Discussioni su Ex machina - Film (2015)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Daniela • 27/05/15 12:57
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    I film di fantascienza già sono pochi, quelli buoni men che meno: insomma, come trovare un quadrifoglio. Questo, pur non essendo un capolavoro, "tiene" per tutta la sua durata, senza mai far sollevare la testa al cielo per lo sconforto o abbassarla per guardare l'orologio.
    Alex Garland, regista esordiente, oltre ad aver fornito lo spunto per The Beach (il cielo lo perdoni), ha scritto i soggetti per altri due film di Danny Boyle: 28 giorni dopo e Sunshine.
    E' inoltre l'autore delle sceneggiature di altri due film di fantascienza che più diversi non si può: il fumettoso iperviolento Dredd e il delicato e struggente Non lasciarmi.
    Insomma, non è di primo pelo per quanto riguarda il genere e questo forse spiega la "pacatezza" di questo esordio che, pur non trascurando l'aspetto visivo (belli gli interni della villa e il look di Ava), si concentra molto di più sui dialoghi, sui risvolti etici della creazione di una macchina pensante come cartina di tornasole delle presunzioni e delle insicurezze umane, qui dicotomizzate in due diversi personaggi.

    Insomma, gli amanti della fantascienza sono avvertiti, anche se, come invece accaduto in altre occasioni, non garantisco il gradimento altrui...
  • Didda23 • 27/05/15 13:54
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Daniela, il fatto che ti sia piaciuto mi rincuora. Garland ha del talento come sceneggiatore (Sunshine e 28 giorni dopo sono due gioiellini per me) e sono curiosissimo di vedere come muove la macchina da presa..

    Tecnicamente si potrebbe definire boyliano o cerca di affrancarsi?

    Hai ragione la fantascienza è un genere meraviglioso, purtroppo i film buoni (nell'ultimo periodo) si contano sulle dita di una mano.
  • Galbo • 27/05/15 14:18
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Ho molto apprezzato Non lasciarmi, questo lo vedrò volentieri.....
  • Cotola • 27/05/15 14:59
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    ...e la lista si allunga. Grazie Daniela. :)
  • Daniela • 27/05/15 15:13
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Didda23 ebbe a dire:

    Tecnicamente si potrebbe definire boyliano o cerca di affrancarsi?

    Hai ragione la fantascienza è un genere meraviglioso, purtroppo i film buoni (nell'ultimo periodo) si contano sulle dita di una mano.


    No, non mi pare segua le orme di Boyle.
    Questa è più una "fantascienza da camera" con una manciata di personaggi in un ambiente chiuso. L'aspetto visivo, che in Boyle è preponderante (penso soprattutto a Sunshine, molto bello da vedere anche se, a mio parere, poco convincente come personaggi e trama), qui ha un ruolo secndario, anche se non trascurabile.
    Piuttosto, come esordio, mi ha ricordato quello di Duncan Jones, anche se questo film non è bello come Moon: in entrambi la fantascienza è un mezzo per parlare dell'uomo, della sua unicità, dei confini etici della scienza.
    Ultima modifica: 27/05/15 15:17 da Daniela
  • Daniela • 27/05/15 15:15
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Ho molto apprezzato Non lasciarmi, questo lo vedrò volentieri.....

    Non lasciarmi l'ho apprezzato molto anche io, pur trovandolo deprimentissimo, uno dei film più tristi visti negli ultimi anni.
  • Puppigallo • 27/05/15 17:42
    Scrivano - 506 interventi
    Merita la visione. Grazie della segnalazione.
  • Capannelle • 27/05/15 23:50
    Scrivano - 3487 interventi
    Bello, grazie della segnalazione. Poco boyliano in effetti.
  • Daniela • 28/05/15 11:03
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Puppigallo ebbe a dire:
    Merita la visione. Grazie della segnalazione.

    caloroso applauso per aver coniato quel "gelvello" da annoverare fra i momenti memorabili ;o)
  • Puppigallo • 28/05/15 13:02
    Scrivano - 506 interventi
    Oltretutto potrebbe quasi sembrare cervello pronunciato da un cinese.
  • Daniela • 28/05/15 13:17
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Puppigallo ebbe a dire:
    Oltretutto potrebbe quasi sembrare cervello pronunciato da un cinese.

