Discussioni su Darkman - Film (1990) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

  • Herrkinski • 22/10/14 21:28
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Diciamo che nel cinema, come nella musica, quando qualcuno ha successo e inizia ad avere un nome automaticamente finisce per scendere a compromessi commerciali. Chi non lo fa finisce per autofinanziarsi o comunque restare un autore di nicchia, con i pro (pochi) e i contro (molti) del caso...
  • Buiomega71 • 22/10/14 21:30
    Consigliere - 25937 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Diciamo che nel cinema, come nella musica, quando qualcuno ha successo e inizia ad avere un nome automaticamente finisce per scendere a compromessi commerciali. Chi non lo fa finisce per autofinanziarsi o comunque restare un autore di nicchia, con i pro (pochi) e i contro (molti) del caso...

    Certo, Herr, verissimo. Ma non si può pretendere che i fan della prima ora (come il sottoscritto) accettino di buon grado (e giustificabile che si sentano non poco traditi)
    Ultima modifica: 22/10/14 21:32 da Buiomega71
  • Herrkinski • 22/10/14 21:32
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Sicuramente.. e' il motivo per il quale poi certi autori ormai affermati (e diciamolo, sputtanati..) vengono sostituiti da "sangue giovane", che magari s'ispira ai suddetti ma ha ancora poche finanze, tanta creatività e quella carica eversiva che i maestri perdono inevitabilmente col passare degli anni e l'incrementarsi del conto in banca..
    Ultima modifica: 22/10/14 21:33 da Herrkinski
  • Buiomega71 • 22/10/14 21:33
    Consigliere - 25937 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Sicuramente.. e' il motivo per il quale poi certi autori ormai affermati (e diciamolo, sputtanati..) vengono sostituiti da "sangue giovane", che magari s'ispira ai suddetti ma ha ancora poche finanze, tanta creatività e quella carica eversiva che i maestri perdono inevitabilmente col passare degli anni e l'incrementarsi del conto in banca..

    Concordo (mi hai letto nel pensiero)
  • Brainiac • 22/10/14 21:38
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Ciò non toglie che è una marchetta bella e buonaun momento, no, non credo sia lo stesso. Una marchetta si fa per un tornaconto economico o "politico". Un film "alimentare" girato per avere nuovamente la libertà artistica che si crede di meritare è tutto un altro paio di maniche. Il regista è anche un mestiere, oltre che una missione, a volte si deve entrare nel meccanismo per tornare "indipendenti". I registi non sono tutti Kubrick o Tarantino, che fanno/ hanno fatto solo progetti in cui credono/ credevano. Ne avesse fatti cinque di film così capirei, un paio in una carriera trentennale credo ci possano stare.
  • Buiomega71 • 22/10/14 21:52
    Consigliere - 25937 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Ciò non toglie che è una marchetta bella e buonaun momento, no, non credo sia lo stesso. Una marchetta si fa per un tornaconto economico o "politico". Un film "alimentare" girato per avere nuovamente la libertà artistica che si crede di meritare è tutto un altro paio di maniche. Il regista è anche un mestiere, oltre che una missione, a volte si deve entrare nel meccanismo per tornare "indipendenti". I registi non sono tutti Kubrick o Tarantino, che fanno/ hanno fatto solo progetti in cui credono/ credevano. Ne avesse fatti cinque di film così capirei, un paio in una carriera trentennale credo ci possano stare.

    Un paio non credo proprio:

    Pronti a Morire (e non mi si venga a dire che non è un film che guarda al box office , tipicamente hollywoodiano-il cast parla da sè-)

    Gioco d'Amore, The Gift (e siamo già a tre, su una filmografia non fecondissima)

