Discussioni su Arlington Road - L'inganno - Film (1999)

DISCUSSIONE GENERALE

12 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Fauno • 12/04/11 11:34
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Il film premonitore per eccellenza di casa nostra è invece ITALIA ULTIMO ATTO? di Pirri.FAUNO.
  • Zender • 12/04/11 14:23
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Spiegane i motivi, Fauno...
  • Fauno • 13/04/11 11:12
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Anche troppo facile...nel film di Pirri muore il Ministro degli Interni,cosa si verifica poi il 16 marzo del 78?Puoi obiettare che nel film non ci siano giorni di prigionia,ma qualche regista semisconosciuto aveva già paventato l'ipotesi dell'uccisione a breve di un politico importante come appunto un Ministro degli Interni se non un Presidente del Consiglio.Inoltre nei 55 giorni di prigionia il clima a Roma era sovrapponibile a quello del film...Per Arlington Road è chiaro il ricordo dell'attentato di Oklahoma City,avvenuto nel '95,ma quando nell'ultima scena si dice IL PIU'GRAVE ATTENTATO NELLA STORIA DEGLI STATI UNITI,ecco che possono venire in mente anche le Torri Gemelle,nel senso che nel giro di due anni sarebbe successo di peggio.FAUNO.
    Ultima modifica: 13/04/11 11:13 da Fauno
  • Buiomega71 • 13/04/11 11:17
    Consigliere - 25998 interventi
    Adoro questo thriller, forse uno dei migliori degli ultimi 20 anni. Ci ho visto molto Polanski. Ma la cosa curiosa, è che vedendo il finale di Quarantena, mi è venuto alla mente il Tim Robbins di Arlington Road. Sette fondamentaliste, terroristiche o micidiali attentati ( che siano bombe o armi batteriologiche). Curiosa stà cosa, molto curiosa...
  • Capannelle • 17/06/11 23:45
    Scrivano - 3509 interventi
    @Ammiraglio: ma il film è buono o mediocre?

    Io, rivedendolo, confermo il giudizio assai positivo.
  • Zender • 18/06/11 10:58
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Considerato che questo tale ammiraglio passò in questo porto oltre un anno fa dubito che possa risponderti...
  • Capannelle • 18/06/11 11:06
    Scrivano - 3509 interventi
    ah sì.. lasciamolo navigare verso terre lontane
  • Capannelle • 19/04/12 23:19
    Scrivano - 3509 interventi
    Questo film è come il vino... invecchiando migliora.
    Ultima modifica: 20/04/12 07:22 da Zender
  • Tarabas • 20/04/12 10:40
    Segretario - 2069 interventi
    In effetti, mi pare uno di quei casi hollywoodiani di film su commissione, probabilmente nati come prodotti senza grandi mire, che poi riescono molto meglio del previsto. Anche il fatto che sia stato affidato a un regista sostanzialmente anonimo mi conferma questa sensazione.
    Un po' come il Bryan Singer de I soliti sospetti, che poi non ha più fatto nulla di personale.
  • Buiomega71 • 20/04/12 10:51
    Consigliere - 25998 interventi
    Quoto Capa, gran film! Lo vidi anni fà, e mi sconvolse parecchio, non aspettandomi un film così potente e polanskiano fino al midollo, ma per Davinottarlo dovrei rivedermelo. Sono passati troppi anni...

    Obbietterei sul caso Singer, ho trovato L'allievo molto, ma molto, autoriale, Singeriano fino all'assunto. Punti di vista, naturalmente...
  • Il ferrini • 3/11/17 00:05
    Segretario - 96 interventi
    Faccio mea culpa, non avevo mai visto questo film e ho colmato questa lacuna soltanto stasera. Mi è piaciuto molto ma mi è rimasta una domanda in testa: se l'organizzazione terroristica non rivendica mai gli attentati ma anzi fa sempre in modo che siano attribuiti ad altri, che senso ha compierli?
  • Daniela • 3/11/17 12:36
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Il ferrini ebbe a dire:
    Faccio mea culpa, non avevo mai visto questo film e ho colmato questa lacuna soltanto stasera. Mi è piaciuto molto ma mi è rimasta una domanda in testa: se l'organizzazione terroristica non rivendica mai gli attentati ma anzi fa sempre in modo che siano attribuiti ad altri, che senso ha compierli?

    La rivendicazione di un atto terroristico risponde a determinate finalità, in genere per affermare la propria presenza e la propria capacità di azione, incutendo timore nell'avversario attraverso la capacità di colpirlo nel suo stesso territorio. Esempio classico ai giorni nostri è l'ISIS, che rivendica in alcuni casi in eccesso, ossia attribuendosi la responsabilità diretta anche di atti operati da "cani sciolti" che si ispirano all'ideologia dell'integralismo islamico.
    In altre situazioni storiche, il ricorso al terrorismo ha avuto il carattere di azione di guerra in condizioni di forte tensione socio/politica, o almeno così era vissuto dai suoi protagonisti che si ritenevano a tutti gli effetti veri e propri combattenti, sia pure clandestini (IRA, separatisti baschi).

    Esiste però anche il terrore utilizzato per creare un clima di incertezza destabilizzante che favorisca, in via indiretta, il raggiungimento dei propri scopi, come ad esempio una svolta politica in senso repressivo. In questi casi non solo non viene rivendicata la paternità dell'azione ma anzi si cerca di attribuirla ad altra parte politica.
    La storia d'Italia, nel periodo caratterizzato dalla cosiddetta "strategia della tensione", è punteggiato da stragi su cui, a distanza di decenni, ancora non si è voluto/potuto fare piena luce per quanto riguarda non solo esecutori materiali ma anche mandanti e complicità istituzionali.

    L'atto terroristico descritto nel film rientra in quest'ultima categoria, molto vasta e più pericolosa non in proporzione al numero delle vittime ma in quanto più subdola negli intenti, quindi più difficile da decifrare.
    Ultima modifica: 3/11/17 12:49 da Daniela