    :o)))))))
  • Galbo • 30/07/15 08:04
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Da oggi al cinema
  • Schramm • 6/09/15 17:36
    Scrivano - 7694 interventi
    finale un po' tirato per le lunghe a parte, bel colpo. non è facile rivitalizzare un consunto classicone come quello dell'intelligenza artificiale che diventa senziente e acquisisce sensibilità super-umane. garland è però riuscito nell'impresa. molto bello anche il dicotomico divario tra paesaggismo e cibernetica. il lavoro sul suono meriterebbe un premio.
    Ultima modifica: 6/09/15 17:37 da Schramm
  • Cotola • 7/09/15 19:09
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Dunque questo lo devo proprio recuperare. Ne parlano tutti bene i davinottiani e se poi i miei beniamini Daniela e Schramm gli danno ***! la visione è d'obbligo. Mi va di lusso che a fine settembre un cinema di Torino lo proietta in lingua originale. Cercherò di non farmelo sfuggire. In caso contrario scatterà il recupero a noleggio appena esce il Bluray.
  • Daniela • 7/09/15 22:40
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Beh, Cotola, sia io che il caro Schrammettino siamo facili agli entusiasmi (come alle stroncature), quindi i nostri pallini sono spesso da prendere con le molle... però, se ami la fantascienza concettuale, credo proprio che apprezzerai un film come questo, imperfetto ma stimolante.
  • Schramm • 9/09/15 12:17
    Scrivano - 7694 interventi
    beh no io sono anche facile al media res ponderato anche due tre giorni prima di buttarmi sul 2 secco. comunque questo merita, devo dire che non ha nemmeno un infausto doppiaggio da abbandonar la sala.
  • Capannelle • 29/02/16 08:37
    Scrivano - 3487 interventi
    Si porta a casa l'Oscar per gli effetti speciali mettendo in fila Mad Max, The Martian, Revenant e Star Wars.
    Ultima modifica: 29/02/16 08:40 da Capannelle
  • Buiomega71 • 25/02/23 10:20
    Consigliere - 25934 interventi
    Ma che meraviglia che è Ex Machina, che per il sottoscritto è forse il miglior film di sci fi degli ultimi dieci anni, che riporta alla fantascienza pessimistica degli anni 70 (di grande suggestione la natura incontaminata boormaniana  dell'esterno che fa da contrasto alla tecnologia e al futurismo all'interno della villa hi-tech).

    La robotica michaelcrichtoniana che prende coscienza di sè in un kammerspiel intenso e viscerale, larvato di omoerotismo (anche i dialoghi sono ficcanti e senza aloni cervellotici, dove si tira in ballo Dan Aykroyd che fa sesso orale con un fantasma in Ghostbusters o una puntata di Star Trek, i discorsi sulla sessualità dei robot) dove si dipana una vicenda tanto affascinante quanto agghiacciante tra le note di Enola Gay e Get down saturday night, in una delle storie d'amore più belle e delicate (la vestizione di Eva-Ava nella versione originale-per apparire più umana agli occhi di Caleb) tra un uomo e un androide. Storia d'amore (che ricorda anche quel piccolo gioiellino che è il tanto sottostimato quanto saccheggiato Android) che però nasconde le sue ben celate insidie.

    Garland ha personalità e talento da vendere e il suo bizzarro gioco al massacro tecnologico sospeso tra carne, sentimenti e circuiti arriva al punto di non ritorno, in una finale non dissimile da quello di Innocence

    Scienziati misogini e sessisti (di cui gli scopi di ricerca vanno ben aldilà della scienza, nascondendo vizi e perversioni) che giocano brutalmente e sadicamente con le loro "bambole" fino a romperle, la stanza di Barbablù (e anche The Cell), la pelle strappata delicatamente e indossata come un vestito, le braccia e le bocche meccaniche spezzate o divelte, lo squarcio sanguinoso al braccio per assicurarsi di non essere un robot, le straordinarie e brevi  immagini virate in bianco e nero che includono la prigionia di Eva, le mostruosità di cui è capace un brillante genio della robotica sui generis impresse sul PC.

