Buiomega71 • 4/10/14 10:05
Consigliere - 25933 interventi Massacrato in ogni latitudine recensoria (ma con mia somma sorpresa, e anche con un leggero appagamento,
Il Morandini la pensa come me) e mandato al macero un pò da tutti
Andrò pure controcorrente, ma io l'ho trovato delizioso, raffinato, poetico, intrigante, emozionante, con momenti visivi che rasentano il capolavoro
Al di là dell'asfittico impianto del classico "lacrima movie" (sapevo quello che andavo a vedere), quello che mi ha incantato è stata la regia di Joan Chen
Sembrerebbe un film di attori (c'è il Gere e la Ryder), ma in realtà non lo e (e anche qui
Il Morandini pare scrivere quello che penso, quasi riportando le mie sensazioni durante la visione)
Puro film di regia (per la serie ennesimo caso che rinforza la mia teoria: e come si racconta, non quello che si racconta e la sceneggiatura-come in questo caso-conta fino a mezzogiorno)
La Chen inzuppa la sua love story di echi orientaleggianti tra: lampade cinesi, perline, farfalle (bellissimo per incanto e pura poetica la scena in cui la Ryder racconta la fiaba alle tre bimbe sul lettino, durante la festa di halloween), riflessi in specchi, finestrini delle auto e vetrate, parchi abbagliati dai colori autunnali della natura (magnifica e quasi magica la fotografia di Changwei Gu), interni dai colori dell'animo dei suoi protagonisti (l'elegante, ma un pò freddo, appartamento di Gere, la stanza, che vira al celeste, della Ryder), le scene d'amore tra i due con la Ryder che accarezza il volto di Gere con una foglia, tra perline cinesi e tendine
Il gusto estetico e la narrazione delicata dell'attrice/regista cinese mette in ombra pure le due star, tanto per far capire la personalità fortissima di Joan Chen (ogni momento, ogni attimo, trasuda un gusto tipicamente orientale, impronta indellebile della sua regista)
Non banali soluzioni visive e narrative (l'ultimo fatale malore della Ryder mentre Gere prepara l'albero di natale, la corsa disperata in ospedale, il cardiochirurgo sull'elicottero che sorvola i cieli notturni di New York, la dolorosa notizia finale, narrata visivamente senza una parola di grande impatto emotivo, il primo malore della Ryder mentre scherza con Gere nel bagno, alla pista di pattinaggio, le battute iniziali al ristorante, alcuni incantevoli scorci notturni di New York, i kitshissimi vestiti della Ryder, i cappellini che crea, il suo modo di essere diafana e sfuggente, che la fà assomigliare fisicamente-e sempre più- alla sua regista
Di contro, forse, la poca alchimia che si crea tra i due attori (pare non ci sia molto feeling a dire il vero) e la sottotrama della figlia ritrovata (una bellissima e intensa Vera Farmiga) è molto più interessante e profonda che nemmeno la storia d'amore ( e morte) tra il fascinoso ex american gigolò e la Ryder (che comunque regala una delle sue migliori interpretazioni) e le poco coinvolgenti musiche di Gabriel Yared (da lui mi aspettavo un altro tipo di sonorità, invece mi è parsa un partitura un pò banale)
Ti aspetti l'ennesima stoccata alla
Love Story, e ti ritrovi un opera delicata come la porcellana.
Curioso come nel film (la Ryder è figlia di una vecchia fiamma di Gere) la nonna della Ryder (Elaine Stritch), dica alla ragazza che "sua madre non ha mai fatto l'amore con lui, pur essendone pazzamente innamorata", così da spazzare via il tarlo di ogni possibile dubbio su un probabile incesto.
Buiomega71
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