Discussioni su C'era una volta in America - Film (1984) | Pagina 9

DISCUSSIONE GENERALE

183 post
  • Tarabas • 17/07/17 10:22
    Segretario - 2069 interventi
    Un articolo come sempre molto interessante sul film, con link e altro, da Cinephilia&Beyond.

    https://cinephiliabeyond.org/once-upon-a-time-in-america-a-butchered-film-rising-up-as-a-phoenix/
  • Tarabas • 20/07/17 11:36
    Segretario - 2069 interventi
    In questi giorni, ho letto il romanzo cui Leone si è ispirato per realizzare il film, Hoods di Harry Grey (in Italia, "A mano armata", ripubblicato poi col titolo "C'era una volta in America").

    Nel caso a qualcuno interessi, ho scritto un commento al libro qui.

    https://www.goodreads.com/review/show/2043353121?book_show_action=false&from_review_page=1
    Ultima modifica: 26/02/18 17:28 da Tarabas
  • Alex75 • 26/02/18 17:14
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Ho sviluppato, nel tempo, una certa idiosincrasia per i kolossal interminabili da ingollare in un colpo solo.

    Anch'io faccio fatica a guardarli. Questo non fa eccezione, e infatti l'ho guardato in due sere. Comunque, gli sbalzi spazio-temporali sono stati un buon antidoto alla sonnolenza: a ogni scena del film mi sono chiesto dove e in quale epoca si sarebbe svolta la scena successiva.
    Ultima modifica: 26/02/18 18:34 da Zender
  • Piero68 • 3/07/18 10:35
    Contratto a progetto - 241 interventi
    L'ho rivisto qualche giorno fa. Intramontabile ed eterno. Con un De Niro stratosferico ed un Woods mai più a questi livelli.
    Tra i tanti dialoghi e battute di questo film (e ce ne sono tanti memorabili), ce ne è una che ogni volta mi fa venire la pelle d'oca:
    Moe e Noodles si rincontrano ormai aldilà negli anni, ed il primo chiede: "Cosa hai fatto in tutti questi anni, Noodles?" e lui "Sono andato a letto presto!"
  • Il Dandi • 1/05/19 23:44
    Segretario - 1488 interventi
    Linko qui sotto un'interessante intervista a Paolo Mereghetti su Sergio Leone:
    nel trentesimo anniversario della morte del regista, una voce fuori dal coro che non ha cambiato idea sul suo cinema.


    http://peppermindsblog.it/la-sua-america-non-mi-piace-mereghetti-parla-di-sergio-leone/
  • Gestarsh99 • 2/05/19 14:11
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Linko qui sotto un'interessante intervista a Paolo Mereghetti su Sergio Leone:
    nel trentesimo anniversario della morte del regista, una voce fuori dal coro che non ha cambiato idea sul suo cinema.


    http://peppermindsblog.it/la-sua-america-non-mi-piace-mereghetti-parla-di-sergio-leone/


    Gestarsh99 ebbe a dire il 15/07/2011:
    [...] La sostanza c'è ma la forma di cui viene vestita è tanto opulenta, barocca, labirintica e stratificata che alla fine risulta smisuratamente ingombrante rispetto all'importanza del contenuto.
    In questo senso concordo col Mereghetti (ed è strana questa mia comunione di giudizio...)



    A distanza di quasi 8 anni ribadisco anch'io il mio appoggio morale completo alle intelligenti e "coraggiose" valutazioni del Mereghetti sull'ultimo film di Leone.

    Va detto che il buon critico meneghino è uno tra i meno odiosi da leggere (e con cui spesso concordare).
  • Il Dandi • 2/05/19 15:26
    Segretario - 1488 interventi
    Personalmente sto dalla parte di entrambi (o di nessuno dei due).

    Trovo anch'io C'era una volta in America un film sopravvalutato ma il mio giudizio sulla trilogia del dollaro e in generale sul posto di Leone nella storia del cinema è assai meno severo.


    Un parere discordante è sempre interessante, tanto più se articolato in maniera diffusa e onesta come fa Mereghetti, molto attento a separare i suoi giudizi personali dalla realtà oggettiva.

