Discussioni su Fantasmi da Marte - Film (2001) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

13 post
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  • Poppo • 24/11/16 22:47
    Galoppino - 466 interventi

    Schramm - 24 novembre 2016 ore 13:43

    * Marte ha circa 1/3 di gravità terrestre, ma nel film non viene fatto alcuno sforzo per simulare problemi o vantaggi scaturenti da un simile dato geo-ambientale. Il pianeta è terraformato per l’80% ma privo del 100% dell’ossigenazione atmosferica vegetale utile a mantenere in vita i protagonisti: nei dialoghi viene detto che andrebbero portate maschere ma tutto quel che viene indossato, peraltro solo parzialmente lungo il film, sono occhiali di protezione…

    Fonte: Imdb



    Ma la “non scientificità” dell'approccio alle tecnologie spaziali non va letta come un demerito, perché è una possibile traccia per entrare nel “sottotesto” della sceneggiatura.

    Il film è chiaramente tutto sviluppato su un piano allegorico. Il miglior cinema lavora sempre su piani simbolici. Questo Marte è in realtà la nostra poco amata Terra. Dunque camminiamo e respiriamo come fossimo a casa nostra.

    “Questo pianeta mi dà addosso da quando sono nato” (cit.1, più o meno letterale).


    SPOILER a raffica

    L'apertura della "porta" nel sito archeologico fa tanto apertura di tomba egizia con maledizione dei faraoni annessa. Ma è chiaramente un ulteriore piano simbolico. “Sono io che ho aperto il Vaso di Pandora” (cit.2, idem).

    Il treno, tra i mezzi di locomozione, è quanto di più cinematograficamente terrestre sia possibile immaginarsi. E la mongolfiera non è da meno.

    Il potere patriarcale soppiantato dal matriarcato la dice lunga su come le cose potrebbero rimanere le stesse.

    La nuclearizzazione del luogo impestato dai “marziani” è la scemenza umana per eccellenza. Siam sempre lì ha risolvere facendo esplodere piccole o grandi bombe atomiche...

    La ribellione ("marziani") a colpi di teste mozzate è tipica degli umani incazzati.

    La soluzione di forza (finale), cioè la repressione armata, non porta a nessuna soluzione. "Ma è quello che sappiamo fare meglio" (cit.3).

    Da notarsi invece che l'estasi indotta con sostanze allucinogene vince il male.

    Carpenter superstar anche qui.
    Ultima modifica: 24/11/16 23:07 da Poppo
  • Schramm • 25/11/16 11:47
    Scrivano - 7694 interventi
    assolutamente d'accordo su tutto, e anzi qua la mano per le tue illuminate e acute osservazioni. del resto il cinema è fatto di alogie, buchi neri, vuoti d'aria acqua terra fuoco. è la reincarnazione di un sogno o di un'allucinazione e in quanto tale è sciocco chiedergli ratio o dargli ordine e bacchettarlo sulle dita. però è anche vero che di norma carpy è stato molto più attento nel renderle plausibili. in ogni caso per me un gianni ingiustamente bistrattato, anche se lo si sorprende a rimirare l'album di famiglia non senza nostalgia e una punta di compiacimento. carpenter diem dunque!
    Ultima modifica: 25/11/16 11:48 da Schramm
  • Faggi • 25/11/16 16:01
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    Interessanti osservazioni, Poppo e Schramm.
    Mi introduco con questa mia, che spero non lasci il tempo che trova...

    Nel cinema il realismo può avere diversi significati. Attiene anche alla coerenza interna (visiva) più che alla plausibilità; se ci sono evidenti esagerazioni, questo nulla toglie al fatto che le scene, se sono girate bene, siano coerenti con l'insieme di finzione, tanto da farle apparire, appunto, realistiche (verosimili) nella convenzione filmica. Dunque il reale in celluloide si può permettere di scavalcare il reale della quotidianità, per fortuna. Ed è questa una delle magie del cinema, quando è fatto bene.
  • Daniela • 25/11/16 20:04
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Faggi ebbe a dire:

    Nel cinema il realismo può avere diversi significati. Attiene anche alla coerenza interna (visiva) più che alla plausibilità; se ci sono evidenti esagerazioni, questo nulla toglie al fatto che le scene, se sono girate bene, siano coerenti con l'insieme di finzione, tanto da farle apparire, appunto, realistiche (verosimili) nella convenzione filmica. Dunque il reale in celluloide si può permettere di scavalcare il reale della quotidianità, per fortuna. Ed è questa una delle magie del cinema, quando è fatto bene.


