influssi pasoliniani), che cozzano con le picaresche idiozie dei due protagonisti.

    Inicipit straordinario, una sottospecie di Frankenstein marcissimo e ultragore da rivaleggiare con Paul Morrissey (il cadavere eviscerato con cura certosina) con cascami di interiora cadaveriche degne del Giorno degli zombi , poi Sokurov, in preda al delirio, ci infila dentro mostri e mostricciattoli parayuzniano/gordoniani (Mefistofele modello barone Harkonnen alla lavanderia, oggetto di scherno delle donne, con battutacce a doppio senso, il disgustoso homunculus sottovetro che pare uscito da uno z movie di Charles Band), sottogilliamate (l'immensa copertona con le ricchezze di Mefistofele e la ricerca delle monete d'oro in mezzo a polvere e giganteschi ratti), la Schygulla che si aggira come una povera demente per tutto il film, Faust traghettato da Mefistofele in avventure più o meno serie come lo Scrooge di Dickens e fastidiose inquadrature sghembe a sottolineare la perdizione di Faust con espressioni e azioni da perfetto imbecille.

    La satira dissacrante e il surrealismo provocatorio jodorowskyano/bunueliano fanno cilecca nelle mani dell'autore russo, che più che spocchioso mi è parso cialtronesco e goliardico, pur dotato, innegabilmente, di certo talento visivo (assai sprecato). E più che una mattonata tarkovskijana (che sarebbe stata il male minore) lo trovato, in parecchi frangenti, davvero stupido (con rispetto parlando).

    In definitiva una straordinaria e pagliaccesca boiata d'autore.
    Ultima modifica: 10/12/22 14:48 da Buiomega71