Discussioni su Diario di un'ossessione intima - Film (2001)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/09/19 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Non male, dopotutto:
    Zardoz35
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Buiomega71 • 10/09/19 13:54
    Consigliere - 25999 interventi
    E quì ce ne sarebbe da dire, perchè mai come in questo caso il trash più trash si fonde con alte ambizioni narrative, creando un bizzarro e curioso cortocircuito, dove si arriva ben prima che arrivasse il Lars Von Trier di Nymphomaniac (in versione mascula), sorta di Joanna Crane al maschile, bello di gorno e di notte, dove a comandare gli impulsi è il suo "giangiuedì" (per dirla alla Henry Miller) e altro che il nodo alla bestia che voleva fare Christian De Sica in Natale sul Nilo

    Questo puro delirio scriteriato è girato in schifosissima HD (e già quà), che ne aumenta , in qualche modo, la zozzerria, dandole un look da filmaccio porno non indifferente.

    Per dare un idea, pare di vedere il Ken Russell della decadenza, con i suoi ultimi film girati con la telecamerina per i matrimoni.

    Ma proprio per questo, e in un mare di scelleratezze eroticomiche (volute?), il filmaccio accio pare funzionare, in un andirivieni di amplessi, copule, con qualsiasi donna e in qualunque posto, tra feticismo, sesso a tre, telefonate oscene con destinatario sbagliato (che creano non pochi problemi al protagonista), sodomie, fellatio, sesso duro e violento completamente antierotico (scelta voluta dal regista, per amplificare lo squallore della patologia della dipendenza dal sesso, dove il protagonistà và dove lo porta il suo organo riproduttivo).

    Già a inizio film (il fornicatore folle, con Tatiana nel bagno di un locale, che grida disperatamente preda della frenesia del piacere, mentre lui la sbattacchia di quà e di là, che allarma i clienti del bar e il barman che chiama la polizia "La stà uccidendo") ero sul punto di stopparne la visione, non credendo a ciò che stavo assistendo.

    Ma andiamo con ordine, il protagonista (una specie di Gordon Ramsay di spregevole sgradevolezza) è sposato con la Arquette (forse la moglie più ingenua e stupida del mondo, con il marito che si porta a letto mezza Los Angeles, con lampanti scuse per assentarsi dal nido familiare e fornicare a destra e a manca) ed è in cura dalla psichiatra impersonata dalla Kinski ancora bellissima (che, contro tutte le previsioni, ricopre uno dei suoi migliori ruoli, con primi piani sofferti e tentando di guarire il demone del sesso che si è impadronito di masterchef) dove l'uomo le narra le sue imprese erotomani e vuole guarire da questa malattia scopereccia perchè ama la sua famiglia (insomma, un dottor Jekyll e Mister Hyde della lussuria più sfrenata). E non è un caso che quando la moglie si veste da battona per dar pepe al loro matrimonio lui si indigna(!), Togliti quella roba(sic!)

    Insomma, il rinomato chef c'ha il modus operandi di un serial killer (emblematica, a questo punto, la sequenza in cui fissa insistentemente una donna per strada, pensando alle sue porcate, mentre lei sale in macchina, altro che Frank Zito!, oppure la mania compulsiva di lavarsi costantemente le mani) solo che al posto di pedinare e uccidere le donne se le porta a letto (e non solo nel letto), e quando non copula si dà alle telefonate oscene (creando equivoci da cinepanettone) o ai video porno.

    A conti fatti quell'uomo quì (star di parecchi zeta movie) si mangia in un sol boccone Rocco Siffredi e il Bob Crane di Autofocus le fà un baffo:

    https://prod3.agileticketing.net/images/user/indie_2483/Michael%20Des%20Barres-%20Who%20Do%20You%20want%20Me%20To%20Be_%202.jpg

    Dove tutte le donne (ma proprio tutte) cadono ai suoi piedi (non proprio ai piedi a dire il vero) che manco Supersex e il fluido erotico ifix ifix tcen tcen.

    Nell'ordine (no, perchè ci vuole la classifica) che nemmeno le vittime di Frank Zito:

    *Con Tatiana nel già citato bagno del bar, o a casa della donna, dove lei, per eccitarlo ulteriormente-come se già la sua prorompente smania scopereccia non bastasse-si infila in testa una calza di nylon che le lascia scoperta la bocca (eggià) .

    *Con la cognata, nientemeno (Alexandra Paul finiti i tempi di Christine), dove lei, all'inizio, minaccia di dire tutto alla sorella, trattando l'uomo come un verme. Ma a masterchef basta sbatterla al muro e che ci do che ci do che ci do, con la cognata che pare molto gradire.

    *Con l'assistente di cucina Veronica, perchè nessuna lo fa "venire" come lei.

    *Con la barista di un night club, dove Antonino Cannavacciuolo si eccita vedendo una ragazza fare la lapdance. Ma con la barista non riesce a raggiungere l'orgasmo. Lei si infervora non poco, essì che a lui le donne piace prenderle da dietro.

    *Abborda una prostituta di colore sulla strada, se la porta in una misera stanza d'albergo a ore e la obbliga al sesso orale. Una volta finito lei si fuma una canna.

    *Entra in un sex shop e la procace commessa le elenca le novità (scarpe con tacco e zeppa e vari gingilli erotizzanti), stacco e sono nello sgabuzzino e badabam e badabam via di dolce su e giù.