    Concetto che condivido in toto, ma che non sarei mai riuscita ad esprimere in maniera tanto chiara e convincente.
  • Faggi • 26/11/16 15:50
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    Grazie Daniela. Mi viene in mente un esempio (da un altro film, La mala ordina): quando Mario Adorf spacca a testate il parabrezza del furgone al quale si è avvinghiato... È tutta una esagerazione ai limiti dell'impossibile per un contesto realistico ma la scena (tutta la sequenza) è talmente ben girata da essere coerente e plausibile; quindi realistica nella convenzione filmica.
  • Poppo • 26/11/16 16:06
    Galoppino - 466 interventi
    Rimaniamo su Carpenter's Ghosts of Mars.

    Non capisco cosa ci sia di "poco plausibile" rispetto alla (presunta?) "plausibilità" di La Cosa o Essi Vivono, tanto per citare due massimi capolavori che rimangono nel campo della sci-fi, un po' horror, o molto ideologica, ma pur sempre sci-fi.
  • Daniela • 26/11/16 17:37
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Rimaniamo su Carpenter's Ghosts of Mars.

    Non capisco cosa ci sia di "poco plausibile" rispetto alla (presunta?) "plausibilità" di La Cosa o Essi Vivono, tanto per citare due massimi capolavori che rimangono nel campo della sci-fi, un po' horror, o molto ideologica, ma pur sempre sci-fi.


    Le argomentazioni sulla "implausibilità" si riferivano al fatto che il film è ambientato su Marte, a differenza dei "terrestri" La Cosa e Essi vivono. Poi certo sempre di fantascienza si tratta e quindi la sospensione dell'incredulità è più che d'obbligo e poi come già argomentato la plausibilità di questo o quel dettaglio va inquadrata nel contesto del racconto.

    Fantasmi su Marte non è certo uno dei capolavori di Carpenter, che fra l'altro è uno dei miei registi preferiti, però personalmente l'ho trovato divertente e molto "carpenteriano", apprezzando soprattutto l'idea del matriarcato (e qui nessuno arricci il naso: dopo tutto sono centinaia i film di fanta che dipingono il nostro ruolo ancillare anche fra secoli o millenni). Presa del racconto, non mi ricordo proprio di aver notato durante la visione le incongruenze riguardanti atmosfera e gravità marziane.

    X Faggi: scena formidabile quella che hai citato, la più adrenalitica di un film comunque notevolissimo. Ed è girata con tale maestria che letteralmente non lascia neppure il tempo a mettersi a pensare se sia verosimile o meno ;o)
  • Poppo • 27/11/16 14:25
    Galoppino - 466 interventi
    La cosiddetta “sospensione dell'incredulità” a mio parere è un'altra cosa: il respiratore attaccato alla giacchetta ce l'hanno (Ghosts of Mars), gli occhiali protettivi pure. Senza si hanno problemi di sopravvivenza? Probabilmente sì. Ma star li a guardare quante volte l'attore si ricorda di mettersi gli occhiali o di tirare dalla cannetta lo trovo ridicolo. Quando Mel viene abbandonata in esterno non ha nulla, però le danno una pasticca... . E' un errore di “messa in scena”? E' paradossale che si ragioni in questi termini perdendo di vista quel che poi conta maggiormente. C'è questa problematica data dall'atmosfera marziana. Bene. Viene pure spiegata. Basta, finisce lì. Bisognerebbe, credo, prestare attenzione ad altro.

    La sospensione d'incredulità è una dimensione tipica del racconto fantascientifico in cui non potendo risolvere una incongruenza sul piano logico e scientifico questa la si fa diventare “sistema” espressivo: extraterrestri che parlano la tua stessa lingua, che vestono, si muovono e ragionano attraverso la stessa logica/cultura. Star Trek si basa quasi tutto su questo tipo di “sospensione”. Ma paradossalmente si inventa il linguaggio e la cultura klingon, il traduttore universale, leggere varianti anatomiche al viso/cranio per identificare le razze aliene. Sono linguaggi espressivi che necessitano di sospensione della credulità ma che nel contempo ti fanno capire che “lo sappiamo” ergo ci chiedono di lavorare di fantasia come spettatori. Perché se ad ogni dialogo ci metto il “traduttore”, sai che palle alla fine!