    Dai, ragazzi, non ditemi che Gioco D'Amore non è una marchetta...
  • Herrkinski • 22/10/14 21:53
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Ciò non toglie che è una marchetta bella e buonaun momento, no, non credo sia lo stesso. Una marchetta si fa per un tornaconto economico o "politico". Un film "alimentare" girato per avere nuovamente la libertà artistica che si crede di meritare è tutto un altro paio di maniche. Il regista è anche un mestiere, oltre che una missione, a volte si deve entrare nel meccanismo per tornare "indipendenti". I registi non sono tutti Kubrick o Tarantino, che fanno/ hanno fatto solo progetti in cui credono/ credevano. Ne avesse fatti cinque di film così capirei, un paio in una carriera trentennale credo ci possano stare.
    Non so, per me uno dei pochi cinema che può vantarsi di aver fatto prodotti da indipendenti e con 4 soldi è il nostro cinemabis, gente come Fulci s'è fatta una reputazione lavorando con poco o nulla.. La maggior parte dei nostri autori in una intera carriera non ha mai avuto un budget nemmeno ai livelli miseri di La Casa.. Il fatto è che noi ci siamo sempre saputi arrangiare, a volte con risultati migliori a volte peggiori.. Gli americani appena hanno due soldi in tasca non sono più in grado di fare un film "da poveri" e quindi scendono a compromessi sempre di più.. Tuttavia, anche nel piccolo del nostro cinema, spesso registi che stimo hanno dovuto girare film "alimentari".. Però magari al posto di un film d'amore giravano un horror o un poliziottesco, che spesso si rivelava un cult assoluto :-D
  • Buiomega71 • 22/10/14 21:58
    Consigliere - 25937 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:
    Ciò non toglie che è una marchetta bella e buonaun momento, no, non credo sia lo stesso. Una marchetta si fa per un tornaconto economico o "politico". Un film "alimentare" girato per avere nuovamente la libertà artistica che si crede di meritare è tutto un altro paio di maniche. Il regista è anche un mestiere, oltre che una missione, a volte si deve entrare nel meccanismo per tornare "indipendenti". I registi non sono tutti Kubrick o Tarantino, che fanno/ hanno fatto solo progetti in cui credono/ credevano. Ne avesse fatti cinque di film così capirei, un paio in una carriera trentennale credo ci possano stare.
    Non so, per me uno dei pochi cinema che può vantarsi di aver fatto prodotti da indipendenti e con 4 soldi è il nostro cinemabis, gente come Fulci s'è fatta una reputazione lavorando con poco o nulla.. La maggior parte dei nostri autori in una intera carriera non ha mai avuto un budget nemmeno ai livelli miseri di La Casa.. Il fatto è che noi ci siamo sempre saputi arrangiare, a volte con risultati migliori a volte peggiori.. Gli americani appena hanno due soldi in tasca non sono più in grado di fare un film "da poveri" e quindi scendono a compromessi sempre di più.. Tuttavia, anche nel piccolo del nostro cinema, spesso registi che stimo hanno dovuto girare film "alimentari".. Però magari al posto di un film d'amore giravano un horror o un poliziottesco, che spesso si rivelava un cult assoluto :-D


    Sottoscrivo, uno dei pochi autori "indipendenti" negli States potrebbe essere Larry Fessenden (infatti lavora a singhiozzo)

    Non dico che debbano fare tutti come Fessenden, però , insomma, Raimi e sceso ai suoi bei compromessi, le attenuanti e le giustificazioni mi sembrano campate un pò per aria, sinceramente...

    Capisco che fare il regista non è facile, soprattutto nella grande mecca, però non si può nemmeno pretendere che i fan ti restino fedeli quando si sfornano certi film
    Ultima modifica: 22/10/14 22:04 da Buiomega71
  • Brainiac • 22/10/14 22:04
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    spesso registi che stimo hanno dovuto girare film "alimentari".. Però magari al posto di un film d'amore giravano un horror o un poliziottesco
    Amico mio citi due epoche che non si possono accostare, purtroppo (per noi fan dell'orrido soprattutto). Negli Anni Settanta l'horror ed il poliziesco erano prodotti fatti per incassare, negli Anni Novanta e Duemila i soldi si sono fatti con le commedie, romantiche o demenziali perlopiù, e molti registi di genere hanno faticato anche solo a farselo produrre, un film.
    Ultima modifica: 22/10/14 22:05 da Brainiac
  • Buiomega71 • 22/10/14 22:07
    Consigliere - 25937 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    spesso registi che stimo hanno dovuto girare film "alimentari".. Però magari al posto di un film d'amore giravano un horror o un poliziottesco
    Amico mio citi due epoche che non si possono accostare, purtroppo (per noi fan dell'orrido soprattutto). Negli Anni Settanta l'horror ed il poliziesco erano prodotti fatti per incassare, negli Anni Novanta e Duemila i soldi si sono fatti con le commedie, romantiche o demenziali perlopiù, e molti registi di genere hanno faticato anche solo a farselo produrre, un film.