    Non mi riconosco però nei tratti più moralistici ("una violenza che a volte diventava quasi sadismo, mi sembra ci sia del compiacimento"), aristocratici ("è un cinema per un pubblico distratto, che prima aveva seguito Ercole e dopo avrebbe guardato Edwige Fenech", o i vari distinguo sulla trivialità in Bertolucci) e accademici ("perché tutta questa ammirazione per Leone e non per Dreyer, per Camerini o per Marcel Carné", la generale nostalgia per un cinema di intreccio) della sua critica, che rientrano appunto più nei suoi gusti personali che nell'oggettività delle cose.
    Ultima modifica: 2/05/19 15:27 da Il Dandi
  • Caesars • 2/05/19 16:47
    Scrivano - 16811 interventi
    Concordo con Il Dandi. Anche a me l'ultimo film di Leone è parso sopravvalutato (ma dovrei rivederlo). Invece i suoi western li trovo validi.
  • Buiomega71 • 2/05/19 20:27
    Consigliere - 25999 interventi
    Non sono mai stato un esegeta di Leone (pur riconoscendone la grandezza registica, soprattutto tecnica)

    Se proprio C'era una volta il West, dove si raggiungono vette di perfezione e la sequenza dell'impiccagione con il giovane Armonica che porta sulle sue spalle suo padre è un gran pezzo di cinema (così come la colonna sonora morriconiana, tra le più belle mai composte per un film)

    Ma, per quanto mi riguarda, C'era una volta in America rimane un enorme bluff, con grandissimi momenti trash.
    Ultima modifica: 2/05/19 20:31 da Buiomega71
  • Gestarsh99 • 3/05/19 10:24
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    [...]
    Trovo anch'io C'era una volta in America un film sopravvalutato ma il mio giudizio sulla trilogia del dollaro e in generale sul posto di Leone nella storia del cinema è assai meno severo.
    [...]


    Si, assolutamente. Siccome siam sulla scheda di C'era una volta, il mio giudizio era esclusivamente riferito a questo suo ultimo film.

    Se invece parliamo dei suoi western, beh, sono Storia, hanno rivoluzionariamente "ammazzato" e resuscitato a nuova vita un genere a stelle e strisce ormai datato e alla frutta, rendendolo un qualcosa di sporco, brutale e senza più alcun codice morale identificabile.
    I miei preferiti del mucchio leoniano restano, in rigoroso ordine di preferenza, Il buono, il brutto, il cattivo e C'era una volta il west (che pur nel suo sfiancante barocchismo formal-strutturale non arriva mai - dal punto di vista delle singole sue componenti - a risultare incoerente col suo essere un'epopea elegiaca di morte).

    D'altro canto, è pure innnegabile che il nostro cineasta romano abbia poi influenzato in stile e approccio un certo signor Sam Peckinpah, autore a sua volta di un masterpiece "selvaggio" addirittura superiore in qualità a quanto sfornato da Leone.

    Imho.
  • Gestarsh99 • 3/05/19 10:50
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    [...] Ma, per quanto mi riguarda, C'era una volta in America rimane un enorme bluff, con grandissimi momenti trash.

    Son proprio le parti che nel film stonano di più; passaggi fastidiosi che puzzano quasi di "sono Leone e posso permettermi tutto, tanto ho un alibi artistico grande quanto un tendone da circo".

    Della serie "Your ambition outweighed your talent" (cit.)
    Ultima modifica: 3/05/19 11:51 da Gestarsh99
  • Raremirko • 7/05/19 21:29
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Qua non son d'accordo; per me Leone non si tocca, su questo sono molto conservatore.
  • Buiomega71 • 7/05/19 21:50
    Consigliere - 25999 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    [...] Ma, per quanto mi riguarda, C'era una volta in America rimane un enorme bluff, con grandissimi momenti trash.

    Son proprio le parti che nel film stonano di più; passaggi fastidiosi che puzzano quasi di "sono Leone e posso permettermi tutto, tanto ho un alibi artistico grande quanto un tendone da circo".

    Della serie "Your ambition outweighed your talent" (cit.)


    La cassiera della banca che riconosce i rapinatori dalle dimensioni del pene non sfigurerebbe in un film di Gunter Otto. Trash all'ennesima potenza!
    Ultima modifica: 7/05/19 21:52 da Buiomega71
  • Raremirko • 7/05/19 23:21
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Tutte queste cose potrebbero venir spiegate con un'intenzione da parte dell'autore di aver voluto coniugare l'alto ed il basso, un pò come fece Brass con Caligola...
  • Gestarsh99 • 8/05/19 01:14
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    La cassiera della banca che riconosce i rapinatori dalle dimensioni del pene non sfigurerebbe in un film di Gunter Otto. Trash all'ennesima potenza!