    In Ghosts of Mars sono tutti terrestri trapiantati in loco, probabilmente nati lì da generazioni. Se ricordo bene non si menziona mai la Terra, sembra cioè non ci sia un legame col pianeta natio. Visto l'anno c'è da dire che la tecnologia è involuta ad un livello ridicolo. Si spara a proiettili, si usano ricetrasmittenti, si aprono serrature bloccate con la fiamma ossidrica, si lavora con pc che paiono il nostro attuale scarto che finisce in discarica. Sembra appunto la Terra del 2001. Invece nella finzione filmica è Marte nel 2176!

    Applicare la “sospensione” a scelte cinematografiche di tale genere, in un film del genere, e di un regista di questo genere, porta ad un inevitabile giudizio tendenzialmente negativo. C'è da chiedersi se non sia un fraintendimento critico. Questo in sintesi il mio dubbio iniziale a cui Schramm risponde dicendo, appunto, che altri film di Carpenter sono più “plausibili”.
  • Daniela • 27/11/16 15:59
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Poppo ebbe a dire:

    Applicare la “sospensione” a scelte cinematografiche di tale genere, in un film del genere, e di un regista di questo genere, porta ad un inevitabile giudizio tendenzialmente negativo.


    Perché negativo?
    La sospensione dell'incredulità consiste nella sospensione (più o meno consapevole)delle proprie facoltà critiche da parte dello spettatore allo scopo di godere di un'opera senza essere distratto dalle sue eventuali incongruenze
    In certi generi (ovviamente non in tutti), la sospensione dell'incredulità aiuta a calarsi dentro il film, vuol dire in altri termini lasciarsi trascinare dal racconto senza stare a chiedersi ogni momento: "ma dai, come è possibile?".
    Se il racconto funziona, la sua coerenza interna prevale su ogni considerazione di verosimiglianza, sia pure a posteriori.

    Inoltre, il film di Carpenter non ha alcuna pretesa di realismo, si pone proprio su un altro piano, quello immaginativo e/o onirico.
    Paradossalmente, sempre per restare nello stesso genere e sullo stesso pianeta, mi sono saltate più all'occhio certe incongruenze presenti in Sopravvissuto di Ridley Scott.
    Quisquilie insignificanti, se paragonate a mente fredda con quelle presenti nel film di Carpenter, ma che appunto si notano di più perché l'impianto del film di Scott vuole essere realistico, a differenza di quello di Carpenter.

    E'perché sono più che disposta a sospendere l'incredulità che mi appassiono nel vedere certi film, si tratti di vampiri marziani o action men monocoli in missione di salvataggio presidenziale ;o).
    Ultima modifica: 27/11/16 16:03 da Daniela
  • Poppo • 27/11/16 17:50
    Galoppino - 466 interventi
    E' negativa una qualsiasi decodifica arbitraria applicata allo scopo di dare una lettura critica di un film e dei suoi supposti contenuti.

    Ora l'errore può essere nella nostra lettura o in quella di qualcun altro.

    Qui si stava discutendo sulla "non plausibilità" e conseguente applicazione di "sospensione" in Ghosts of Mars, partendo da due appunti che Schramm ha citato da Imdb; quindi immaginiamo questo sia un approccio d'analisi abbastanza diffuso (fare la conta delle incongruenze intendo), che porta poi ad una critica negativa.

    Non sono errori di sceneggiatura o altro. Non sono scelte stilistiche che necessitano di "sospensione". Ma allora cosa sono e perché vengono evidenziate, per il solo gusto di enumerarle? Non credo.

    Io rimango dell'idea che siano espressioni simboliche che determinano un piano allegorico. In questo caso per me il film acquista un valore prima non decodificabile.

    (tornerò sull'argomento su un altro paio di film, dove magari riuscirò a spiegarmi meglio)
    Ultima modifica: 28/11/16 00:03 da Poppo
  • Faggi • 27/11/16 20:33
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    In Fantasmi da Marte il pianeta rosso è stato quasi del tutto terraformato, i personaggi si comportano di conseguenza; la convenzione filmica (a partire dallo script) non fa una piega e a suo modo è realistica. Con la giusta taratura di sospensione dell'incredulità, dunque, ci si può godere in tutta leggerezza il film.
  • Poppo • 28/11/16 00:15
    Galoppino - 466 interventi
    Faggi ebbe a dire:
    In Fantasmi da Marte il pianeta rosso è stato quasi del tutto terraformato, i personaggi si comportano di conseguenza;


    Vero. Viene anche spiegato nell'intro dalla voce off.

    La questione rimane aperta su come mai molti fan abbiano a cuore questo sport della ricerca dell'errore (blooper) in un film.
  • Buiomega71 • 13/03/20 20:54
    Consigliere - 26011 interventi
    E' mancato il "mago della luce" di John Carpenter, Gary B. Kibbe.