Discussioni su Donne & uomini: storie di seduzione - Film (1990)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/10/19 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
  • Non male, dopotutto:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 28/10/19 10:21
    Consigliere - 26015 interventi
    The man in the Brooks shirt di Frederic Raphael (tratto da un racconto di Mary McCarthy)

    Un capitalista un pò goffo (Beau Bridges) seduce una bellissima giornalista di sinistra, parecchio snob e con la puzza sotto al naso (Elizabeth McGovern) in viaggio su di un treno. Si scoprirà che la giovane non è così pudica come vuole far credere, cadendo sotto i colpi seduttivi dell'uomo. Ambientato quasi tutto sugli scompartimenti di una specie di Orient Express, zeppo di dialoghi pomposi e intellettualoidi, dove la noia fa presto capolino. Lo scrittore Frederic Raphael predilige la raffinatezza visiva e i "botta e risposta" tra i due , ma , a parte la bellezza folgorante della McGovern (che dona anche un topless notevole e cerca le sue calze dopo la notte d'amore nel vagone letto) c'è ben poco di cui entusiasmarsi. Il tutto sembra una romanticheria d'accatto che manco Rosamunde Pilcher. Fiacco anzichenò *!

    Dusk before fireworks di Ken Russell (tratto da un racconto di Dorothy Parker)

    Un playboy alquanto dandynesco (Peter Weller) riceve nella sua lussuosa alcova una giovane spasimante (Molly Ringwald), ma la loro notte d'amore e interrotta continuamente dal telefono che squilla: sono le amanti un pò babbione (e ricche) del "casanova" che suscitano le iraconde gelosie della ragazza...

    E lo zio Ken esplode in questo fiammeggiante segmento con tutto il suo gusto eccentrico/estetico, dalle scenografie kitsh e rococò dell'appartamento di Weller (che, in un'ardita ripresa dall'alto, lo zio Ken, lo mostra scosciato disteso sul letto mentre prende la telefonata di una sua amante), tra bizzarre statue, suntuose camere da letto, paralumi, drappi e chincaglierie arty (si veda il bagno dove si rifugia la Ringwald), in un'atmosfera decadente e barocca anni 20, non dissimile da quella del Boy friend e di Valentino, dove il terribile Ken (anche se a cuor leggero) tira ancora zampate degne del suo inconfondibile stile. Deliziosa la Ringwald in sexy parigine e con indosso adorabili scarpine d'antan.

    L'HBO , non contenta del risultato (pare che lo zio Ken calcasse troppo la mano, soprattutto sui dialoghi parecchio osè non troppo consoni ad un prodotto per la tv via cavo), tagliò alcune sequenze e rimontò l'episodio, mandando su tutte le furie lo zio Ken, che non vide mai il prodotto finito. ***

    Hills like white elephants di Tony Richardson (tratto da un racconto di Ernest Hemingway)

    In un lato della Spagna tipicamente hemingwayana una coppia (James Woods/Melanie Griffith), lui scrittore (guarda caso) ciancia di futilità e sulla decisione di tenere o meno il bambino che lei porta in grembo. Fiacchissimo e sciapo segmento di chiusura, dove nemmeno l'affiatamento attoriale tra Woods e la Griffith riescono a risollevare l'interesse, sprofondando in un racconto dove l'inedia e l'inutilità la fanno da padrone. L'ex cantore del free cinema Richardson si limita a svolgere il compitino senza nessun sussulto. *!

    Di struttura teatraleggiante, questo bizzarro film televisivo sull'amore e i suoi risvolti brilla unicamente per il grazioso assolo russeliano (che giustifica i due pallini e mezzo).

    L'anno seguente ci fu un sequel, sempre con tre storielle di passioni e passioncelle tratte da altrettanti autori letterali (Henry Miller, Carson McCullers, Irwin Shaw) e dirette da Mike Figgis, Kristi Zea e Walter Bernstein.
    Ultima modifica: 28/10/19 20:32 da Buiomega71