    *Non contento chiama una sua amica che procura prostitute e in una camera d'albergo si fa arrivare una modella ninfomane che adora farsi prendere a schiaffi e tirare i capelli. Prima però la fa vestire da mignottona, facendole indossare gli autoreggenti e mettere ai piedini un paio di sandali con i tacconi e cinturino da allacciare sopra alla caviglia.

    *Dalla stessa prende appuntamento con una popputona russmeyeriana, e mentre cavalca dice parolacce alle sue poppe che ballonzolano sulla sua faccia.

    *Pure con la vicina di casa, sesso a tre con la modella degli schiaffi sul lettone.

    *Ci prova spudoratamente pure con la giornalista televisiva che và nel suo ristorante per intervistarlo, ma lei mangia la foglia e nicchia (forse l'unica).

    Tutte le scene di sesso (mai completamente nudi, mai completamente vestiti, insomma una via di mezzo) sono contarniate da un linguaggio scurrile del peggior film porno, tanto da rincarare la dose di desolazione, come se il regista rimarcasse la monotonia e la tristezza dei rapporti carnali basati solo e esclusivamente sulla dipendenza patologica, dove l'uomo tratta le donne come meri pezzi di carne per soddisfare la sua libido incontrollabile.

    Nella discesa degli inferi metropolitani del sesso alla Hardcore tra locali equivoci, prostituzione e sex shop, fino a prendere di peso una sequenza da China Blue (la spogliarellista buzzicona del peepshow, con un guardone gay che invita Davide Oldani a farlo "strano e gayo") al colpo di coda drammatico (le malattie veneree, l'aids) che mi ha fatto venire subito in mente il finale di Bestialità, che poteva dare a questo inclassificabile filmazzo un retrogusto da rancido cult movie.

    SPOILER

    No, scusi, ci siamo sbagliati. Era tutto un assurdo e macchiavellico piano di una analista gelosa-essì, perchè il nostro Ernst Knam si è portato a letto pure l'analista dell'ospedale-che ti domandi chi scriva stè robe

    FINE SPOILER

    Ma il colpo d'ala arriva comunque, con la Arquette, che colpa dello zucchero, si trova davanti la sequenza agghiacciante apocalittica del sesso estremo che le apre, finalmente, gli occhi.

    SPOILER

    La chiusa sul volto di Enrico Crippa, che pare guarito dalla sua malattia da fenomeno da sesso compulsivo incontrollabile e pronto a dedicarsi solo a sua moglie Grace, tra l'altro in dolce attesa, sembra promettere nulla di buono.

    FINE SPOILER


    Dalla Nu Image di Boaz Davidson (quella degli animali assassini e dei ragni giganti) un prodotto folle, assurdo, delirante, ridicolo, totalmente bizzarro e dissennato, senza senso alcuno, o forse, proprio per questo ancora più schizofrenico, da mandarlo direttamente nell'empireo dei guilty pleasure a prescindere.

    Alla fine non ti dici nemmeno che è brutto brutto, qualcosa di laido e marcio c'ha, e mi trovo indeciso sul pallinaggio, ma misteriosamente ha quel mood sordido e ripugnante che trascende ogni possibile obbiettività cinematografica (mi è capitato in pochi casi) davanti a cotanta roba da vederla per crederci.

    La Kinski e Ed Begley jr (nel ruolo del coscienzioso dottor Spencer) tornato a recitare nello stesso film dopo Il bacio della pantera e ricoprono i ruoli con alta professionalità anche in un delizioso trashume come questo.

    Non sò, a me a sconfinferato non poco, ancora indeciso se aver visto una mega boiatona o un film a suo modo geniale, dove i difetti diventano pregi e i pregi difetti (l'introspezione psicologica e il tormento di chef Rubio sulla sua dipendenza dal sesso sono da sbellicarsi, così come i flashback della madre al ricovero che non lo degna di uno sguardo, le fornicazioni continue e reiterate sono di quanto più squallido abbia visto in un film, ma la narrazione e gli eventi che si concatenano riescono a tener desta l'attenzione-la scena al cinema con il bigliettaio cafone è tutta da gustare e messa lì solo per fare metraggio, ma non male le minacce della povera donna stalkerizzata dalle continue telefonate erotiche ben poco gradite-53 in una sola notte!-di un ingrifatissimo Maurizio Santin).

    E Brutsman, ah, sì, quello che faceva l'attore nei film sciocchini degli anni 80, che lo vedevi spesso ma ti sfuggiva il nome. Ma vuoi vedere che come regista e sceneggiatore è un mezzo geniaccio alla stregua di un Al Adamson o di un Ulli Lommell 2.0? Ma aveva fatto pure un documentario su O.J.Simpson, ma pensa te...

    Il tempo saprà dire, ma io odoro già aria stantia di piaceri colpevoli.

    Non vorrei dire, ma qualcosina David Mamet e Stu Gordon ci hanno pescato per Edmond (ma quì lo dico e quì lo nego).
    Ultima modifica: 10/09/19 21:00 da Buiomega71
  • Lucius • 23/02/20 14:31
    Scrivano - 9051 interventi
    Quasi in linea con "Testimone nudo" il cui dvd della Sony ne include il trailer...
    Ultima modifica: 23/02/20 14:34 da Lucius