    Bhè, dai, Brain, l'horror ha sempre tirato, in qualsiasi epoca. Craven stesso ebbe a dire che nessuno l'avrebbe mai preso sul serio se dirigeva un film non horror
  • Brainiac • 22/10/14 22:18
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Buiomega 71 ebbe a dire:
    Bhè, dai, Brain, l'horror ha sempre tirato, in qualsiasi epocanon come negli Anni Settanta, altrimenti non si spiega perchè ad oggi in programmazione ci son un paio d'horror puri e nel '75 l'80 per cento della roba in sala erano thriller, gialli, horror e commedie zozze. Infatti con tutto il rispetto del Cinema Italiano non si può negare che sia cinema "commerciale". Fra due o tre "artisti" veri c'rano 100 onesti mestieranti che nell'ambito di un corpus organico hanno figliato un monstre-artistico di tutto rispetto, ma non stiamo certo parlando di un'elite di illuminati che lavoravano per l'arte-pura. Si doveva incassare, e all'epoca -fortunatamente per noi appassionati- il sangue tirava eccome.
  • Herrkinski • 22/10/14 22:19
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    spesso registi che stimo hanno dovuto girare film "alimentari".. Però magari al posto di un film d'amore giravano un horror o un poliziottesco
    Amico mio citi due epoche che non si possono accostare, purtroppo (per noi fan dell'orrido soprattutto). Negli Anni Settanta l'horror ed il poliziesco erano prodotti fatti per incassare, negli Anni Novanta e Duemila i soldi si sono fatti con le commedie, romantiche o demenziali perlopiù, e molti registi di genere hanno faticato anche solo a farselo produrre, un film.


    Bhè, dai, Brain, l'horror ha sempre tirato, in qualsiasi epoca. Craven stesso ebbe a dire che nessuno l'avrebbe mai preso sul serio se dirigeva un film non horror

    Infatti. Il discorso del fare film "alimentari" di tanto in tanto lo tollero da uno che fa un film o due all'anno, non da uno come Raimi o da Peter Jackson, che hanno fatto scelte stilistiche e commerciali ben precise con le loro opere dai 2000 in poi. Con il nome e i budget che avevano a disposizione avrebbero potuto fare grandi horror, ma hanno scelto di fare altro. Scelte che, in molti casi, ti fanno capire come molti registi prendano l'horror come un trampolino di lancio, per poi schifarlo appena possono permettersi di fare altro.
    Purtroppo è una tendenza diffusa in tutte le discipline artistiche...
  • Herrkinski • 22/10/14 22:22
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Che poi, come dice brainiac, molti registi fossero partiti con gli horror tanto per cercare di incassare con un genere poco dispendioso da produrre, ma mirassero ad altro, è anche vero; certo che visto quel che (per i fortunati che ce l'hanno fatta) hanno realizzato dopo, era meglio restassero dei morti di fame e continuassero a fare gli horror trucidi con due soldi, che ci piacciono tanto.
  • Didda23 • 22/10/14 22:52
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Non posso che sposare il pensiero del grande Her. Purtroppo è così. Ora hanno a disposizione budget immensi e hanno snaturato e svilito il loro talento. Vorrei aggiungere alla lista pure Burton che si è venduto alla Disney per fare delle vaccatelle senza arte nè parte ( Alice in wonderland è stata una delle delusioni più grosse della mia vita). Pare impossibile che un regista che ha fatto ottimi film come Ed Wood ed Edward ora si sia messo a fare film per ragazzini. Dicasi lo stesso per Raimi e il suo mago di oz. Teoricamente avrebbero potuto fare dei film della madonna (con tutto quel grano a disposizione) e si sono venduti per 2 soldi. Se poi il fine era quella, probabilmente non gliene frega una mazza di aver deluso la maggior parte dei loro sostenitori.
  • Brainiac • 22/10/14 23:01
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Didda 23 ebbe a dire:
    Non posso che sposare il pensiero del grande Her. Purtroppo è così. Ora hanno a disposizione budget immensi e hanno snaturato e svilito il loro talento.
    non credo sia così: i budget immensi glieli danno per fare cose che dicono loro (le major). Molti progetti interessanti di grandi registi soffrono a vedere la luce. Molte belle idee coraggiose sono tenute nei cassetti. E' cambiata l'industria, ragazzi. Non butto a mare la carriera di Burton per un paio di progetti deboli.
  • Buiomega71 • 23/10/14 03:39
    Consigliere - 25937 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Buiomega 71 ebbe a dire:
    Bhè, dai, Brain, l'horror ha sempre tirato, in qualsiasi epocanon come negli Anni Settanta, altrimenti non si spiega perchè ad oggi in programmazione ci son un paio d'horror puri e nel '75 l'80 per cento della roba in sala erano thriller, gialli, horror e commedie zozze. Infatti con tutto il rispetto del Cinema Italiano non si può negare che sia cinema "commerciale". Fra due o tre "artisti" veri c'rano 100 onesti mestieranti che nell'ambito di un corpus organico hanno figliato un monstre-artistico di tutto rispetto, ma non stiamo certo parlando di un'elite di illuminati che lavoravano per l'arte-pura. Si doveva incassare, e all'epoca -fortunatamente per noi appassionati- il sangue tirava eccome.


