Discussioni su Ascension - Film (2002)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/01/16 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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  • Non male, dopotutto:
    Schramm
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Bubobubo

DISCUSSIONE GENERALE

20 post
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  • Schramm • 30/01/16 17:24
    Scrivano - 7694 interventi
    è uno di quei rari casi in cui è difficoltoso prendere una decisa posizione, forse perché hussain per primo non lo fa: burla semantica o gravosa ombelicalità? genio o cialtrone? ci fa o ci è? si scherza coi fanti o ci si crede santi? per tutta la durata di questi 106 pesantissimi ma anche affascinanti minuti ci si trova nella costretta posizione di dare una doppia risposta a queste domande. da una parte il regista sembra divertirsi un mondo nel coglionare il pubblico fingendosi chissà quale fior fior d'autore colto e maledetto affetto da quello snobismo di chi la sa lunga ma non te ne spiega mezza (e in tal parodistico caso starebbe anche simpatico), ma il film ha di suo un peso specifico entro il quale gli spifferi di aria ironica vengono tutti siliconati, sì da annullare il confine tra chi si prende maledettamente sul serio ponendosi sul podio dell'apocalisse culturale e credendosi il tarkovskij del terzo millennio e chi invece si diverte a perculare la platea facendo l'agnello che indossa una pelle di lupo.

    al sodo, abbiamo una situazione da fine di ogni tempo ben resa da formalismi e preziosismi a cui si può rimproverare poco, che cappottano le perversioni a briglia sciolta dell'esordio; dialoghi che sembrano ottenuti aprendo a casaccio libri di evola, stirner, deleuze e nietzsche e puntando il dito alla cieca sulle frasi da mettere in bocca alle tre protagoniste, di una gravosità, ricercatezza e asfissia tali che si finisce con l'abbracciare tutte le sfumature del ridicolo e del barboso anche solo per quella smania evidentissima di mandare nel pallone chi li ascolta; un plot che sembra venire da chi c'è rimasto assai malamente sotto con stalker, solaris, i grandi mistici (san juan de la cruz in primis), i grandi gnostici che non lesina frecciate a un metacinema che finisce con l'inghiottire il film; un fascino dato da un comparto tecnico rigororso, in parte ammazzato da troppa ampollosità (si rivedano, di nuovo, le sbrosce verbosissime dei dialoghi), alcuni momenti visionari davvero azzeccati e genuini, e uno score formidabile che da solo si rivelerà essere l'architrave del film, entro il quale trova posto anche lo spiazzante contrappunto dato dai Ladytron. capire da che parte stare non è un accidenti facile.

    lo segnalo a chi ha apprezzato subconscious cruelty, per vagliare fino a che punto hussain ha saputo esser complementare a se stesso, vacillando nell'interzona tra auto-ironia e superbia. nel dubbio, io mi pongo a metà strada tra vaccata e capolavoro.
    Ultima modifica: 30/01/16 17:27 da Schramm
  • Mco • 30/01/16 23:29
    Risorse umane - 9970 interventi
    Grazie mille Schrammy, ottima segnalazione!
  • Raremirko • 30/01/16 23:41
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    L'ho visto anni fa, son contento che l'hai recuperato.


    Guarda, mi ricordo bene solo la scena dell'occhio nel muro, hai presente?


    Chissà che vor dì...


    La voce nelle scena iniziale è di Brea Ascher, proprio come in Subconscious cruelty.

    Mi ricordo del palazzo da scalare e


    SPOILER

    la mano data al bambino nel finale.
    Ultima modifica: 30/01/16 23:50 da Raremirko
  • Raremirko • 30/01/16 23:49
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Ah Schramm, guarda che, expolitation e violenza a parte, stile, ricercatezza e contenuti sono gli stessi di Subconscious cruelty...

    Sono contento che sei stato meno severo questa volta, ma siamo comunque lì, ti assicuro.
  • Schramm • 31/01/16 00:26
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    l'occhio nel muro(...)Chissà che vor dì...

    è uno di quei film che ti sfida a interpretarlo prima ancora che chiedere di essere visto o assimilato o compreso (sia mai). ed è in questo che lo trovo bassamente provocatorio, un gioco sporco. si sente, dietro le quinte, l'autore che se la ride della grossa di te. ti rimando anche a quanto osservavo sui dialoghi, di una ricercatezza così spinta da far ruzzolare il film lungo la valle del ridicolo quando va bene e dell'annoiato sehvabbé namo avanti che s'è fatta na certa quando va male.

    personalmente ho visto in quel passaggio una letterale raffigurazione del muro del pianto. ma è un adesivo che gli applico io, non più certo o valido di altri.

