Discussioni su Cloverfield - Film (2008)

DISCUSSIONE GENERALE

12 post
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  • G.Godardi • 7/03/08 17:52
    Fotocopista - 663 interventi
    Zender, nella sezione CURIOSITA' di REC, ebbe a dire:
    G. Godardi, nella sezione CURIOSITA' di REC, ebbe a rispondere:
    Pare la stessa strategia alla base di Cloverfield,al quale seguirà un sequel che spiegherà i retroscena della vicenda raccontata "in presa diretta" dal primo film.
    Credo che stia proprio nascendo un nuovo modo di concepire l'azione. Poiché la "finta ripresa televisiva" giustifica ogni sorta di "errore tecnico" o di trucco per spaventare o stupire, penso che verrà usata spesso per la rilettura di temi classici (Cloverfield è Godzilla, REC Demoni 2) ed è quasi l'equivalente, rispetto al modo di riprendere, del tipo di innovazione avuta nel campo degli effetti speciali col digitale.


    Curiosamente,vedendo Cloverfiel (che non ho commentato perchè visto in modo non ottimale,per cui aspetto di vederlo "meglio" per esternare giudizi),la sensazione,o meglio la percezione avuta,era quella di essere in un sogno e non in una ipotetica situazione reale....un po' un paradosso...chissà se oltre a me qualcun'altro ha avuto questa mia stessa sensazione.
    Ultima modifica: 8/03/08 03:34 da Zender
  • Zender • 7/03/08 19:39
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Non vorrei che la sensazione di sogno ti sia stata data dall'immagine spappata o dall'audio screenrip :)
    Scherzi a parte a me (che l'ho visto al cinema) non ha dato quest'impressione. L'impressione è sempre quella di essere di fronte a un caos "controllato" e programmaticamente studiato, ma sinceramente non di essere davanti a un sogno...
  • G.Godardi • 7/03/08 19:56
    Fotocopista - 663 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non vorrei che la sensazione di sogno ti sia stata data dall'immagine spappata o dall'audio screenrip :)
    Scherzi a parte a me (che l'ho visto al cinema) non ha dato quest'impressione. L'impressione è sempre quella di essere di fronte a un caos "controllato" e programmaticamente studiato, ma sinceramente non di essere davanti a un sogno...


    No,a parte quello,penso sia una mia tara mentale,da piccolo facevo spesso sogni del genere...dove mi ritrovavo a vivere una situazione straordinaria in un contesto ordinario..apparizioni di mostri,zombie,situazioni di assedio...vedendo quel film mi sono tornati alla mente quei vecchi sogni...forse anche per colpa del satellite....da piccolo sognavo spesso dei satelliti che volavano in cielo....colpa dei troppi Mazinga che mi vedevo!;)
  • Zender • 7/03/08 22:51
    Capo scrivano - 47768 interventi
    G.Godardi ebbe a dire:
    da piccolo sognavo spesso dei satelliti che volavano in cielo....colpa dei troppi Mazinga che mi vedevo!;)
    Questa non è male :) Sognare i satelliti non l'avevo ancora sentita. A questo punto penso che la sensazione avuta in Cloverfield dipenda sicuramente da questo :)
  • G.Godardi • 8/03/08 14:37
    Fotocopista - 663 interventi
    Nonsolo sognavo i satelliti....ma li sognavo con tanto di titolazione giapponese nel più classico stile dei cartoni giapponesi!
    Unico inconveniente è che non ho mai saputo il significato di quelle scritte che accompagnavano l'apparizione di un satellite o di un mostro-robot.....
  • Zender • 8/03/08 17:35
    Capo scrivano - 47768 interventi
    G.Godardi ebbe a dire:
    non ho mai saputo il significato di quelle scritte che accompagnavano l'apparizione di un satellite o di un mostro-robot.....
    Sì, anch'io me lo son chiesto molte volte cosa significassero. L'avevo anche scoperto poi temo di averlo dimenticato. Forse erano semplicemente i nomi dei vari mostri. Mi pare che fosse questo: ogni mostro aveva l suo bel nome proprio.
  • G.Godardi • 8/03/08 18:51
    Fotocopista - 663 interventi
    Zender ebbe a dire:
    G.Godardi ebbe a dire:
    non ho mai saputo il significato di quelle scritte che accompagnavano l'apparizione di un satellite o di un mostro-robot.....
    Sì, anch'io me lo son chiesto molte volte cosa significassero. L'avevo anche scoperto poi temo di averlo dimenticato. Forse erano semplicemente i nomi dei vari mostri. Mi pare che fosse questo: ogni mostro aveva l suo bel nome proprio.