    Penso che la trattazione del sesso e gli ammiccamenti pruriginosi non fossero nelle sue corde. Ecco perché ci ha sbattuto il grugno in modo tanto stridente con gli sciorinati propositi essenziali di aulica raffinatezza stilistica.
  • Gestarsh99 • 8/05/19 01:14
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Qua non son d'accordo; per me Leone non si tocca, su questo sono molto conservatore.

    Sul resto della sua filmografia western la vedo positivamente, quindi potremmo esser pure sulla stessa linea di pensiero, ma per ciò che riguarda C'era una volta in America non riesco proprio a concordare con gli elogi sperticati o gli stratosferici entusiasmi da sempre riservatigli a piene mani.
    D'altronde son 18 paginate di accese discussioni.


    Meglio un giorno da Leone che cento da Pec...kinpah?
    Ma anche no.
  • Raremirko • 8/05/19 21:08
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    La cassiera della banca che riconosce i rapinatori dalle dimensioni del pene non sfigurerebbe in un film di Gunter Otto. Trash all'ennesima potenza!

    Penso che la trattazione del sesso e gli ammiccamenti pruriginosi non fossero nelle sue corde. Ecco perché ci ha sbattuto il grugno in modo tanto stridente con gli sciorinati propositi essenziali di aulica raffinatezza stilistica.



    quindi dai ragione al mio post sopra, sull'alto ed il basso?
  • Buiomega71 • 8/05/19 21:35
    Consigliere - 25999 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Tutte queste cose potrebbero venir spiegate con un'intenzione da parte dell'autore di aver voluto coniugare l'alto ed il basso, un pò come fece Brass con Caligola...

    Più che Tinto Brass siamo in zona Nando Cicero
  • Raremirko • 8/05/19 23:25
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Tutte queste cose potrebbero venir spiegate con un'intenzione da parte dell'autore di aver voluto coniugare l'alto ed il basso, un pò come fece Brass con Caligola...

    Più che Tinto Brass siamo in zona Nando Cicero


    Eh....non hai tutti i torti...
  • Gestarsh99 • 9/05/19 00:20
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    La cassiera della banca che riconosce i rapinatori dalle dimensioni del pene non sfigurerebbe in un film di Gunter Otto. Trash all'ennesima potenza!

    Penso che la trattazione del sesso e gli ammiccamenti pruriginosi non fossero nelle sue corde. Ecco perché ci ha sbattuto il grugno in modo tanto stridente con gli sciorinati propositi essenziali di aulica raffinatezza stilistica.



    quindi dai ragione al mio post sopra, sull'alto ed il basso?



    Ni.
    Non ritengo assolutamente che il sesso sia un qualcosa di basso, tutt'al più è il modo in cui esso viene trattato/rappresentato a farne un qualcosa di alto o basso. E questo "modo" dovrebbe sempre esser coerente e non stridente col genere di pellicola in cui è adoperato.
    In un film con Pierino ad esempio non ci azzeccherebbero un fico secco le rappresentazioni sadomaso di un Tokyo decadence perché striderebbero col relativo contesto barzellettar-caciarone, rendendo così tutta l'operazione ridicola e volgare in un sol botto (in Pierino contro tutti al contrario c'è un passaggio arcinoto in cui Alvaro sogna a occhi aperti la supplente Rizzi completamente nuda: beh, questa scena è a dir poco incantevole, per nulla volgare, una delle più belle e ironiche del film, e questo proprio perché si sposa perfettamente col tenore generale del prodotto in cui è collocata).

    Proseguendo terra terra e ribaltando i fattori, in Tokyo decadence non c'entrerebbero nulla di niente le graziose/leziose sequenze estetizzanti tipiche di un David Hamilton perché sarebbero in palese contrasto col clima ben diverso dell'opera nipponica.

    Son questi elementi in conflitto a involgarire e "abbassare" le potenzialità, la tenuta e la credibilità di un prodotto cinematografico.
    Con C'era una volta vale appunto lo stesso discorso.

    Imho (sarà il settimho imho che esprimho).