Discussioni su Bianco apache - Film (1986)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 16/08/13 10:34
    Consigliere - 25934 interventi
    WESTERNALIA: L'ESTATE SELVAGGIA DELLO SPAGHETTI WESTERN

    Lo zio Bruno e stato per me un saldo punto di riferimento nel panorama del cinema italiano bis. Di lui amo incondizionatamente L'altro Inferno (che come zozzeria e malsanità l'ho sempre paragonato a Buio Omega), Rats (vero gioiello del fanta-horror-post atomico, con quel finale schock bizzarro e assolutamente geniale), La vera Storia Della Monaca di Monza (altro cultone morbosone, con Garofalo vestito da satanasso da empireo della surrealità trash), nonchè lo "zombi movie" Virus, con idee e splatterometro non indifferenti

    Dopo gli erossvatika, i tonaca movie, i poveristici peplum zeppi di sex and violence sulla scia del Caligola brassiano, le Emanuelle in prigione, per arrivare ai viet-movie (Robowar, che misi nella rassegna ITALIAN ADVENTURE, nel 2010, fece ghignare non poco), lo zio Bruno non poteva esimersi di realizzare almeno due western, Bianco Apache (appunto) e Scalps

    Al di là di quello che può sembrare un remake di Navajo Joe (gli scalpi, la vendetta, Charly Bravo vera e propria maschera di bestialità al pari di Aldo Sambrell nel cult corbucciano, il finale sulle rocce) e di alcune scelte discutibili che lo avvicinano al trash (la tribù di indiani sembra uscita da Arrapaho, una fastidiosa-e a volte ridicola-voce narrante, Cavallo Pazzo che assomiglia a Solange-non quella di Dallamano, ma quello della tv spazzatura- alcune banalità esoticheggianti simil Blue Island, scenette fino demenziali-durante la sparatoria al campo indiano, un ragazzo aiuta il bianco apache contro i bianchi sterminatori, e le domanda: "Come ti chiami ragazzo?" e lui: "Geronimo!"), lo zio Bruno ciurla nel manico della violenza: feroce, furente, spietata che non risparmia niente e nessuno (donne incinta prese a calci, massacro di bambini, stupri, braccia spezzate col calcio del fucile, polvere da sparo-con sigaro accesso- sulle ferite, tomahawk piantati in piena faccia, linciaggi, pestaggi, tentati stupri con pezzi di legno roventi), e con uno dei finali più crudeli e nerissimi che il genere ricordi (lo zio Bruno, sembra, non avere pietà per nessuno)

    Tecnicamente una spanna sopra gli altri Mattei-movie (avvolgente anche la fotografia del fido Luigi Ciccarese, bellissime le location), che quando vuole sa fare gran cinema (almeno una sequenza d'antologia, che mette la pelle d'oca da come e girata: nel massacro iniziale alla carovana, due bimbi-una bambina e un bambino indiano, fuggono-al rallentaore- il secondo si accascia a terra raggiunto da un proiettile, la bimba si volta, Mattei zooma sul suo sguardo pieno di terrore, poi viene uccisa anche lei, da standing ovation, per come e girata e per l'emozione disturbante che dà), e regala puro spettacolo.

    Per metà film, poi, sembra Mandingo, con il bianco apache Shining Sky che lavora in un ranch, bramato dalla mignottagine dell'infima Cinzia De Ponti (moglie del vecchio e crudele propietario), e poi appeso ad un albero sotto il sole cocente (stile Conan Il Barbaro), con il crudele e spietato Charly Bravo che lo apostrofa: "Salutami il grande Manitù, mezzo indiano!"

    Gran finale sulle montagne rocciose (e lo zio Bruno non rinuncia a qualche stock-footage, tipo l'aquila o il lupo) di furia e violenza (l'agonia e le sevizie su Lola Forner lasciano il segno) nonchè di sete di vendetta (e sequenza quasi blasfema sull'altare della chiesetta, dove Bravo e i suoi hanno appena stuprato una giovane indiana, con disprezzo verso il "Dio della croce" da parte di Shining Sky)

    Curioso, poi, che il ricco propietario terriero non venga punito (come succede anche nel Mio Nome e Shangai Joe), e da sottolineare alcune trovate non proprio banali (il campo indiano pieno di mercenari che se la spassano con le squaw e gli indiani completamente ubriachi dall'"acqua che brucia" portatagli dall'uomo bianco)

    L'west dello zio Bruno è selvaggio, crudele, violento e spietato al pari del fulciano I 4 dell'apocalisse, dove quasi nessuno viene risparmiato dalla furia della bestialità umana. Forse il punto più alto del cinema matteiano.
    Ultima modifica: 16/08/13 13:43 da Buiomega71
  • Panza • 20/11/13 17:20
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    Il film è del 1987.
    Ultima modifica: 6/11/23 18:40 da Panza
  • Zender • 20/11/13 18:50
    Capo scrivano - 47726 interventi
    No, su Anica risulta del 1986. Per i film italiani meglio fidarsi di più delle date di Anica. Imdb spesso sbaglia.