    Sì,mi pare che fossero i nomi dei vari mostri o robot.
  • Fabbiu • 10/10/08 17:47
    Archivista in seconda - 652 interventi
    Ritengo che ci siano molte trovate che vanno benissimo e che ben si addicono a costruire (o pompare) l'effetto realista, come: le note musiche commerciali al party, le riprese frammentate e interrotte (molte delle quali senza scopo) gli sproloqui della gente, gli effetti luce, le scene di panico, gli effetti speciali del mostro, il finto riavvolgimento, l'esercito...
    Insomma non si nega l'evidente studio tecnico dietro, ma ciò non è bastato a farne un film del tutto risucito soprattutto per merito dell'improbabilità della storia in stile Godzilla; e mi è venuto da pensare se fosse mai possibile che in una situazione di quelle ci sarebbe mai stato qualcuno disposto a riprendere non stop ( e notare la trovata degli autori, a filmare sarà un personaggio un pò stupido che dice di non aver mai usato la telecamera...) Aldilà della lovestory che sarà interessata a pochissimi, sono non poche le scene che in fin dei conti tengono incollati gli occhi allo schermo, ricordo in particolare quando i tre camminano su un cornicione (uscendo da una finestra ed entrando in quella di fronte) mentre a loro si avvicina il mostro. Vista la particolarità dell'idea (che d'altra parte ha fatto entrare molte persone in sala) e il numero di considerazioni fatte, il mio parere è che in sostanza Cloverfield è un bel film, ma se non soddisfa è in ragione del suo carattere sperimentale, che ha poca forza sfruttato in un intero lungometraggio. Cannibal Holocaust non è interamente girato in questo modo, e pure è molto più riuscito, in quanto La ripresa è alternata alla storia.
    Ultima modifica: 11/10/08 04:04 da Fabbiu
  • Zender • 13/10/08 10:26
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Sì, come già detto secondo me questo modo di girare da "reality" sta diventando più un "genere" che una tecnica. Per capire se può funzionare davvero avrebbe bisogno di una sceneggiatura costruita bene e non pretestuosa. Allora forse si potrano capire le vere potenzialità della deodatiana tecnica.
  • Capannelle • 16/05/17 23:50
    Scrivano - 3507 interventi
    Rivisto ieri e il fatto che mi sia piaciuto più della prima volta testimonia la solidità del racconto o almeno di buona parte di esso: pure la festa che mette a fuoco i personaggi e si presta come trampolino di lancio per il deflagrare degli eventi.
    Attori e montaggio oltre la media e una tensione efficace.
    Gli si possono perdonare delle vaccatine narrative citate nel mio commento o quello di Jandileida. Ci aggiungo anche l'onnipresente cravatta del protagonista.. serviva a dargli un'apparenza più adulta?
    Non male anche il pasto finale del cameraman, Hud, che nel film aveva fatto di tutto per farsi odiare.
  • Zender • 17/05/17 07:29
    Capo scrivano - 47768 interventi
    In effetti forse al tempo fu un po' troppo massacrato per l'espediente delle riprese amatoriali, verrebbe voglia anche a me di rivederlo.
  • Almicione • 4/09/17 02:11
    Fotocopista - 11 interventi
    A me certe stupidaggini nella sceneggiatura hanno lasciato a bocca aperta. Uno dei punti è la ragazza in fin di vita che si scopre centometrista subito dopo il salvataggio dei ragazzi che si fanno 39 piani per lei passando fin troppo comodamente da un palazzo all'altro - che è storto, e non si capisce secondo quale legge della statica delle strutture riesce a rimanere in piedi.
    Poi, direi, che ha poco senso nascondersi sotto un ponte di pietra se sai che avverrà un'esplosione a breve, ma questo lo concediamo alla stupidità dei protagonisti.
    Quello che davvero mi ha sorpreso perché non credevo che avessero inserito una cosa del genere è vedere i tre ragazzi sopravvissuti praticamente illesi all'incidente dell'elicottero che precipita da oltre cento metri sul suolo (neanche nell'acqua!). Vorrei sapere da qualcuno esperto se può esistere anche una piccolissima possibilità che ciò accada nella realtà.