    Parlo di cinema in generale (non solo di quello italiano). Oggi, di horror, ne escono a frotte, come ieri, se non di più. Basta dare un occhiata a Nocturno (nei festival specializzati) per vedere cosa esce mensilmente (vedi l'ultimo Joe Dante, per dire)

    Vero, il box office tira, le ambizioni sono alte, e la voglia di "blockbusteroni" e tanta, a discapito di noi irriducibili fan. E che per molti autori, l'horror, sia solo un trampolino di lancio, spesso, è piuttosto palese

    Però stimo di più la carriera di un Coscarelli , per dire, che almeno non si è svenduto così spudoratamente
    Ultima modifica: 23/10/14 03:43 da Buiomega71
  • Herrkinski • 23/10/14 05:15
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Didda 23 ebbe a dire:
    Non posso che sposare il pensiero del grande Her. Purtroppo è così. Ora hanno a disposizione budget immensi e hanno snaturato e svilito il loro talento.
    non credo sia così: i budget immensi glieli danno per fare cose che dicono loro (le major). Molti progetti interessanti di grandi registi soffrono a vedere la luce. Molte belle idee coraggiose sono tenute nei cassetti. E' cambiata l'industria, ragazzi. Non butto a mare la carriera di Burton per un paio di progetti deboli.

    Sicuramente le major preferiscono investire in un nuovo Spiderman che in un nuovo film horror. Però, stando su Raimi, se vedo:


    - Il grande e potente Oz: budget $215.000.000
    - Drag me to hell (giusto per citare l'ultimo horror che ha fatto, senza scomodare i classici): budget $ 30.000.000

    Mi viene da chiedermi quanti horror avrebbe potuto fare Raimi con 215.000.000 $ !! O anche con molto meno, considerando che i suoi classici superavano di poco il milione di dollari di budget.
    Il remake de La Casa (2013) aveva $17.000.000 $ di budget, eppure, al di là che piaccia o meno, è un horror come si deve. Molti registi che amiamo (e che erano già di successo nell'horror, commercialmente parlando, senza andare a fare i grandi blockbuster) avrebbero potuto continuare a fare horror o film di un certo livello, piuttosto che bruciarsi in super-produzioni usa e getta. Ma chi lo sa, al di là dei soldi, forse l'essere adulati dalla critica e dalle masse è quello che li porta a fare certe mosse.
    Personalmente, pur senza farmi tanto il sangue amaro, mi tengo stretta gente come Romero, che non s'è mai svenduto e piuttosto è stato fermo anni finchè ha potuto fare i film che voleva lui.
    Ultima modifica: 23/10/14 05:17 da Herrkinski
  • Herrkinski • 23/10/14 05:31
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Craven stesso ebbe a dire che nessuno l'avrebbe mai preso sul serio se dirigeva un film non horror
    Chi ha detto La musica del cuore? :-P
    Errore di valutazione che infatti è stato dimenticato in fretta hahaha...
  • Schramm • 23/10/14 10:02
    Scrivano - 7694 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:
    Ciò non toglie che è una marchetta bella e buonaun momento, no, non credo sia lo stesso. Una marchetta si fa per un tornaconto economico o "politico". Un film "alimentare" girato per avere nuovamente la libertà artistica che si crede di meritare è tutto un altro paio di maniche. Il regista è anche un mestiere, oltre che una missione, a volte si deve entrare nel meccanismo per tornare "indipendenti". I registi non sono tutti Kubrick o Tarantino, che fanno/ hanno fatto solo progetti in cui credono/ credevano. Ne avesse fatti cinque di film così capirei, un paio in una carriera trentennale credo ci possano stare.

    Un paio non credo proprio:

    Pronti a Morire (e non mi si venga a dire che non è un film che guarda al box office , tipicamente hollywoodiano-il cast parla da sè-)

    Gioco d'Amore, The Gift (e siamo già a tre, su una filmografia non fecondissima)

    Dai, ragazzi, non ditemi che Gioco D'Amore non è una marchetta...


    io ci andrei piano, pianissimo, anzi flemmatico nel mettere sullo stesso piano qualitativo e di impronta registica pronti a morire e il dittico gioco d'amore/the gift
  • Schramm • 23/10/14 10:07
    Scrivano - 7694 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    E' perché non ami il mondo dei cinecomix, ma della genie, SPIDERMAN (lo scrivo io anche per te... ahahahah!), è veramente uno dei più degni in assoluto, assieme a Batman - il ritorno di Burton.

    rebis dammi pure uno schiaffo ma quest'ultimo è stata la mia unica pennica in sala in decenni di onorato servizio. 5' di un raimi alimentare mandano al macero tutto burton.