    Raremirko ebbe a dire:
    guarda che, expolitation e violenza a parte, stile, ricercatezza e contenuti sono gli stessi di Subconscious cruelty

    ricercatezza può darsi, contenuti non direi proprio. in s.c. a essere ricercato è il voler scandalizzare a tutti i costi con espedienti spiccioli da surrealismo dei mendicanti. e in s.c. non vedo lo sforzo di raccontare una storia. da questo punto di vista sono curioso di vedere cos'ha combinato con l'ancor più narrativo la belle bete
    Ultima modifica: 31/01/16 00:30 da Schramm
  • Raremirko • 31/01/16 00:49
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    l'occhio nel muro(...)Chissà che vor dì...

    è uno di quei film che ti sfida a interpretarlo prima ancora che chiedere di essere visto o assimilato o compreso (sia mai). ed è in questo che lo trovo bassamente provocatorio, un gioco sporco. si sente, dietro le quinte, l'autore che se la ride della grossa di te. ti rimando anche a quanto osservavo sui dialoghi, di una ricercatezza così spinta da far ruzzolare il film lungo la valle del ridicolo quando va bene e dell'annoiato sehvabbé namo avanti che s'è fatta na certa quando va male.

    personalmente ho visto in quel passaggio una letterale raffigurazione del muro del pianto. ma è un adesivo che gli applico io, non più certo o valido di altri.

    Raremirko ebbe a dire:
    guarda che, expolitation e violenza a parte, stile, ricercatezza e contenuti sono gli stessi di Subconscious cruelty

    ricercatezza può darsi, contenuti non direi proprio. in s.c. a essere ricercato è il voler scandalizzare a tutti i costi con espedienti spiccioli da surrealismo dei mendicanti. e in s.c. non vedo lo sforzo di raccontare una storia. da questo punto di vista sono curioso di vedere cos'ha combinato con l'ancor più narrativo la belle bete



    Si, si, vidi pure quello, che mi piacque molto.

    Ma questo l'hai visto coi sottotitoli?

    Ai tempi io non fui così fortunato...
  • Raremirko • 31/01/16 00:52
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    In La belle bete c'è pure l'uomo cavallo, un simbolo che pare andare discretamente nell'horror moderno (pure Sanchez l'ha usato in un film).
  • Schramm • 31/01/16 01:14
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Ma questo l'hai visto coi sottotitoli?
    Ai tempi io non fui così fortunato...


    ...mazza, ma che ci hai capito?! :D
  • Raremirko • 31/01/16 01:32
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Ma questo l'hai visto coi sottotitoli?
    Ai tempi io non fui così fortunato...


    ...mazza, ma che ci hai capito?! :D



    Touchè, molto poco, ma comunque lo dovrei rivedere...


    Dai son stato sincero...

    Ma l'hai preso da ebay?
  • Raremirko • 31/01/16 01:34
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    L'idea del palazzo da scalare mi è sempre parso un valido pretesto per risparmiare sul budget.


    In tv non credo sia mai passato.
  • Raremirko • 31/01/16 01:44
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Ecco cosa scrivevo 7 anni (volati) fa in altri lidi


    Hussain, finalmente messi da parte iperviolenze assortite e deliri sessuoblasfemi, ci propina un film lento, ben interpretato, sempre abbastanza weird in tematiche e scene (da manuale a tal proposito la scena dell'occhio umano sul muro, che piange...; scena davvero inquietante e ben realizzata).

    In sostanza a quanto ho capito il mondo è senza Dio, e tutti gli esseri viventi, compresi gli animali, sono morti e senza occhi...
    Solo le 3 protagoniste, vestite come dei monaci, hanno ancora il dono della vita, e la loro missione è di raggiungere la sommità di un'industria dismessa che fà da ambientazione a tutto il film praticamente; diciamo che solo una delle tre riuscirà a raggiungere quest'intento...

    Dotato sempre di una buona fotografia (anche se globalmente inferiore a quella perfetta di Subconscious Cruelty praticamente), di movimenti di mdp sempre ottimi e di una colonna sonora veramente ben realizzata (c'è lo stesso Kristian dietro del resto, proprio lo stesso fautore dei bellissimi suoni di Subconscious Cruelty), questo Ascension è la riconferma che Hussain ha proprio talento.

    Per quanto riguarda i contenuti, c'è ovviamente molta meno exploitation rispetto al passato, più cerebrealità, anche se a quanto ho capito sono gli stessi cinici discorsi delle protagoniste a sostituire le scene di sangue.
    Gli SFX, sempre ad opera di C.J. Goldman son sempre ok, anche se han meno possibilità di saltare all'occhio viste le già citate poche scene violente.

    E' un film che potrà piacere sicuramente agli amanti dei film di Tarkovsky, Solaris su tutti.

