Discussioni su Casanova '70 - Film (1965)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 1/09/20 10:31
    Consigliere - 25998 interventi
    Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto 

    Scoppiettante, frizzante, bizzarra, coloratissima e sottostimata commedia "erotica" monicelliana che darà la stura alla pochade eroticomica del cinema italiano anni 70, zeppa di invenzioni e momenti surreali divertentissimi, con un Mastroianni strepitoso e simpaticissimo.

    Non si contano le gag cultissime (il bambino scambiato per un cane, Ferreri che , durante il concerto, si diletta in disegnini macabri, il piedino tra la Mell e Mastroianni sotto al tavolo) che vedono coinvolto Mastroianni (ritratto grottesco del latin lover italiano) che gira per mezza italia (da Napoli a Cervinia, per arrivare in Sicilia, passando per la Puglia, fino a sconfinare a Vicenza, per poi concludersi a Milano) a caccia del brivido delle sottane, ancor di più se il brivido è dato dal rischio e dal pericolo della situazione, che aumenta la libido di Mastroianni, al contrario, se la seduzione è nella norma, al nostro non le si rizza.

    Sfacciata presa in giro sulla virilità maschile, sull'impotenza e sulle stranezze sessuali, dove Monicelli dona attimi di grandissimo cinema e picchi di regia che sfiorano la perfezione, in un andirivieni amoroso dove Mastroianni viene catapultato veementemente da una donna all'altra, facendo, più o meno, magre figuracce.

    L'incipit a Parigi con la bellissima Michèle Mercier che spara addosso a Mastroianni che entra furtivamente in camera sua per eccitarsi del pericolo incombente (lei le darà, poi, dell'impotente), dove, in un film del 1965, la spoglarellista del night club regala un sorprendente nudo integrale. La parte partenopea con l'esotica hostess e le pantomime di Mastroianni che non riesce a eccitarsi e fa di tutto per mancare al suo dovere di maschio latino, la serenata , sulla barca, coi fuochi di artificio, con la ragazza dell'albergo è un pezzo di comicità irresistibile, dove Mastroianni, per tirar l'alba, passa tutto il repertorio della canzone tradizionale napoletana.

    Poi a Cervinia dove conosce la verginea Virna Lisi, ma un circo felliniano sarà galeotto (il bacio appassionato alla domatrice di leoni di Liana Orfei), passando a provare brividi facendo becco un generale, portandosi a letto la sua sexyssima mogliettina, una capatina al museo di Versailles con Beba Loncar a fare l'amore sul letto di Napoleone con visita turistica annessa (notevoli, nella Loncar, i sandaletti con il tacco e il reggicalze color carne) e sbirciando Luciana Poli, la procace moglie del droghiere del paesello, dalla finestra mentre si lava con ausilio di trampoli circensi. Poi sbattuto a Siracusa, dove c'ha un incontro molto ravvicinato con la classica famiglia siciliana alla Pietro Germi tra onore e illibatezza, e spacciandosi per medico si fionda tra le grazie della ninfomane Addolorata (tutta la parte dell'inseguimento in auto tra Mastroianni e la famiglia della ragazza e catastroficamente tumultuosa). Fermata ad Altamura dalla famiglia della "candida" Virna Lisi (di una bellezza abbagliante), fiasco nella prova d'amore che lei le chiede (non ci sono rischi in agguato e la defaiance è dietro l'angolo) e quindi si tuffa tra le braccia sensuali e carnose della prostituta felliniana della Moira Orfei (che si dice porti scalogna), e che indossa un paio di ciabattine da camera da infarto immediato (una la tira pure addosso, dalla finestra, ai paesani che la sfottono per la sua nomea di iettatrice).


    Ma è la parte vicentina con un sorprendente Marco Ferreri in veste di attore, che il film tocca vette straordinarie e geniali. Finto sordo, con occhiali a fondo di bottiglia, diabolicamente possessivo e geloso (la moglie, concupita da Mastroianni infoiatissimo, e la Marisa Mell dal caliente sangue slavo), pianificatore di messe in scene delittuose, collezionista di ogni chincaglieria artistica e tiranno sospettoso, tanto ricco quanto scellerato (la sberla che ammola alla moglie quando le fa perdere l'asta su di un drago cinese), che vive in una villa ai bordi di una palude, dove tutto và in pezzi, tra umidità, e marcia decadenza (il ponte che crolla, le statue che perdono i pezzi, le bottiglie conficcate nell'acqua ristagnante e putrida). Il meraviglioso tangaccio tra la Mell e Mastroianni, Ferreri che fa finta di dormire e sbarra gli occhi iniettati di odio, la palla di marmo segata e truffaldina, da fare cadere rovinosamente sulla testa del malaugurato ospite (ma mal gliene incoglie).

    Il processo finale poteva essere evitato (la parte più debole del film), ma la chiusa milanese alla 14° ora è un pezzo di cinema surreale da antologia.

    A torto giudicato un Monicelli minore e alimentare, è tra le sue commedie più ficcanti, travolgenti e sinceramente divertenti. che si barcamena tra bellezze femminili da sturbo, situazioni paradossali e irresistibili e una cura formale da lasciare senza fiato (la fotografia di Aldo Tonti, le magniloquenti scenografie quasi viscontiane della villa di Ferreri e di Virna Lisi).

    Immenso Enrico Maria Salerno nel ruolo dello psicanalista orientaleggiante, misogino e molto probabilmente gayo, Bernard Blier riprende il suo commissario di Crimen in una piccola comparsata, grande Memmo Carotenuto nella parte del falsario che fabbrica copie di opere d'arte che si barcamena tra il romanaccio e il dialetto veneto e da lustrarsi gli occhi nel parterre femminile messo in mostra da Monicelli (difficile dire quale sia la donna più sexy e appetibile, c'è l'imbarazzo della scelta, anche se , fra tutte, sceglierei la Mercier).

    Il miglior ritratto dei vizi, dei crucci e delle virtù del mito del seduttore italiano prima della funerea decadenza felliniana.

    Per quel che mi concerne uno dei Monicelli più riusciti, brillanti, vivaci e irrefrenabili (e lo preferisco di gran lunga sia al sopravvalutato dittico di Brancaleone o a Amici miei, per dire)

    La spumeggiante sceneggiatura (scritta da Monicelli, Suso Cecchi D'Amico, Tonino Guerra, Giorgio Salvioni e Age & Scarpelli) fu, non per nulla, candidata all'Oscar.
    Ultima modifica: 1/09/20 15:43 da Buiomega71