    Il nuovo mondo dei robot che lambisce l'horror (le coltellate, le battute finali, il braccio mozzato intercambiabile, il corpo artificiale rivestito di pelle sintetica come se fosse un mosaico) tra nudi integrali femminli, un'atmosfera che si fa via via sempre più asfissiante e soffocante in mezzo a improvvisi black-out, sessioni e a telecamere di sorveglianza di cui nulla sfugge e ad una voglia di tenerezza artificiale che prende il peggio dell'essere umano.

    Difficile scordarsi di Eva, della sua seduzione, dell'essere così femmina anche se rivestita di circuiti e microchip fino a quel bellissimo finale beffardo e cinico di una nuova rinascita, di scoprire cosa c'è al di là dello specchio.

    E ci sta che Garland pensasse al colonello Kurtz di Apocalypse Now mentre modellava il genio e l'onnipotenza isolata di Nathan, in mezzo a quella natura selvaggia tanto cara all'autore di The Beach

    Per quanto mi concerne questa è la fantascienza 2.0 che vorrei vedere  più spesso (altro che quella robetta snobettina di Moon) e che riporta ai fasti di un minaccioso quanto mellifluo Mondo dei robot.

    Perchè come recitava la tagline di Android (il piccolo cult di Lipstad che torna quasi sempre a presentare il conto)  è molto più che umano e Eva ne è l'esempio perfetto.

    E a ragione, Ciak nel numero di luglio 2015, lo salutava calorosamente (nei film del mese) con un più che azzeccato "colpo di fulmine".

    Entra di diritto nella candidatura delle personali palme d'oro del 2023.
    Ultima modifica: 25/02/23 14:06 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 17/12/23 17:11
    Consigliere - 25934 interventi
    Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2023

    Per il sottoscritto è forse il film di fantascienza più intenso e pessimista visto negli ultimi anni.

    Con le sue bambole rotte (l'accanimento brutale, del loro creatore, su di esse ha momenti quasi insostenibili per ferocia e misogina violenza) nascoste negli armadi come le vittime femminili di Barbablù, intelligenze artificiali seducenti e silfidi che si vestono di pelle sintetica, per poi, come gli ultracorpi, mischiarsi in mezzo agli umani, un'isola sperduta nel nulla, una casa supetecnologica che cela insidie e macabre neraviglie futuristiche, immersa in una natura suggestiva e dispersiva.

    Quello che paventava Michael Crichton nel Mondo dei robot, l'anti/Asimov per eccellenza, la sottile seduzione psicologica in cui cade l'essere umano, ingannato dalla disturbante bellezza dell'androide femmina e fatto prigioniero nella villa delle terrificanti meraviglie tecnologiche.

    Difficile, poi, scordarsi di Eva, la vera prima donna robot, dell'essere così femmina anche se rivestita di circuiti e microchip fino a quel bellissimo finale beffardo e cinico di una nuova rinascita, di scoprire cosa c'è al di là dello specchio.

    Il pessimismo della fanta 70 torna prepotentemente nella nuova sci-fi, in cui l'autore di The beach non lascia scampo alcuno e tra scienziati misogini, psicotici e violenti e una larvata love story (a senso unico) tra le più strazianti e ingannevoli.

    Perchè come recitava la tagline di Android (il piccolo cult di Lipstad che torna quasi sempre a presentare il conto)  è molto più che umano e Eva ne è l'esempio perfetto.

    A un passo dal capolavoro, per cui Palma d'oro quasi doverosa.
    Ultima modifica: 17/12/23 18:06 da Zender
  • Zender • 17/12/23 18:07
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ah ricordo, film molto particolare e d'impatto. Beh, una palma buiesca di fantascienza non credo sia molto comune...