    Ascension è un film lento ma mai noioso, ben diretto e che consiglio.
    L'orrore stà nel fatto di trovarsi in un mondo senza esseri viventi (come in un Vanilla sky o in un L'avvocato del diavolo praticamente).
  • Schramm • 31/01/16 01:48
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    L'idea del palazzo da scalare mi è sempre parso un valido pretesto per risparmiare sul budget.

    qua a mio avviso il riferimento diciamo così filosofico-letterario è molto più cristallino. sicuramente è anche stato l'uovo di colombo per economizzare il più possibile.
    ti rimando al commento che uscirà domani ;)
    Ultima modifica: 31/01/16 01:50 da Schramm
  • Raremirko • 31/01/16 23:03
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    L'idea del palazzo da scalare mi è sempre parso un valido pretesto per risparmiare sul budget.

    qua a mio avviso il riferimento diciamo così filosofico-letterario è molto più cristallino. sicuramente è anche stato l'uovo di colombo per economizzare il più possibile.
    ti rimando al commento che uscirà domani ;)



    E' quello che ho detto; va bene.
  • Raremirko • 31/01/16 23:06
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Ah Schramm, non ho ancora capito una cosa però...


    Se Hussain ti piace o no...
  • Schramm • 31/01/16 23:46
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    L'idea del palazzo da scalare mi è sempre parso un valido pretesto per risparmiare sul budget.

    qua a mio avviso il riferimento diciamo così filosofico-letterario è molto più cristallino. sicuramente è anche stato l'uovo di colombo per economizzare il più possibile.
    ti rimando al commento che uscirà domani ;)



    E' quello che ho detto; va bene.


    ??

    Raremirko ebbe a dire:
    Ah Schramm, non ho ancora capito una cosa però... Se Hussain ti piace o no...

    saprò farti un più preciso rapporto dopo aver visto il terzo. di certo c'è che lo preferisco come direttore della fotografia che come autore.
  • Raremirko • 31/01/16 23:49
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Si, intendevo che anche io concordo che il palazzo servì per economizzare il più possibile.


    La belle bete lo vidi 4 anni fa e lo trovai ottimo.


    Già mi avevi detto che lo preferivi come direttore della fotografia.
  • Schramm • 1/02/16 12:04
    Scrivano - 7694 interventi
    guarda in linea di massima lo trovo sospetto e non mi convince più di tanto. sa tecnicamente il fatto suo, ma per il resto mi pare assai disonesto. vediamo se il tiro si aggiusterà col prossimo.
  • Raremirko • 1/02/16 16:21
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    guarda in linea di massima lo trovo sospetto e non mi convince più di tanto. sa tecnicamente il fatto suo, ma per il resto mi pare assai disonesto. vediamo se il tiro si aggiusterà col prossimo.


    Marò, addirittura sospetto...

    E allora di una Riefenstahl che dovevi dire?

    Lui mica è al servizio di nessuno, scusa.

    Hussain non è il primo e non sarà mica l'ultimo ad aver esordito usando mezzucci, furbizie e viuulenza, a maggior ragione visto che i numeri in regola ce li aveva/ce li ha.
  • Schramm • 1/02/16 16:40
    Scrivano - 7694 interventi
    non vedo che pertinenza estetica e concettuale possa avere la riefenstahl come termine di paragone, anche per la sola radicale differenza di epoca, immaginario e specifico. mi paiono risultati cinematografici diversi nati da contesti e presupposti di fondo diversi.

    quando lo reputo sospetto è da intendersi tale rispetto alla dubbia genuinità delle operazioni estetiche, che non mi sembrano scaturire da un approccio sincero e speculare con la materia trattata (se mai più rozzamente speculativo), ma da una puerile voglia di scandalizzare a tutti i costi con gratuità travestita da chissà quale profondità di campo (vedi s.c.) e vincere la gara di chi è più maledetto di chi, che è poi quello che fa anche qui - cercare di darsi un tono intellettuale e filosofico ricorrendo a fumisterie e ricalcando con la destra san juan de la cruz (ci aveva già pensato, e con tutt'altri esiti, jodorowsky) e con la sinistra stalker (non mi sembra neanche il caso di misurarlo con questo film, vero?). in sostanza lo trovo un astuto poseur che ha dalla sua una buona capacità tecnica con la quale poterti infinocchiare, e poco, pochissimo altro.

    a latere, non capisco nemmeno il rapporto tra mezzucci-violenza e l'avere i numeri in regola per rappresentarli, quando c'è una lampante spontaneità di fondo non si sta tanto a chiedere patente e libretto tecnici (e i nomi possono essere decine, evito di stilare una lista per non rischiare divagazioni off topic)
    Ultima modifica: 1/02/16 16:43 da Schramm
  • Raremirko • 1/02/16 16:58
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Va bene, come hai detto aspettiam che tu guardi il terzo film (il meno espoitativo da lui girato), magari cambi idea.